Musica

DaBaby fa i video più divertenti del rap

DaBaby parla di cose da gangster, ma i suoi video rifiutano i cliché della trap e fanno davvero, davvero ridere.
dababy walker texas ranger
Screenshot dal video di "Walker Texas Ranegr"

Esattamente due mesi dopo l'uscita di Baby On Baby di DaBaby—il suo debutto su major—il rapper di Charlotte è saltato fuori con il video di un pezzo chiamato "Walker Texas Ranger". Il video è un misto dei classici film blaxploitation e John Wayne, curato da Cole Bennett. È tutto pellicce e pistole e montagne. È facile immaginarsi il rapper, il cui vero nome è Jonathan Kirk, nascosto in questo polveroso paradiso come Humphrey Bogart in Una pallottola per Roy, ma invece di un'avvincente sparatoria con la polizia c'è DaBaby che saltella di gioia sul sedile del guidatore mentre guarda foto di culi sul telefono e usa lo strumento "sfoca" per far intendere di essere decisamente meglio dotato di un "baby".

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La canzone non è particolarmente spiritosa, ma il video è totalmente comico. È assurdo ed esagerato, ma la personalità di Baby attraverso lo schermo è inimitabile. Per quanto il disco suoni serio, questo video mostra un nuovo lato di DaBaby - uno che su disco è in un certo senso inaccessibile. È un artista carismatico, ma a guardare i suoi ultimi video sembra che abbia trovato un modo per essere divertente senza basarsi sulle punchline.

Non è un rapper particolarmente tecnico, DaBaby, ma Baby On Baby lo presenta come un autore di prima categoria. Le sue canzoni durano perlopiù attorno ai tre minuti, ma ognuna ha dentro una quantità di idee invidiabile. Queste non esplorano troppi territori: Kirk parla del suo profumo, si interroga sul valore del mettersi dei grillz sui denti e racconta di quella volta che ha portato la sua gang a mangiarsi una bistecca. Tutta roba piuttosto divertente, ma i suoi video alzano l'asticella inserendola in un contesto pregno di satira e assurdismo.

C'è stato un punto, dopo i sette mixtape che ha pubblicato tra gennaio 2017 e novembre 2018, in cui DaBaby ha deciso di rendere i suoi video una forma d'arte comica. Le sue hit più vecchie hanno video piuttosto tradizionali con un sacco di tagli, ragazze, porticati e blunt. Sono trap-ismi che abbiamo tutti già visto, anche se ci sono degli spunti di stranezza: nel video di "21", per esempio, DaBaby prende una tazza di cereali e imbocca molto lentamente la sua ragazza.

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In "Walker Texas Ranger" ci sono grafiche in CGI terribili e green screen da tesi della triennale in videomaking. La trama è semplice: DaBaby è troppo impegnato a guardare culi sul suo iPhone, e quindi fa un incidente in macchina. Cade giù da un dirupo, la macchina esplode ma lui sopravvive. Decide quindi di derubare un bandito cieco, che prova a colpirlo di sorpresa insieme a un complice mentre sta guardando altri culi sul suo iPhone. Non si sa se il cellulare di Baby becchi la connessione anche fra le montagne o se abbia salvato quei video, ma se esiste una persona al mondo capace di immaginare il wi-fi in mezzo a una foresta, quella persona è DaBaby. Il video finisce in bianco e nero, con lui che ruba gli occhiali da sole a uno dei suoi avversari . Ah, e ha in mano un'ascia perché… perché no?

Dopodiché Baby ha fatto la scelta strategica di pubblicare il video di "Suge", uno dei migliori singoli dell'album, un intricato gomitolo di rime su quanto sia importante avere un buon profumo, essere come Suge Knight e anche fare il postino, credo. DaBaby usa la libera associazione in maniera simile a Young Thug, ma se lui vive in uno spazio fatto di melodia e carisma, Baby fa qualcosa di leggermente diverso, più arrogante. Thug lavora con la magia, DaBaby con la capacità di intrattenere.

Nel video di “Suge”, Baby usa il verso in cui dice di "prelevare la posta" per diventare un postino scapestrato, vestito azzurrino dalla testa ai piedi, ballando e facendo il coglione di consegna in consegna. Poi ci sono degli stacchi in studio, in cui si vede Baby firmare un contratto per tutta la vita con un anonimo discografico, o un ufficio dall'aria ordinaria in cui Baby insegna ai suoi colleghi a ballare.

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Il terzo video estratto dall'album, “Goin Baby”, è uscito tre settimane dopo il disco (che è arrivato al 25esimo posto su Billboard). È forse la miglior canzone dell'album e il video è ridicolo ma senza perdere valore in favore del gusto per l'assurdo.

C'è DaBaby su un jet privato che spiega come esattamente è arrivato a trovarsi su quell'aereo. Era su un volo commerciale da Milwaukee (città famosa per produrre la peggior birra d'America) e accanto a lui si è trovata seduta una donna "con un cane bruttissimo". Al cane era stato permesso di stare in braccio alla padrona, mentre la borsa Louis Vuitton di Baby era stata appoggiata sotto il sedile. Da questo, conclude di non essere fatto per la classe economy: "Bitch… Facci scendere alla prossima. Prenderemo un volo privato". Questo è il mondo dei video di Baby. Sono assurdamente ridicoli, ma anche credibili. Sono il frutto della prospettiva di una persona tanto naïf da pensare che il mondo sia esattamente come lo vede lei per tutte le persone che incontra, ma anche abbastanza talentuosa da convincerci a seguire questa visione.

Dopo questa intro, è tutto mosse matte sul jet e balletti a Times Square con grossi bambini gonfiabili. È come la scena di Molto Incinta quando Seth Rogen e Paul Rudd vanno al Cirque du Soleil e i funghetti gli prendono male e tutto diventa terrificante. Solo che con DaBaby i funghetti vanno sempre benone. È un trip fantastico.

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L'ultimo video dell'album è per la traccia in collaborazione con Offset, “Baby Sitter”. Parla di scopare con una babysitter, che è una cosa già abbastanza stramba se DaBaby è un baby, ma del resto, come dice più volte la sua anonima controparte femminile nel corso dell'album, "Non è the baby, è il mio baby". C'è una bella differenza.

Il video comincia con uno skit alla Fratellastri a 40 anni con tanto di risate registrate, ma invece di due bianchi con l'afro ci sono Baby e Offset fattissimi sul divano che si beccano un cazziatone dal loro patrigno perché non tengono pulito e non dicono mai grazie. Quindi lui chiama una babysitter e il resto ve lo potete immaginare. Ci sono partite di basket, orologi, cene a base di patatine e Baby e Offset che fanno una gara di velocità con delle macchine giocattolo. È senza senso, surreale e un'affascinante alternativa al tipico video musicale.

Nel mondo di DaBaby, il video non riprende la canzone ma evidenzia un altro lato della sua personalità. In Baby on Baby, le sue parole sono spesso spiritose ma mai così esagerate ed esilaranti come i suoi video. Su disco, DaBaby è il tipo di persona che vorresti essere—i viaggi, i soldi, ecc—ma i suoi video raccontano uno che vorresti frequentare, soprattutto se ti piacciono le ville, le fughe in montagna e lanciare la posta della gente in mezzo alla strada. È un comico da sketch intrappolato nel corpo di un rapper, ma anche come rapper è abbastanza fenomenale. Dopo aver guardato questi video, il mantra che attraversa Baby On Baby ha ancora più senso. Non è un baby, è il mio baby.

La versione originale di questo articolo è uscita su Noisey US.

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