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Musica

Night Shift - Chevel

Night Shift è la nuova rubrica di Party Instinct che vi racconta le serate più giuste in giro per l'Italia. Per il primo episodio siamo stati al Cox18 di Milano per il set di Chevel.

Night Shift è la nuova rubrica di Party Instinct che vi racconta le serate più giuste in giro per l'Italia. Per il primo episodio siamo stati al Cox18 di Milano per il set di Chevel.

Classe 1989 Dario Tronchin in arte Chevel, laureato al SAE Institute di Berlino è uno degli artisti più interessanti del panorama elettronico italiano e si porta dietro un background piuttosto interessante. Nel 2009 entra ufficialmente a far parte della scena elettronica italiana, iniziando a produrre alcune cose con il supporto di artisti come la crew di Hessle Audio e Steffi.
Da quel momento la sua carriera inizia una lunga ascesa e Dario comincia a portare avanti tantissimi progetti come Monday Night e Signalweiss; allo stesso tempo sviluppa una propria etichetta, che si chiama Enklav Records, e che diventerà la piattaforma personale su cui promuovere la visione estetica della sua musica. Di Enklav vi abbiamo già raccontato tutto qualche tempo fa e, dopo il lancio, Dario ha fatto uscire un EP techno veramente epico, Air Is Freedom, sull’etichetta spagnola NON Series, che è diventato praticamente subito un cult nel settore.

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A Loveable Inciter esce invece con l’etichetta italiana Vae Victis, regalandro grandi soddisfazioni per la musica prodotta nel nostro Paese.

Nel giro di qualche tempo debutta al boiler room con ‘’Cave Dwelings’’…

…suona al Bergahin di Berlino e apre lo showcase di Hassle Audio al Fuse Club di Bruxelles.

Sabato 25 ottobre, io e Barbara, che chiameremo non potevamo certo perderci la sua performance al Cox18 di Milano, dove ci ha fatto godere e obbligato a ballare ininterrottamente per più di 2 ore e mezza, in quello che è stato un set immenso e pieno di sorprese.

C'è da dire che tra il pubblico del Cox nessuno sapeva esattamente a cosa si andasse incontro. Il set è cominciato puntuale e Chevel fin da subito ha deciso di non concedere tregua; come in uno scontro diretto tra due avversari, il match si è disputato tra lui, che ha menato come un fabbro, e noi, che con quegli schiaffoni non siamo riusciti a stare fermi nemmeno per un secondo.
Chevel dietro ai piatti ha spinto il sound giusto e ci trascinati in un vortice ipnotico fatto di suoni cupi e oscuri, ma in qualche modo caldi e familiari, suoni profondi, che hanno obbligato ogni testolina a muoversi a tempo.

Quello che abbiamo visto e sentito è stato un set piacevole, una progressione quasi umorale,capace di incatenarci al pavimento sporco di birra del Cox18, il perfetto compromesso per chi vuole l’house ma al tempo stesso cerca qualcosa dalle venature techno.

Gente presa bene dunque, che anche durante i drop o gli stacchi di traccia continuava a tenere il ritmo, vibre decisamnete positive, che solo artisti del suo calibro possono regalare e, in qualche modo, garantire. Nessuna distrazione, nessun accalappiaggio molesto alla disco2000 , solo Chevel e la sua musica.

Per cui sta volta siamo noi a dire GRAZIE a Chevel e, ovviamente, ai ragazzi di Hexes che ci hanno permesso di godere di un’ottima musica in una location piacevole e underground come quella del Cox18.

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