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Musica

Le canzoni di Sanremo 2016 profetizzate con esattezza scientifica

Guardando i titoli dei pezzi dei Big di Sanremo, sappiamo già esattamente come suoneranno. Scommettiamo?

Da anni sono combattuta tra la mia dedizione un po' lavorativa un po' medioborghese per la musica "bella" e questa perversione popolana per il Festival di Sanremo, forse l'unico sano esempio di parrucconismo nazionale rimasto dopo che i talent esplosivi all'americana stanno minando (anche secondo il politico Nichi Vendola) al trono di "trasmissione definitiva di musica in Italia". Ci siamo chiesti, negli anni passati, perché Sanremo sia Sanremo, abbiamo tentato di guardarne anche il lato "alternativo", che prova sempre a fare timidamente capolino dietro ai tendoni sontuosi dell'Ariston, e alla fine non abbiamo comunque ottenuto una reale risposta, in anni di riflessioni, alla domanda: cosa ci porta a perseverare, a guardarlo tutti gli anni, in barba al nostro stesso snobismo del cazzo? Credo in parte la risposta sia la sua rassicurante prevedibilità, che, nonostante le cose intorno cambino, viene turbata solo minimamente. Anche se il governo cadrà, se arriverà la Terza Guerra Mondiale, uragani, sciagure, pestilenze, possiamo contare nel fatto che Irene Fornaciari, la figlia di Zucchero, ci canterà una bella canzone originale. Con tutte le probabilità dalla mia parte, ho deciso, come l'anno scorso, di fare le mie previsioni su come saranno musiche e testi delle canzoni dei VIP di quest'anno. L'anno scorso ne ho azzeccate parecchie, ho ricevuto qualche complimento da sciamani e veggenti, e quest'anno punto ad essere ancora più precisa. Iniziamo!

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Deborah Iurato e Giovanni Caccamo “Via da qui”: Ho dovuto cercare su Google chi fosse Deborah Iurato, questa sensazione di impotenza mi ha già fatto perdere il desiderio di commentare positivamente questo duetto siciliano, nonostante sia fan di Caccamo (non farò battute su QUEL Caccamo perché sono una persona migliore di così). Allora, premesso che i duetti hanno sempre fortuna a Sanremo (e solo a Sanremo, come la maggior parte della fuffa musicale del Paese), sta roba potrebbe anche vincere. Sarà un pezzo che conterrà qualcosa di "elettronico" "idm" "giovane" perché Caccamo ama fare James Blake o Franco Battiato, suo mentore. Richiami Giunyrussici. Sicuramente molta Sicilia.
IPOTESI DI TESTO: "Sicilia, terra mi, via di qui, Siciiii".

Arisa “Guardando il cielo”: A Milano qua e là ci sono scritte sui muri (la cosa mi fa incazzare) che recitano, in corsivo, "guarda il cielo", solo che per come è scritto sembra ci sia scritto "guarda il culo". Non sottovalutiamo comunque il potenziale complottista di Arisa, che ricordiamo essere stata complottista persino a X Factor quando se la prese con la povera Simona Ventura ("Sei falsa Simona, cazzo!" cit.) quindi non escludo che il pezzo sia in realtà un riferimento nemmeno troppo velato alle scie chimiche che invadono i nostri cieli. Ovviamente gli archi saranno molto accentuati e quasi soli nell'accompagnare la voce di Arisa, che in questa edizione farà un po' le veci di quella volta che Anna Oxa si presentò vestita di bianco a piedi nudi e lesse una poesia ("Processo a Me Stessa", un capolavoro, salutiamo Anna Oxa che ci legge sempre).
IPOTESI DI TESTO: "Guardando il cielo, stamattina sereno, ora sembra sia passato un treno, lassù solo una scia, la vita che va via, che cos'è questa traccia, una ruga sulla faccia, il vento non la porterà via."

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Lorenzo Fragola “Infinite volte”: Una canzone che si chiama come una di Giorgia non potrà che essere un omaggio a Giorgia, grande assente delle ultime edizioni di Sanremo. Fragola ultimamente sta traslando sempre più evidentemente dal personaggio che ci aveva promesso di essere (l'Ed Sheeran italiano) a quello che la discografia italiana vuole che sia (una specie di ibrido tra Tiziano Ferro e Mika). Mi aspetto un pezzo un po' crooner, romantic-swing, forse accompagnato da un coro gospel.
IPOTESI DI TESTO: "infinite volte ho pregato per te e sono qui a disperdermi nella polvere che tu nascondi Ti amo per sempre infinite volte ti ho cercato amore amami in questa notte che finalmente tu voli voli voli…"

Zero Assoluto “Di me e di te”: GRANDE RITORNO DEGLI ZERO ASSOLUTO, uno dei gruppi più sottovalutati della storia del pop italiano, ricordato anche come il duo in cui c'è uno che guarda intorno sempre sospettoso. Lo stile degli Zero Assoluto lo conosciamo bene, in pratica sono basi midi essenziali e questi due che ci sparano sopra i loro testi semplici ma efficaci, che quasi riescono a raggiungere i livelli di poesia paesana di Luca Dirisio. Non nascondo che sarei contenta che il duo che si guadagnerà la vetta di questa edizione sarà il loro, ma escludo che riescano a tirare fuori un pezzo sanremese, anche se sicuramente sarà tra i più passati dalle radio. Dal testo non mi aspetto molto.
IPOTESI DI TESTO: "Di me e di te. Pe pe pe pe. Ora sei sposata. Ta ta ta ta."

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Noemi “La borsa di una donna”: Noemi è una mia grande passione e credo la voce più bella che abbiamo in Italia. Ciononostante il titolo "La Borsa di una Donna" è abbastanza criptico. Di cosa ci vorrà parlare la rossa col dreddino? Secondo me punterà a un testo engagé, sulle note di qualcosa che ricordi la sua storica performance X Factoriana di "La Costruzione di un Amore", quindi un crescendo fossatiano a tema borsa, pari opportunità, violenza sulle donne. Una dedica implicita alla Carfagna.
IPOTESI DI TESTO: "La costruzione di una borsa, mi piace guardarla salire, contro la violenza per le strade, uso la borsa come un'arma, e se vorrai approfittarti dei miei guai, sappi che in questa borsa ho lo spray."

Rocco Hunt “Wake up”: Eccolo qui il gettone giovanilistico, anche vagamente gentista, con questo modo anglofono per dire "Svegliaaaaa!!!1!!!1!" che io mi immagino così: ricordiamoci Craig David quando se ne uscì con il pezzo in cui parlava dei giorni della settimana, Rocco Hunt vorrà fare lo stesso raccontando di una sua giornata da quando si sveglia, anzi, non solo una giornata sua, ma la giornata della gente, la gente che si sveglia, la gente che non ci sta, la gente di Scampia che si sveglia in mezzo ai rifiuti, un testo semi-impegnato su musica decisamente uptempo.
IPOTESI DI TESTO: "Wake Up, la sveglia suona, il sole sorge sulle Vele, un'altra giornata insieme, in questo mare di catene, società, spaccanapoli, la falsità l'oppio dei popoli, sveglia gente, nullatenente, che fa per noi il Presidente, niente, Wake up, in questa Napoli dormiente."

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Annalisa “Il diluvio universale”: Annalisa si conferma la Samuela Bersani donna. L'anno scorso contro ogni aspettativa era molto più sexy e incisiva di ogni altro big di Sanremo e alla fine in molti (io e Farabegoli per primi) speravamo vincesse. Purtroppo però se si perderà in verbosismi macropoetici bersaniani farà la fine dello stesso Bersani, ovvero che dopo venti secondi di canzone tutti diranno "che cojoni, basta". Ciononostante ho fiducia in lei e anche se tira fuori temi biblici spero che questa canzone parli di squirting.
IPOTESI DI TESTO: "Io e te tra le coperte, il diluvio universale, fammi sognare, fammi bagnare, prendimi l'anima come un animale."

Dolcenera “Ora o mai più”: Mi sono persa gli ultimi passaggi della vita di Dolcenera, credo che ora sia una ragazza madre, o se non è una ragazza madre vorrebbe diventare madre al più presto, ora o mai più, come la sua canzone che probabilmente sarà dedicata ad avere un figlio in tarda età come ha fatto la Nannini o come ha fatto anche ora Carmen Consoli. Una canzone sulla maternità insomma. Mi immagino che inizi come una ninna nanna ma poi si carichi della grinta di chi decide di andare a fecondare i propri ovuli in Olanda scegliendosi un bel giocatore di basket come patrimonio genetico.
IPOTESI DI TESTO: "Ora o mai più, questo figlio lo volevi anche tu, prendimi la mano, prendimi l'utero, prendimi gli ovuli, i nostri sogni ad occhi aperti, in questa provetta, la vita fa in fretta."

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Alessio Bernabei “Noi siamo infinito”: Non so chi sia Alessio Bernabei, ma probabilmente lui e la sua compagnia sono infinito, quindi che sto ancora qui a chiedermelo, come si fa a comprendere l'infinito? Forse solo Jovanotti lo sa. Forse questa è una canzone di Jovanotti. Forse Alessio Bernabei è un adepto della Chiesa di Jovanotti che sta per fondare un culto apocrifo? Lo sapremo solamente quando salirà sul palco insieme all'infinito.
IPOTESI DI TESTO: "Galassie, universi, noi siamo l'infinito, guarda la Luna non guardare il dito."

Dear Jack “Mezzo respiro”: I Dear Jack sono una band uscita da Amici di Maria de Filippi, credo che discograficamente con questa seconda apparizione a Sanremo vogliano ricollocarsi come conscious-rock tipo i Nickelback o i P.O.D.—forse addirittura christian rock, allora. Mezzo respiro sarà un pezzo dedicato al tanto sottovalutato rituale cristiano dell'Estrema Unzione, in quel momento in cui si dona l'anima al Signore in via definitiva.
IPOTESI DI TESTO: "Mezzo respiro, tra poco sarò tra le tue braccia, Signore, io in te vivo, solo un'unzione, in questo respiro, estrema vita, estremo giro, la vita, la sigaretta, un tiro."

Irene Fornaciari “Blu”: La figlia di Zucchero si dà al swing-blues confidenziale, forse addirittura inizierà il pezzo appoggiata a un pianoforte a coda schioccando le dita, come le vere dive della musica black. Ricordo anche che la ragazza ha un potenziale fricchettone, quindi in questa edizione del Festival probabilmente assisteremo alla nascita del punkabblues, in cui, in forma blues, verranno esposti concetti come "fumare la charas ti apre i sensi", "pigliati sto cartone e via" e "minchia sta keta oh". A me onestamente ispira.
IPOTESI DI TESTO: "In questa landa deserta, abbiam montato il soundsystem, la pula non ci prenderà, la società non ci avrà, voleremo io e tu, contro la volante blu."

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Clementino “Quando sono lontano”: Conscious Clementino farà eco a Rocco Hunt in una ballata che parla di Napoli, stavolta non da dentro ma da fuori, probabilmente prendendosela con quelli che girano il mondo aprendo franchising di ristoranti napoletani che in realtà non rispecchiano affatto le tradizioni del posto.
IPOTESI DI TESTO: "Quando sono lontano, co sta pizza in mano, la pizza pizza hut, che ho fatt, ho sbagliato ordinazione, rivoglio la mia Nazione."

Enrico Ruggeri “Il primo amore non si scorda mai”: Oramai Enrico Ruggeri ha deciso di darsi al liscio (gelli) e giocarsi il gettone Orietta Berti con un pezzo sanremese un po' nostalgico. Forse saranno presenti anche elementi vecchioniani, di quella volta che Vecchioni vinse a sorpresa con un pezzo sui vecchi che si ricordano di quando erano giovani.
IPOTESI DI TESTO: "Mistero. L'amore vero. Ma se c'è una cosa di cui sono sicuro. È che a vent'anni l'amore era più duro."

Stadio “Un giorno mi dirai”: Ci aveva provato Enrico Ruggeri a giocarsi il gettone Vecchioni romantic-nostalgico di questa edizione del Festival. E invece è fregato dagli Stadio, per me possibili vincitori, che sì, parlano anche loro di anzianità e nostalgia, ma lo fanno con il loro piglio ottimistico, pieni di speranza, parlano al futuro, mentre Enrico è ancora lì a rimuginare sul passato. In questo caso si parla di un matrimonio finito, in cui gli ex coniugi si lasciano ma si stimano ancora, una storia abbastanza strappalacrime, da superamento in classifica di Ruggeri.
TESTO: "Credevi di essere tu, il vecchio del festival, ha ha, fanculo, lol."

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Neffa “Sogni e nostalgia”: Neffa è bravo, anche se fa rabbia ammetterlo. È stato bravo in ogni fase della sua carriera anche se fa male ammetterlo (a parte i "Due di picche" con J-Ax, ma lì si tratta di disperazione). Purtroppo però il titolo non mi fa ben sperare, non mi sento in grado di ipotizzare nulla, ma spero che Neffa non sia arrivato alla fase spirituale della sua carriera, perché sarebbe troppo davvero anche per chi ha sopportato ogni sua metamorfosi finora. Non escludo però che questo titolo così vago sia solo uno specchietto per le allodole e che in realtà parli di qualcosa di più concreto tipo della routine di un dog-sitter che sognava di fare il rapper e ancora ogni tanto si fuma una branza e ci pensa.
IPOTESI DI TESTO: "La vita ti porta via. Maria. Eri la speranza, il sogno, la fantasia. Ora non mi resta che nostalgia."

Patty Pravo “Cieli immensi”: Me la immagino vestita di bianco, una fata (avete visto tutti, no, quando quest'estate Patty ha postato alcune sue foto in topless che farebbero morire d'invidia qualsiasi ragazza iscritta a crossfit per perdere due etti a venticinque anni, mentre lei ne ha tipo ottanta ed è una sirena). Mi immagino che entri sul palco accompagnata da una suite, da archi, poche percussioni, la sua voce flebile che recita un testo che non riusciamo a percepire, anzi, probabilmente emetterà soltanto degli sfiati come una balena. Tanto Patty è Patty, che bisogno ha più di cantare?
IPOTESI DI TESTO: "hhhhhh - ssshhhhh -hhhhfffff - sssssss"

Valerio Scanu “Finalmente piove”: Scanu credo stia abbastanza in fissa con la meteorologia, e come dargli torto, pure io ho l'app del meteo (non quella gratuita, ho pagato un euro e novantanove per avere la versione 'Plus') e sa che quando piove uno ne può approfittare per andare in tutti i luoghi in tutti i laghi evitando spiacevoli intasi turistici. D'altro canto Scanu è un individuo tormentato, non gli va giù che hit estive come quelle di Fragola dominino con la loro ingenua positività le classifiche italiane, lui vuole il dramma, la romanza, la Turandot. Ed è così che l'elogio della pioggia di dannunziana memoria diventa anche il momento che unisce i due amanti, i loro corpi avvinti come giunchi mentre tutto intorno le lacrime del cielo sigillano per sempre il loro coito.
IPOTESI DI TESTO: "Sono le nove, dopo tante dure prove, dopo che il nostro amore ci aveva portato altrove, finalmente piove."

Morgan e i Bluvertigo “Semplicemente”: Credo che questa band sia qui soltanto per prendere per il culo il Festival (non dimentichi del fatto che anni fa quando Morgan aveva dichiarato il suo insospettabile amore per il crack i parrucconi sanremesi l'avevano allontanato dalla gara), quindi sono convinta che per l'occasione abbiano preparato un sapiente riadattamento di quella canzone degli Zero Assoluto che si chiamava esattamente così, e che li portò a scalare le classifiche in anni in cui i Bluvertigo si erano ritirati dalle scene. Come se Morgan volesse cogliere l'occasione per prendersi la sua rivincita in un'industria dell'intrattenimento che lo disprezza ma poi lo vuole comprare a tutti i costi, e lui da bravo nichilista si fa pure comprare, che cazzo gliene frega, così può a sua volta comprare un po' di industria dell'intrattenimento tutta per sé.
IPOTESI DI TESTO: Non so se ci voglio pensare, semplicemente.

Francesca Michielin “Nessun grado di separazione”: Avevo già detto che i produttori dietro alla giovane e carina Francesca vogliono farla diventare Lorde, quindi anche questo pezzo assomiglierà a un pezzo di Lorde, con tutti gli elementi elettronici del caso, la voce di Francesca e pochi altri fronzoli, una struttura semplice e un ritornello sanremese da cui non si può fuggire, ma che verrà ridotto nella sua pomposità dal fatto che Franci parla alle ragazzine che probabilmente non sanno nemmeno che cazzo è un oboe, e manco gliene frega. Il pezzo parlerà di quando ti senti molto vicino a qualcuno che hai conosciuto online, di un amore nato su Tinder, di un match virtuale che si rivela sempre più reale. Molto moderno, molto 3.0.
IPOTESI DI TESTO: "Ho cliccato match, il mio cuore ha fatto crash, ti ho visto in un quadrato, ti ho scelto, ti ho toccato, I touch your facebook, you are my macbook."

Elio e Le Storie Tese “Vincere l'odio”: La band italiana che più stimo, ad oggi non mi ha mai deluso con le sue partecipazioni al Festival, infatti sono felice che anche quest'anno ci saranno. Credo che si tratterà di un testo che percula i live-aid tipo gli Squallor e la performance sarà più o meno simile a questo video in cui le personalità più importanti del mondo digital cantano "We Are The World" per lanciare un segnale di speranza ai giovani startupper.
IPOTESI DI TESTO: "Vincere l'odio dei commenti sui social, ce la possiamo fare, con questa startup, we are the world, we are the world wide web."

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