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diritti dei lavoratori

Il ‘diritto a disconnettersi’ dalle email di lavoro potrebbe arrivare presto in Francia

In un paese noto per l'importanza attribuita al tempo libero, nessuno riesce ad accordarsi su come sia meglio legiferare riguardo al diritto di non rispondere al capo dopo le 17.
I leader dei sindacati a una manifestazione di piazza, il 12 maggio scorso. [Foto di Christophe Petit Tesson/EPA]

Migliaia di francesi sono scesi in piazza, giovedì scorso, per protestare contro la nuova proposta di legge sul lavoro del governo che, per favorire la crescita economica, renderebbe più semplice assumere ma anche licenziare i lavoratori.

Tuttavia la proposta include anche una misura che, presa singolarmente, sarebbe probabilmente molto popolare: all'interno di una serie di riforme, incoraggia i lavoratori a ignorare le email di lavoro fuori dall'orario di ufficio.

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I detrattori di questa legge sostengono che potrebbe indebolire i sindacati e facilitare il licenziamento o lo sfruttamento dei lavoratori. E, sebbene la riforma mantenga la settimana lavorativa francese di 35 ore, permette alle aziende di richiedere giornate lavorative più lunghe in circostanze eccezionali.

Migliaia di persone sono scese in piazza negli ultimi mesi, e una serie di versioni diluite della riforma non sono riuscite a tranquillizzare lavoratori, studenti e i disoccupati francesi.

Alcuni striscioni con la scritta "La notte è fatta per scopare, non per lavorare" hanno cominciato a comparire alle proteste di questa primavera — e, ironicamente, la riforma potrebbe aiutare a raggiungere proprio quell'obiettivo.

Se il testo di legge fosse approvato in Senato e all'Assemblea nazionale, le notti del popolo francese potrebbero tornare a essere dedicate ad attività più piacevoli che rispondere alle email del capo.

"La nuit c'est pour baiser, pas pour travailler." Cc @quentingirard pic.twitter.com/t1hKlz4Ufh
— SylvainMouillard (@SMouillard) March 9, 2016

Uno striscione con su scritto "La notte è per scopare, non per lavorare" durante una manifestazione a Parigi

La legge include anche alcune norme volte a combattere il sessismo sul posto di lavoro, a introdurre un reddito mensile per i giovani in cerca di impiego e a far rispettare "il diritto a disconnettersi", una clausola per proteggere i lavoratori dall'invasione del lavoro nella vita privata.

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L'idea che dovrebbe esistere una netta separazione tra la vita lavorativa e quella domestica era già stato introdotto nel 2014, quando le confederazioni dei datori di lavoro Cinov e Syntec hanno raggiunto un accordo con i sindacati CFDT e CGC riguardo "l'obbligo di disconnettersi dai mezzi di comunicazione a distanza."

Lo scopo dell'accordo era di assicurarsi che gli impiegati in certi settori smettessero di rispondere alle email e alle chiamate di lavoro al di fuori dell'orario d'ufficio.

Frédéric Lafage, vice presidente della Cinov, aveva detto nel 2014 che l'accordo era volto nello specifico a proteggere gli impiegati sotto contratto per un dato numero di giorni e che sono liberi di organizzare il proprio orario di lavoro in base alle esigenze personali.

"Questi sono lavoratori […] che hanno piena autonomia su come organizzare i loro progetti o i loro compiti," ha riferito. "Sta alle società assicurarsi che si prendano una pausa, perché il rischio con i lavoratori autonomi è che non smettano mai di lavorare."

Lafage ha fatto notare che alcune aziende hanno addirittura limitato l'accesso ai loro server per costringere i lavoratori a "disconnettersi." Ma non tutte le compagnie possono arrivare a tanto per assicurarsi che gli impiegati riposino — specialmente se operano a livello internazionale. "Sta anche all'impiegato non lavorare più delle ore stipulate [dal contratto]," ha detto Lafage.

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La controversa riforma del lavoro addosserebbe parte della responsabilità di gestione ai manager, che avranno il dovere di "instaurare meccanismi per regolare l'uso degli strumenti digitali, con lo scopo di assicurare momenti e giornate di riposo, oltre che il rispetto della vita personale e famigliare."

Se i lavoratori e i loro manager non riuscissero a raggiungere un accordo in materia, comunque, l'ultima parola spetterebbe ai capi. Per le aziende con più di 50 impiegati, il datore di lavoro dovrà delineare un protocollo di "disconnessione," preparato in consultazione con rappresentanti dei lavoratori.

Ma per alcuni legislatori del partito socialista in carica, la proposta di legge non sarebbe abbastanza. Sostengono che i capi dovrebbero essere anche puniti quando non proteggono i diritti dei loro impiegati.

Yves Lasfargue, direttore dell'Observatoire des Conditions de Travail et de l'Ergostressie – un centro di ricerca che studia l'impatto del lavoro e dello stress relativo al lavoro su coloro che lavorano principalmente da casa – descrive il costante sovraccarico di informazioni a cui sono sottoposti impiegati e manager dell'era digitale come "infobesità."

Secondo un articolo pubblicato sul quotidiano francese Les Échos ad aprile, il 10,5 per cento della forza lavoro francese è ad alto rischio di burnout. E sebbene il burnout non sia ufficialmente considerato una malattia del lavoro, questo potrebbe cambiare presto. Nel febbraio 2016, il Ministro della Sanità francese Marisol Touraine ha creato un gruppo di lavoro per studiare le implicazioni mediche dell'esaurimento psicofisico dovuto all'attività lavorativa.

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Secondo lo psicologo occupazionale Sébastien Hof, l'introduzione del diritto a disconnettersi rappresenta un passo nella giusta direzione. "Essere iperconnesso ti fa sentire sempre di corsa e stressato," spiega. Cita il caso di un dirigente che ha avuto in cura per alcuni mesi, che faticava a tenere il passo con una mole di lavoro insostenibile. "È assediato dalle email," commenta Hof. "Non ha tempo per lavorare sui progetti."

Portare il lavoro a casa può causare stress ingiustificato e avere un grave impatto sulla vita domestica e sulle relazioni, aggiunge Hof. "Il lavoro ti invade costantemente e non hai più tempo di pensare alle vacanze o al compleanno dei bambini. Non puoi più pensare alla tua vita quotidiana fuori dal lavoro."

In Francia, alcune aziende hanno messo a punto delle misure per limitare l'iperconnessione durante la giornata lavorativa.

Alexia Lefeuvre, manager della comunicazione per l'e-commerce PriceMinister, racconta che il suo datore di lavoro ha introdotto l'opzione di avere una mattinata al mese senza email da febbraio 2015. Una volta al mese, gli impiegati dell'azienda – esclusi quelli del servizio clienti – non hanno l'obbligo di rispondere alle email per un'intera mattinata. "Lo scopo è di rendere le persone consapevoli di quante email mandiamo, che non dobbiamo includere in copia tutti, e che a volte è meglio parlare di persona," commenta, paragonando la pratica a un esercizio di team-building.

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L'iniziativa potrebbe sembrare unicamente simbolica, ma Lefeuvre sostiene che abbia fatto davvero la differenza. "Abbiamo notato che ci sono meno email interne, e nell'azienda circolavano meno email con molte persone in CC," dice. "Stiamo considerando di estendere l'iniziativa a una giornata intera senza email."

Se la proposta di legge sul lavoro venisse adottata, il governo francese potrebbe condurre il suo esperimento sulla disconnessione parziale. La riforma autorizza il governo a eseguire uno studio annuale sull'"uso ragionevole dell'email" da parte degli impiegati statali, con lo scopo di creare linee guida per le aziende e le agenzie governative.

Secondo Hof, l'era digitale ha dato ai lavoratori l'idea ingannevole che il lavoro può essere velocizzato tramite strumenti quali gli smartphone. "In realtà, sei prigioniero di una macchina, perché un'email ne porta un'altra, e alla fine sei frustrato perché non hai portato a termine quello che avevi progettato di fare."

La BBC ha descritto l'articolo 25 della proposta di legge – che sancisce il "diritto a disconnettersi" – come l'unica misura della riforma che sta riscuotendo consenso. Ma in un paese famoso per il valore attribuito al tempo libero, nessuno sembra riuscire a giungere a un accordo su come sia meglio legiferare sul diritto di non rispondere al tuo capo dopo le 17.

Alcuni legislatori dell'opposizione hanno recentemente presentato un emendamento per far aumentare il numero minimo di impiegati da 50 a 300, prima che sia necessario stabilire un protocollo di "disconnessione".

Intanto, un altro gruppo di deputati dell'opposizione sta cercando di far cassare completamente la norma, considerata troppo vaga. "Inoltre, è in contrasto con la pratica naturale di spegnere gli strumenti di comunicazione al di fuori dell'orario di lavoro specificato nel contratto," sostengono. In breve, gli impiegati non dovrebbero rispondere a chiamate e email di lavoro al di fuori dell'ufficio a prescindere dalla proposta di legge.


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