Le cinque tipologie di persone che non vorresti mai incontrare a un festival

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Musica

Le cinque tipologie di persone che non vorresti mai incontrare a un festival

Guida illustrata al peggio del peggio.

Tanto per cominciare scriverò una banale verità: i festival sono fantastici. Un buon festival è la cosa più vicina alla perfezione che si può incontrare nella vita. Hai gli amici, grandi quantità di alcol, hamburger dai prezzi proibitivi, prati, ragazze con il cappello da cowgirl e tipi lampadati. E in più puoi vedere praticamente tutti i DJ che ti piacciono nel corso di due o tre giorni. Se non è felicità questa… Il fatto è che però, e siamo sicuri che concorderete, ci sono delle mele marce tra il pubblico dei festival. La cosa in sé non è particolarmente sorprendente o scioccante perché, be', dovunque ci siano più di cinque persone è garantito che incontrerai almeno una o due teste di cazzo, ma ciò rende comunque l'esperienza un po' meno fantamegameravigliosa. Abbiamo deciso di chiedere all'illustratore Josh Hanton di produrre una guida visuale ai tipi di persona peggiori che sicuramente incontrerete nel corso dei prossimi mesi tra un festival e l'altro.

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1. Mr Festival

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Da fine maggio a inizio ottobre, costui passa il 100 percento delle sue ore di sonno in un sacco a pelo, e affida il 100 percento dei suoi possiedimenti a uno zaino da montagna. Il suo obiettivo è di vedere ogni gruppo e ogni DJ su più palchi possibili, soltanto per il brivido di vedere un gruppo o un DJ che non gli interessa suonare davanti a un pubblico in cui il sentimento dominante è il rimorso per aver comprato il biglietto. Si nutre solo di noodles autoriscaldanti e sidro del discount. I braccialetti da ingresso gli arrivano fino ai gomiti, e in una mano stringe una scaletta con gli orari del festival resa ormai illeggibile dalla pioggia e dal sudore. È solo che lui ama i festival più della sua stessa vita. Li adora. Leefest è la sua Woodstock ed è molto, molto, molto, molto contento di vedere gli Infected Mushroom al BoomTown quest'anno.

2. Daddy Cool

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"Perché", comincia a domandarti, mentre Ciccio o Franci o Pierino o Matteo o Kevin si attacca ai tuoi pantaloni e li ricopre di bava e residui appiccicaticci di dolciumi, "non possiamo sfruttare questi eventi per unire generazioni diverse? In fondo è lo scopo della club culture, no? L'unità!" Due ore dopo vedi Ciccio o Franci o Pierino o Matteo o Kevin scivolare dalle spalle di suo padre, trascinandolo con sé nella caduta e facendogli sporcare i jeans di fango e ribaltare la birra allo stesso tempo. Lo vedi diventare sempre più rosso in volto, sempre più arrabbiato, finché non si mette quasi a urlare "VAFFANCULO" ai suoi stessi figli. Poi il bambino comincia a girare fuori controllo per il tendone, Kerri Chandler lo nota mentre sale sul palco e dà l'allarme e il festival diventa un inferno e il padre è seduto da qualche parte, nella parte buia del prato, a borbottare incazzato per la birra rovesciata.

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3. Il Mostro di Ravestein

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È più vecchio di tuo nonno, ma determinato a scroccarti una sigaretta e soffiarti in faccia il suo nauseante alito e le sue memorie di festival passati, incurante del suo disinteresse. Lo stronzo ha ancora indosso la maglietta tie-dye che faceva già schifo quando aveva senso, e nonostante i suoi tentativi di impressionarti con storie di concerti epocali, la sua maschera da vecchio santone maschera una profondissima tristezza. "Era tutto più bello a quei tempi", ripete in continuazione. "Era tutto più bello… quando… allora… quando ero giovane".

4. Ne hai presa troppa e sei troppo giovane

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Sono le tre del pomeriggio e hai appena finito di vomitare sulla tua giacca North Face vintage comprata con il bancomat della mamma e ora ti perderai Novelist e ti viene da piangere, e le lacrime si mescolano al vomito e tutti attorno a te stanno ridendo, ridendo DI TE e non la smetteranno mai e non sai cosa fare e ora sei caduto nella pozza di vomito e lacrime e ti sei rovinato le Nike e i tuoi pantaloncini da corsa attillati si sono strappati e riusciamo tutti a vedere le tue minuscole pallette rosa senza peli che fanno splish splash nel fango multicolore.

5. Lo Zozzone

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Questo bastardo schifoso ha un solo weekend libero in tutta l'estate e ha deciso di sfruttarlo al massimo. Ha preso ogni droga presente al di qua del recinto, si è bevuto tutto il bar e si è mangiato tutti i panini con la salsiccia… e non è nemmeno mezzogiorno! I suoi pantaloni sembrano fatti di canapa e Smoking Brown e i suoi capelli sembrano sembrano paglia bruciata mista a briciole di Fonzies. Puzza di Finkbrau Argus e di gas per accendini, e se lecchi la sua pelle preparati a un bel viaggio di MDMA. Si chiama tipo "Spud" o "Pog". Porta una maglietta della nazionale croata. Al tramonto è già uno zombie, ma uno zombie in cerca di techno più che di cervelli.

Lunedì mattina, però, si trasforma in questo:

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