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Macro

Breve storia dei musicisti famosi andati in bancarotta

La storia è piena di musicisti che hanno speso più di quanto potessero permettersi. Abbiamo deciso di raccontare le storie di alcuni di loro, dato che sono molto istruttive e piene di lezioni di vita e di economia domestica.
Mattia Costioli
Milan, IT

50 Cent prima della bancarotta, con la sua Ferrari (a noleggio). Grab via YouTube

Questo post fa parte di Macro, la nostra serie su economia, lavoro e finanza personale in collaborazione con Hello bank! L'invidia è un sentimento piuttosto comune, e in un certo senso anche piuttosto appagante. Non è forse per questo che riusciamo a godere dei fallimenti altrui come se fossero nostri successi? I tedeschi hanno anche una parola per esprimere con precisione questo sentimento: schadenfreude.

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Del resto, quando entrano in gioco l'ego e la realizzazione personale è facile iniziare a vedere il destino come una specie di deus ex machina capace di riequilibrare lo stato delle cose. In certi casi, poi, la bancarotta di un musicista può persino far sorridere—perché non si può reagire in altro modo pensando a 50 Cent costretto a spiegare al gran giurì che tutte le sue auto, i suoi orologi e le sue pellicce in realtà sono a noleggio, nient'altro che un trucco di scena per arrivare a fine mese.

La storia è piena di musicisti che hanno speso più di quanto potessero permettersi—e sono tutte storie molto istruttive e piene di lezioni di vita e di economia domestica. Per questo, abbiamo deciso che valesse la pena raccontare le più interessanti.

Mc Hammer

Mc Hammer e Vanilla Ice durante un concerto nel 2009. Foto via

Wikimedia Commons

Nel corso della sua carriera, Mc Hammer ha venduto oltre 25 milioni di dischi, è stato l'inventore del pop-rap e il primo rapper a fare un disco di diamante. Secondo le stime di Forbes, quando nel 1990 ha fatto uscire Please Hammer, Don't Hurt Them (il disco in cui è contenuta "U Can't Touch This") il suo patrimonio ammontava a circa 33 milioni di dollari.

Pare che Mc Hammer spendesse ogni mese circa 500 mila dollari solo in sicurezza, per vivere una vita normale e difendersi dai fan. Nel 1991, periodo di massimo splendore del suo conto in banca, si è fatto costruire una villa di 4000 metri quadri a San Francisco: all'interno della proprietà tutti i pavimenti erano ricoperti di marmo di carrara e c'erano una pista da bowling, due piscine, un campo da baseball, un campo da tennis, un garage per 17 auto e un cinema privato da 33 posti a sedere.

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Nel 1996, dopo aver fatto due dischi così brutti da non piacere nemmeno ai suoi fan più fedeli, Mc Hammer si è ritrovato con debiti per 13 milioni di dollari—soprattutto per colpa del suo vizio di collezionare auto sportive e di spostarsi su un jet privato—e ha dovuto dichiarare bancarotta.

La sua casa è finita all'asta ed è stata venduta a un produttore televisivo originario di Singapore. Al momento della vendita, l'avvocato e responsabile dell'ufficio stampa di Mc Hammer ha detto che la decisione era stata presa "per lasciar andare il passato, alla ricerca di un nuovo inizio."

Foto via Flickr/

@HayeurJF

Marvin Gaye

Marvin Gaye è stato uno dei musicisti più importanti della Motown, la leggendaria etichetta di Detroit diventata così celebre da aver originato l'espressione "Motown sound," per indicare un tipo di musica a metà tra i Jackson Five e Bruno Mars.

Negli anni Sessanta, l'etichetta non aveva inquadrato Marvin Gaye come una popstar, decidendo di concentrarsi più che altro sulle cover nostalgiche. Nel corso degli anni, però, la carriera di Gaye è cambiata in modo repentino, e il suo successo è stato tale che ancora oggi compare nelle classifiche che le riviste musicali pubblicano ogni tanto per tentare di fermare l'evoluzione della musica.

Verso la fine degli anni Settanta, Marvin Gaye si è ritrovavo a dover affrontare un divorzio. Tra le clausole a favore della moglie ce n'era una in cui si sanciva che gran parte della cifra (600 mila dollari) che avrebbe dovuto corrisponderle per gli alimenti sarebbe arrivata dalle vendite del successivo disco di Gaye. Il disco, intitolto "Here, My Dear," non ottenne il successo sperato e l'autore dovette dichiarare bancarotta nel 1979, anche per via di ulteriori problemi dati dalla sua tossicodipendenza.

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Secondo la leggenda, dopo la bancarotta Marvin Gaye sarebbe finito a vivere nel furgone di un panettiere alle Hawaii. Di certo c'è che dopo essersi disintossicato si è risposato e ha cominciato un lungo tour europeo che, all'inizio degli anni Ottanta, sembrava destinato a tirarlo fuori dal baratro economico in cui si era cacciato. Ha firmato un contratto con la Columbia Records e ha pubblicato Midnight Love, che contiene "Sexual Healing," un brano che nei decenni successivi avrebbe arricchito diversi discografici—perché nel frattempo il povero Marvin è stato ucciso a colpi di pistola dal padre, dopo una lite per alcuni documenti sistemati in modo scorretto all'interno dei loro fascicoli.

Scott Storch

Scott Storch parla della sua bancarotta

I primi anni Duemila sono stati un po' una specie di versione a batterie degli anni Novanta, in cui i produttori comandavano il mercato discografico. Se provate a pensare a un qualsiasi pezzo rap che sia stato una hit di quegli anni, potete stare sicuri che dietro c'era Scott Storch (oppure Timbaland, ma Timbaland è ancora ricco oltre ogni umana decenza, quindi non è così interessante parlarne). "Candy Shop" di 50 Cent, "Still D.R.E.", di Dr. Dre, "Make It Rain" di Fat Joe… Tutte prodotte da Scott Storch, che nel frattempo lavorava anche con gente come Ricky Martin, Beyoncé e Christina Aguilera.

Nel 2006 una sua strumentale costava cifre a cinque zeri, Scott Storch stava con Paris Hilton e aveva un patrimonio di 70 milioni di dollari. Si era comprato una villa a Miami che era una sorta di Domus Aurea da 10 milioni di dollari, alla quale era stata dedicata anche una puntata di MTV Cribs in cui Storch descrive minuziosamente la sua collezione di automobili—17 supercar tra cui una Rolls Royce comprata a Las Vegas.

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"Eravamo in un club a Miami e a un certo punto ho deciso di andare a fare un giro a Las Vegas sul mio jet privato. Volevo più coca e scopare più ragazze. Siamo stati lì per due giorni, alle 11 di mattina del terzo mi sono svegliato e ho comprato una Rolls Royce," racconta nella puntata, mentre al dito ha un anello di diamanti da tre milioni di dollari e al polso un orologio anch'esso di diamanti precedentemente appartenuto a Michael Jackson.

Nei due anni successivi, Storch ha perso tutti i suoi clienti per colpa della cocaina. Pare che una volta abbia lasciato diverse ore Janet Jackson chiusa dentro al suo studio di registrazione, perché lui era sdraiato dall'altro lato della porta con la faccia paralizzata. L'abitudine di dare feste folli a base di cocaina l'ha portato a erodere completamente il suo capitale nel giro di un paio d'anni, oltre che a produrre Paris Hilton, Jessica Simpson, la figlia del wrestler Hulk Hogan e in pratica chiunque fosse disposto a dargli dei soldi.

Tra il 2008 e il 2009 gli sono stati pignorati tutti i beni, dalla casa agli stessi diritti discografici delle sue canzoni. Storce è andato a farsi disintossicare ed è uscito dalla clinica giusto in tempo per dichiarare bancarotta. Recentemente ci ha tenuto a dire la sua sugli abusi che l'hanno portato sul lastrico: "Ho pippato costantemente per due anni, e ho anche fatto pippare tutte le persone che avevo intorno, ma sicuramente non ho speso trenta milioni di dollari in cocaina. Non sarei riuscito a pipparne così tanta nemmeno se ci avessi provato."

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Jerry Lee Lewis

Jerry Lee Lewis nel 2011. Foto via

Wikimedia Commons

Dando una letta alla sua pagina di Wikipedia, la vita di Jerry Lee Lewis sembra una puntata di Criminal Minds. Il rapporto di Lewis con la musica comincia in un college cristiano del Texas, da cui è stato espulso per essersi messo a improvvisare una versione boogie woogie di "My God Is Real." La sua carriera è decollata verso la metà degli anni Cinquanta, quando è uscito il suo primo album; nel frattempo Lewis si era già risposato due volte e aveva già due figli.

Nel 1957, con le pratiche del suo secondo divorzio ancora in corso, Lewis si è spostato per la terza volta, con sua cugina Myra Gale Brown, che all'epoca aveva 13 anni—dieci meno di lui. L'anno successivo è stato l'anno d'oro di Lewis, che è andato anche in tour in Inghilterra portando con se la giovane moglie e suscitando la disapprovazione della stampa inglese, rapidissima nel dipingerlo come un mostro e un pedofilo. Gli scandali legati alla sua vita privata hanno portato il mondo intero ad abbandonarlo—compreso il suo fedelissimo manager Sam Philips, che si licenzia subito dopo aver annullato le ultime 34 date del suo tour. Lewis finisce a suonare nelle bettole più infami per cachet miseri, e il mondo si dimentica di lui.

La bancarotta di Lewis arriva quasi vent'anni dopo, dopo altri tre matrimoni, quattro figli, una quasi-ex moglie annegata, un'altra morta di overdose, un figlio trovato morto all'età di tre anni e un album, Live at the Star Club, definito "the purezza, ardeste rock & roll ever committed to record." Ah, in occasione del suo 41esimo compleanno Jerry aveva puntato per gioco una pistola verso il suo bassista e, credendola scarica, gli aveva sparato in pieno petto—per fortuna senza ucciderlo.

Nel 1988 si è dichiarato insolvente per tre milioni di dollari verso 22 creditori, tra cui il sistema tributario americano e diversi ospedali che si erano prodigati per risolvere i suoi problemi di salute provocati dalla sua dipendenza dall'alcol. Ma bisogna ammettere che la bancarotta non è certo la cosa più interessante che gli sia successa nella vita.

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