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Musica

Tutto quello che devi sapere su Tha Carter V di Lil Wayne

Il nuovo album di Lil Wayne è pieno di ospiti inaspettati, come Barack Obama, e di confessioni amare, come quella volta che si sparò al petto da ragazzino.
L'artwork di Tha Carter V.

Tha Carter V di Lil Wayne ha rischiato di diventare il Chinese Democracy del rap, cioè un album che viene annunciato e poi rimandato e poi rimandato ancora e poi viene rifatto da zero e poi viene rimandato ancora e poi esce quando il suo autore è ormai vecchio, bolso e si esibisce con una gamba rotta seduto su un trono. E invece, nonostante la sua storia travagliata, è finalmente uscito e lo possiamo ascoltare nella sua interezza. Eccovi quindi una breve guida all'ascolto per esplorare la sua ora e venti di durata.

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L'ALBUM SI APRE CON LE LACRIME DI MAMMA CARTER

Sulla copertina di Tha Carter V c'è una vecchia foto di Wayne da bambino che dà la mano a sua mamma, Jacinda Carter. È proprio la voce di lei ad aprire l'album con "I Love You Dwayne", un lungo messaggio interrotto da pianti e singhiozzi. "Hai fatto un sacco di strada. Non vedo l'ora che il tuo album esca. […] Sei la mia roccia, sei sempre stato la mia roccia", dice, "Prego perché tutto ti vada bene nella vita ma ringrazio Dio, perché hai passato un sacco di roba che neanche so". E tra le robe in quel sacco ci sono due cause milionarie, pressioni psicologiche, proiettili, attacchi epilettici.

Le ultime parole di Jacinda prima dell'inizio del disco sono tanto semplici quanto pungenti: "Sei un uomo, ce l'hai fatta. La mamma ti vuole bene. Non vedo l'ora che il tuo album esca perché tutti me lo chiedono e so che sarà un album bellissimo". Con la tenerezza di un bambino che fa vedere ai genitori un disegno da appiccicare sul frigorifero, Wayne comincia così a cantare.

C'È ANCHE BARACK OBAMA!

Fotografia via Wikimedia Commons.

"Dedication" è un pezzo in cui Wayne afferma la sua influenza sulla storia del rap. Lo fa campionando l'omonimo brano di 2 Chainz, a sua volta una dedica a Wayne ("Se non fosse per Wayne non sarebbe successo niente / Non vi sareste tatuati la faccia"), e inserendoci diverse frecciatine a Birdman, colpevole di avere ritardato di anni e anni l'uscita dell'album.

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Il vero colpo di scena arriva alla fine del pezzo, quando una voce familiare dichiara: "Possono anche pensare di avere un buon tiro o un buon flow, ma non tutti i nostri figli possono aspirare a essere LeBron James o Lil Wayne!" È quella di Barack Obama, registrata nel 2009. Non era la prima volta che l'ex presidente degli Stati Uniti spendeva elogi per Weezy: "Forse siete i prossimi Lil Wayne, o forse no, e allora continuate ad andare a scuola", aveva dichiarato durante un comizio nel 2008.

"DON'T CRY" È UN PENSIERO ALLA MORTE ASSIEME A XXXTENTACION

Il primo pezzo dell'album, "Don't Cry", prende il prestito il ritornello da "Pain = BESTFRIEND" di XXXTentacion. Al momento non è chiaro se X abbia cantato di nuovo parte del testo specificamente per questo pezzo o se la voce sia solamente un campione, ma la loro collaborazione ha un senso: in passato X aveva infatti dichiarato di essere "cresciuto ascoltando Lil Wayne".

Wayne usa quindi la voce di X per rassicurare la madre: "Non piangere, seriamente / Ti voglio bene, cazzo!" Il pezzo si rivela però come un pensiero dolceamaro al futuro e alla morte: "Guardo le nuvole / Sono io che sono in alto o sono loro che stanno cendendo? / Vedo la morte dietro l'angolo / E questa inversione a U sembra un sorriso". Il tono si alleggerisce quando Wayne si mette a cantare di un giardino dell'Eden in cui crescono soldi e lui si rilassa accanto a tante Eve. Anche quando immagina di morire per un'overdose da lean Wayne riesce a essere leggero: "Sippo dalla fonte della giovinezza / E quindi se morirò giovane date la colpa allo sciroppo / Seppellitemi a New Orleans / Con un epitaffio che dica "Non piangete, restate all'ascolto".

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"MONA LISA" È UN RACCONTO D'AMORE E MORTE CONDIVISO CON KENDRICK LAMAR

Kendrick Lamar e Lil Wayne in una vecchia foto.

"Mona Lisa" è la seconda collaborazione tra Lil Wayne e Kendrick Lamar dopo "Buy The World" del producer Mike Will Made-It ed è un pezzo molto particolare. Entrambi mettono da parte il proprio ego e si calano nei panni di due cantastorie di strada. Il loro racconto parla dei cari vecchi amore e morte. Nel primo atto, raccontato da Wayne, la "Mona Lisa" del titolo, la Gioconda, è una seduttrice che rivela al narratore tutti i segreti dei suoi uomini così che lui possa derubarli, sfruttarli e schiacciarli psicologicamente.

Nel secondo atto, raccontato da Kendrick, il narratore si confida con l'ascoltatore raccontandogli del suo amore per la Gioconda, dotata di una "figa così buona che la gente partirebbe per la guerra". C'è poi un cambio di prospettiva, segnalato da un cambiamento di tono nella voce di K-Dot: a parlare è l'uomo sedotto e fregato, demolito dalla paranoia: "Stai scopando Wayne?", le chiede, per poi prenderle il telefono e scoprire che la sua suoneria è "Lollipop". E poi, ancora: "Ti tocchi guardando i video di Kendrick?" L'uomo impazzisce, tira fuori un'arma e minaccia la Gioconda di morte ma alla fine la punta contro sé stesso: "Per concludere, dato che ti piacciono i rapper che cuccano un sacco, mi ucciderò".

WAYNE PARLA DELLA PROPRIA SALUTE MENTALE E DELLE SUE CONTRADDIZIONI

In "Open Letter", Wayne si apre e confessa rivelando tutte le contraddizioni della sua figura e della sua poetica. Cresciuto nel poverissimo quartiere di Hollygrove a New Orleans, abbandonato dal padre quando aveva solo due anni, credente e criminale, così pieno di voglia di rappare che riuscì a entrare in Cash Money Records a soli 14 anni registrando dei pezzi rap sulla segreteria del suo fondatore, padre a 16 anni. Wayne è un uomo cresciuto per estremi, incapace di cogliere le sfumature che separano dolcezza e durezza.

E allora non c'è da stupirsi quando parla delle "bitch che lo hanno lasciato", accusa l'ultima che ha avuto di non avergli portato rispetto ma si rifiuta di perpetuare il circolo vizioso dei tradimenti e della sfiducia con la sua compagna… che chiama, ancora, "bitch". E non fa strano neanche sentire Wayne arrivare spontaneamente a toccare grandi questioni: "Quel ne*ro è strano / È morto un sacco di volte ma è ancora qua / Perché sono qua? In questa vita / Qual è il senso della mia esistenza? La mia ragion d'essere?" E poi dire che "scopa più di quanto fa l'amore" e che "mette un condom al suo condom". Wayne è contraddizione pura, disordinata furia creativa.

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NON TUTTI I FEATURING SONO UGUALI: NIVEA E REGINAE CARTER

reginae carter lil wayne daughter

Tra i featuring di Tha Carter V ci sono quattro grandi nomi: Snoop Dogg, Nicki Minaj, XXXTentacion e Kendrick Lamar. E poi ce ne sono un paio non molto conosciuti al pubblico italiano: Reginae Carter, che appare in "Famous", e Nivea, che compare in "Dope New Gospel". In realtà sono forse i due nomi che Wayne teneva di più ad avere sull'album.

Reginae è la prima figlia di Wayne, nata quando lui aveva solo 16 anni dalla sua ragazza del liceo, "Toya" Carter. I due si sposarono nel 2004 ma divorziarono solo due anni dopo, nel 2006. Oggi Reginae ha 19 anni, una bellissima voce e tre milioni e mezzo di follower su Instagram. "Famous" è la sua prima collaborazione con il padre,

Nivea è invece una delle sue ex: i due si fidanzarono nel 2002 e si mollarono l'anno successivo. Nel 2007 si misero assieme e nel 2009 lei diede alla luce il quarto figlio di Wayne, Neal. Nel 2010 arrivò la rottura definitiva ma, come dimostra questa loro collaborazione, i due potrebbero essersi riavvicinati. "È passato troppo tempo / E mi chiedo com'è stato / Provare a mettere a posto le cose con te", canta lei nel ritornello.

WAYNE PARLA DI QUANDO HA PROVATO A SUICIDARSI DA RAGAZZINO

In un'intervista rilasciata quattro anni fa, Wayne aveva rivelato di essersi sparato per sbaglio quando aveva quattordici anni mentre guardava il video di "Big Poppa" di Notorious B.I.G. e stava provando a imitarlo. Oggi in "Let It All Work Out", il brano che chiude l'album, Wayne racconta come le cose sono andate veramente:

Ho trovato la pistola di mia mamma, dove la nasconde sempre
Ho pianto, me la sono puntata alla testa e ci ho pensato
Non c'era nessuno a casa a fermarmi quindi ho chiamato zia
Ho messo giù, poi me la sono puntata al cuore e ci ho pensato
Avevo la coscienza troppo pesante per essere più furbo
Stavo troppo male, ho puntato lì dove il mio cuore batteva
Ho sparato e mi sono svegliato circondato di sangue,
Del mio sangue, non sono morto, ma mentre stavo morendo
Dio mi si è messo di fianco e abbiamo parlato,
Mi ha venduto un'altra vita e ci ha fatto due soldi.

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Wayne aveva già suggerito questa versione dei fatti in due canzoni ma non aveva mai dettagliato i fatti come stavolta. In una recente intervista Mack Maine, presidente della sua etichetta Young Money Records, ha dichiarato che Wayne spera che questa canzone aiuti chi ha avuto pensieri simili a superare le proprie difficoltà. Il titolo, "Lascia che tutto si risolva", è un invito all'ascoltatore, e compare nel pezzo come campionamento da un brano di Sampha.

Elia è su Instagram.

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