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Attualità

Striscia la Notizia ha scoperto il gentismo, e la realtà è andata in cortocircuito

È tutto molto bello, ma è anche la prova finale che la nostra realtà sta implodendo sempre più velocemente.

Forse sono io, ma nell'ultimo periodo mi sembra che stiano succedendo cose parecchio strane, cose che iniziano a farmi sorgere dubbi sulla natura della realtà. La storia del tizio che ha provato a fare una rapina ma è stato incastrato grazie al suo curriculum, per esempio. O il 45esimo Presidente degli Stati Uniti che inizia il suo discorso di inaugurazione citando parola per parola un nemico di Batman. Oppure Striscia la notizia che scopre il gentismo.

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Ecco, questa è decisamente la cosa più strana delle tre qui sopra. Qualche ora fa, sulla pagina Facebook di Striscia la notizia è comparso il video dell'ultima puntata di una nuova rubrica intitolata "Lo dice la gente" e che in pratica non è altro che una serie di interviste a "personaggi" di internet e leader gentisti italiani.

"Continuiamo a parlare di quel fenomeno virale che sta infiammando i nostri computer: il gentismo," esordisce il servizio. "I paladini della gente stanno facendo fortuna grazie a internet. Persone comuni che un giorno hanno deciso di accendere la propria telecamerina e vomitare in rete la propria indignazione contro tutto e contro tutti, diventando in breve tempo delle vere star del web."

Intanto in sottofondo scorrono, nell'ordine: Er Faina che dice "a regà bongiorno," Emilia Clementi, Emiliano Mandarino che fa l'Ice Bucket Challenge fascista gridando "viva il Duce," il Vikingo con un crocifisso in mano, Fede Rossi che sbadiglia. Ok.

La rubrica è partita lo scorso dicembre, ma per tutta quella parte di popolazione che non vede Striscia da quando Ezio Greggio faceva film con Mel Brooks si è manifestata solo oggi, tramite la pubblicazione di uno dei video su Facebook. I protagonisti delle prime puntate sono stati appunto Damiano Er Faina, Emilia Clementi aka "la scaccia-fitusi" e Bello Figo—definito "il re dell'assurdismo" e la cui presenza nel format fa capire che parliamo pur sempre di Striscia la notizia.

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L'ospite della quarta puntata, invece, è Fede Rossi—il cui focus è un pendolo che oscilla tra i poli "addominali pompati," "immigrati che non pagano il biglietto sul treno" e "cagne". Se non avete ancora visto il video fatelo, sono tre minuti decisamente ben spesi. Non perché contenga chissà quale verità o dica qualcosa di nuovo, ma più che altro perché fa capire bene a che punto è arrivato l'incontro tra la realtà di internet e la realtà di tutti quelli che vanno in trasmissione da Belpietro.

E il punto in questione è: Fede Rossi che arriva in Ferrari, viene descritto come "fisicatissimo" e "la statua parlante di Forlì" e risponde alla domanda: "Non è che poi scopriamo che i tuoi muscoletti sono fintI?

Ma non solo. Se guardando il servizio qui sopra avete avuto l'impressione che qualcosa non quadrasse, non siete i soli. Perché, paradossalmente, tutti questi personaggi sono fortemente influenzati dallo stile di Striscia la notizia. Senza Striscia, senza l'idea diffusa da Striscia che il modo migliore per denunciare qualcosa che non va sia tramite un campione di bike trial che fa le evoluzioni in bici, senza la convinzione comune che di fronte a un problema una delle possibili reazioni sia "chiamare Striscia," forse tutti questi personaggi—sopratutto Emilia Clementi, i cui video ricordano molto i servizi di Striscia—non esisterebbero. Il cerchio si chiude. Appare l'Uroboro.

Di questo passo non ci sarà nemmeno una quinta puntata della serie, perché a quel punto il continuum spazio-temporale si sarà frantumato in modo irreparabile e la realtà diventerà la replicazione incessante di un video di Fede Rossi in treno incazzato per gli extracomunitari senza biglietto.

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