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Musica

Recensione: King Krule – The OOZ

The OOZ è un album che ti prende a graffi, schiaffi e sputi, perfetto per convincervi che la vita sia davvero una robaccia.

Sono giorni che la temperatura non scende. Hai la nausea, e non sei sicuro di riuscire a non vomitare. Sei sicuro di stare per svenire, ed è come se un sottile strato d'acqua si fosse sovrapposto ai tuoi occhi. Ti senti indifeso e terrorizzato. E anche se non lo sai non puoi farci molto, perché è da quando ha cominciato a cuocere per il troppo sole che il tuo cervello ha cominciato a riempirsi di fluidi. Le intercapedini tra le gnoghe e le cavità della tua materia grigia sono piccoli, minuscoli letti di fiumi che assaggiano l'acqua dopo un'esistenza di aridità. Il cervello si impappetta e si alliscia. Umido e gonfio, comincia a sfregare contro il cranio. Hai un edema cerebrale.

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King Krule non si è perso nel deserto, e quindi il suo cervello funziona ancora piuttosto bene. Ma su The OOZ, il suo nuovo album, canta come se avesse in testa della gelatina nera e puzzolente. Lo dice esplicitamente, più volte: "Plagued by our brains, the internal sinking pain"; "Skunk and onion gravy, as my brain's potato mash"; "I saw some crimes when I was young and now my brain is gunk". A fargli perdere il senno, però, non è stato un sole cocente. Sono state le donne che ha desiderato conscio di non poterle mai avere, è stato il sonno perso per incubi crudi, sono stati graffi, schiaffi e sputi.

Sembra un senzatetto gonfio e morente Archy Marshall, in questi nuovi pezzi, e canta con la voce di un Joe Strummer con un cancro alla gola. Alterna minimalismo jazz per cuori spezzati ("Logos") a rutti post-punk ("Vidual"), blues ossessivi ("Lonely Blue") a rock arrendevoli ("Dum Surfer"), pucciandoli tutti nel liquido limaccioso che affoga la testa della voce narrante. È il contrario della gloria, quello che passano i protagonisti delle sue canzoni—ma "glorioso" è l'unico aggettivo adatto a descrivere la sensazione che The OOZ ti lascia dentro quando finisce. A patto che si accetti la sua visione dell'esistenza: una robaccia imperfetta e purulenta da provare a rendere meno dolorosa di quella che è.

The OOZ è uscito venerdì 13 ottobre per True Panther/XL Recordings.

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