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Come ho trollato i neonazisti australiani per quasi dieci anni

Dietro lo pseudonimo di Andy Fleming c'è un uomo che dal 2005, prima attraverso un blog e poi in radio, fa incazzare i neonazisti australiani. Lo abbiamo intervistato per sapere cosa si prova.

Foto per gentile concessione dell'autore.

Un mese fa il partito di estrema destra Australia First ha diffuso online i dati dell'uomo che credevano si celasse dietro allo pseudonimo di Andy Fleming. Negli ultimi dieci anni, "Fleming" ha preso di mira i neonazisti locali, e loro ovviamente non ne sono particolarmente contenti.

I dati dimostrano che in Australia gli episodi a sfondo razzista sono in aumento, e Fleming ha deciso di contrastare il fenomeno. Per evitare di farsi spaccare i denti, però, aveva bisogno di celare la sua identità, così ha usato tattiche alla Anonymous per infiltrarsi nei circoli e diffondere le sue scoperte attraverso un programma radiofonico e il suo blog.

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Sono riuscito a parlare con l'uomo dietro all'alias per sapere di più sulla sua lotta contro i suprematisti bianchi.

Skinhead neonazista con una toppa in tedesco che recita "Skinhead: Bianco e orgoglioso" Foto via Wikimedia Commons.

VICE: Come hai reagito dopo la pubblicazione dei dati personali sul conto di Fleming?
Andy Fleming: Non è la prima volta che questi gruppi provano a identificarmi—senza riuscirci, però. C'era un profilo che postava commenti ostili sulla pagina Facebook del mio blog. L'ho bloccato, e poco dopo sul sito di Australia First è apparsa la notizia con cui cercavano di smascherarmi.

Ho ricevuto una email dall'uomo identificato da Australia First; mi ha detto di aver ricevuto telefonate e messaggi con minacce. L'ho invitato al mio programma in radio per chiarire le cose, ma molti di loro ancora non ci credono.

Come mai hai deciso di fare questa cosa? 
Ci sono finito dentro su consiglio di altri. Ho aperto il mio blog SlackBastard intorno al 2005, come mezzo per diffondere le mie opinioni politiche. Tutto è cominciato da lì.

Suppongo che nel programma radiofonico tu trasmetta informazioni su questi gruppi. Quali sono le reazioni? 
La stazione ha ricevuto diverse minacce. È un programma pre-registrato, quindi se qualcuno andasse lì durante la messa in onda potrebbe benissimo scambiare il DJ per Fleming. La situazione è molto precaria, ma la stazione ci sostiene. Al momento stiamo discutendo su come possiamo gestirla al meglio.

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Che rapporto c'è tra la scena punk e i neonazisti?
Ci sono elementi della cultura punk che hanno un certo appeal presso l'estrema destra. Il picco è arrivato con i movimenti neonazisti di fine anni Ottanta, quando i concerti finivano spesso in rissa. Ma mi piace pensare che la maggior parte dei punk aderisca allo slogan dei Dead Kennedys: "Nazi Punks Fuck Off"

Che tipo di accorgimenti hai usato per proteggerti? 
A volte nascondo il mio indirizzo IP, e non ho mai rivelato il mio nome o altri dettagli rintracciabili. Questo perché tra le persone di mia conoscenza che scrivono di estrema destra c'è qualcuno che ha ricevuto minacce anche piuttosto pesanti.

E nel tuo caso, qual è la minaccia peggiore che hai ricevuto?  
Ci sono state molte di minacce di morte. Ne ho pubblicato una raccolta sul mio blog, di recente. C'è chi crede che sia ebreo, e ricevo molti insulti anche per questa cosa.

Qual è il tuo obiettivo?
Promuovere l'anti-fascismo e l'anarchismo. Il mio pensiero è profondamente antitetico rispetto al fascismo—siamo alle estremità opposte dello spettro politico—quindi promuovere il mio punto di vista è molto importante.

Come si posizionano gli estremisti di destra australiani rispetto ai gruppi degli altri paesi occidentali, come gli Stati Uniti o il Regno Unito?
Nella società occidentale i razzisti sono una minoranza. Anche se non è il caso di paesi come la Grecia e l'Ungheria. Negli ultimi anni sono emersi tanti partiti su questa linea—gruppi come il Tea Party in America, l'UKIP in Gran Bretagna, e in passato One Nation in Australia. Questi partiti esprimono simili interessi per il fascismo senza per forza essere di estrema destra. In Occidente tra i neonazisti l'avversione per gli ebrei è stata ampiamente sostituita da un sentimento anti-musulmano che si è nutrito con la guerra al terrorismo.

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Come si comportano i neonazisti online? 
Molti di loro sono molto attivi sui social media, la comunità più grande è StormFront. Molti di questi gruppi organizzano eventi, incontri, e di tanto in tanto incursioni ai raduni di estrema sinistra.

Secondo gli ultimi dati gli stranieri residenti in Australia sono sempre più preoccupati dal razzismo. In generale, pensi che il razzismo sia in aumento? 
Sì. Se si guarda alla politica e ai media, la razza viene trattata in un modo sempre più volgare e aperto. C'è una grande retorica sulla protezione delle frontiere australiane che richiama un sacco di paranoia.

Che influenza avrà il piano del primo ministro Tony Abbott per la modifica della legge sulla discriminazione razziale? 
Penso che questi cambiamenti incoraggeranno coloro che erano restii a manifestare apertamente comportamenti razzisti, perché verranno considerati accettabili. La situazione peggiorerà notevolmente.

Mi spieghi la differenza tra skinhead e bonehead? 
Gli skinhead si sono diffusi nel Regno Unito alla fine degli anni Sessanta e nei primi anni Settanta. I bonehead erano l'infiltrazione di destra della scena. È molto contraddittorio che la supremazia bianca faccia parte dell'ideologia skinhead, perché questa deriva in gran parte dalla cultura giamaicana, a livello di moda e musica. Bonehead è un termine per gli skinhead che avevano tradito le radici della cultura.

Cosa dovrebbero fare gli australiani per evitare questi gruppi? 
Le svastiche sono un suggerimento ovvio, ma la realtà non è sempre così evidente. In molti luoghi i neonazisti hanno adottato lo stile dell'estrema sinistra. Non è sicuramente facile identificarli. Organizzano raduni e concerti, quindi è ovvio che questi sarebbero da evitare come la peste. La mentalità di gruppo favorisce sempre la violenza.