Aneddoti da 25 anni di Sónar
Foto via Sónar.

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Musica

Aneddoti da 25 anni di Sónar

Il fondatore del Sónar di Barcellona ci ha raccontato i momenti più memorabili e assurdi dei 25 anni del suo festival.

Il Sónar di Barcellona è uno dei festival più importanti d'Europa e del mondo per la scena elettronica e sperimentale. Quest'anno ci saremo anche noi e dovreste esserci anche voi, dato che ci saranno cosette tipo Yung Lean, Wiley, i Gorillaz, Chino Amobi, Yaeji, i Bicep e uno dei pochissimi concerti di Alva Noto e Ryuichi Sakamoto del 2018. Alla peggio anche solo per vedere Liberato se non siete riusciti a segnarvi per il suo show di Milano.

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Quest'anno il Sónar compie 25 anni e per l'occasione abbiamo chiesto allo staff del festival i ricordi più belli del loro quarto di secolo di esistenza. Li trovate tutti qua sotto e in fondo ce n'è uno più lungo a cura di Enric Palau, fondatore e co-direttore dell'evento, accompagnati da alcune locandine storiche del festival.

"Kanye West non era in cartellone, quindi fu una sorpresa per tutti quando salì sul palco per rappare un pezzo con i De La Soul al SonarPark. Era il 2005 e nel giro di poco sarebbe diventato una superstar."

"Gli Yo La Tengo sono stati i primi, e credo gli unici, artisti a convincere il pubblico del Sónar by Night a guardare il concerto da seduti, quando suonarono la loro colonna sonora di Sounds of Science di Jean Painlevé nel 2002."

"Il primo concerto di sempre dei Daft Punk in Spagna fu nell'edizione del 1997, alla Marbella. Presentarono il loro primo LP, Homework, e fu un set di 45 minuti indimenticabile. Senza costumi da robot, tra l'altro".

"Thomas Brinkmann, che suonò al festival nel 2002, non volle una stanza d'hotel e scelse di dormire per i tre giorni dell'evento nel suo furgone, che aveva messo nel parcheggio dell'area dove si teneva il Sónar de Noche. Aveva guidato personalmente dalla Germania a Barcellona per esibirsi.

"Skrillex, che suonò da noi nel 2013, ci disse che non si sarebbe esibito senza una maglia del Barcellona."

"Nel 2017 il cantante dei Fat Freddys Drop si è esibito indossando un sarong. Sotto non aveva niente."

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Qua sotto, i ricordi di Eric Palau.

A tre settimane dalla data in cui si sarebbe dovuto svolgere il Sónar Tokyo ci fu lo tsunami in Giappone e il disastro nucleare di Fukushima. Fu un momento di allerta internazionale e molti paesi consigliarono ai loro cittadini di evacuare. Insieme al nostro partner in Giappone, Ray Hearn, decidemmo di tenere comunque l'evento. Fu un modo per esprimere solidarietà ne confronti dei nostri fan di Tokyo. Karl Hyde degli Underworld si unì alla line-up all'ultimo minuto e il Sónar fu il primo grande evento a tenersi in città dopo il disastro.

Jeff Mills è stato un habitué del festival per anni. I suoi set erano sempre un dieci su dieci per quanto riguarda l'energia, ma ogni volta che droppava "The Bells" andava anche oltre. Ci sono stati alcuni artisti che, negli anni, sono stati capaci di creare una connessione speciale con il nostro pubblico. Uno è Matthew Herbert, un altro è Laurent Garnier (che pensiamo essere il miglior selezionatore della Terra), un altro ancora è Richie Hawtin, che porta sempre qualcosa di nuovo al festival. Richie e Lawrent si esibiranno anche quest'anno per il nostro anniversario.

Il Sónar è sempre stato un luogo dove sonorità più mainstream hanno potuto convivere con elettronica radicale e sperimentale. Ricordo che quello di Merzbow al SonarComplex fu uno dei nostri concerti più estremi e accattivanti di sempre. Fu un muro di puro rumore, una valanga di suoni fisica e sensoriale da cui emergevano forme, frequenze e piccoli dettagli. La descriverei come arte estrema.

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Diplo si è esibito quattro volte al festival. Nel 2005 chiuse un cartellone epico in cui comparivano i De La Soul, Cut Chemist, MIA e Mark One. Nel 2006 fece un set B2B con A-Trak e nel 2008 e nel 2013 si esibì sul palco principale. Senza citare i suoi concerti con i Major Lazer in altre edizioni. Diplo è un vero scopritore di rarità e ho bei ricordi delle volte che abbiamo parlato assieme di musica. Fu lui a farmi ascoltare per la prima volta l'electro-cumbia argentina, e fu il primo DJ a mettere del reggaeton al festival, scandalizzando alcuni giornalisti dell'epoca. Anche se oggi è uno dei più grandi producer del mondo, questo spirito di scoperta è ancora vivo in lui. Quest'anno presenterà uno showcase di artisti africani: Kampire, Mr Eazi e i Distruction Boyz.

Provo a vedere il maggior numero di concerti possibile durante il festival. In fondo è per questo che lo facciamo. Uno dei miei posti preferiti in cui mettermi è il mixer del palco principale del Sónar by Night. È un posto dove si sente davvero bene e ci sono stati un po' di show che, visti da lì, mi hanno fatto pensare "Cazzo, è fantastico". Ricordo che un anno chiamammo i Masters at Work. Portarono un tecnico specializzato che ci mise un'era geologica a isolare i loro giradischi e a fare tutto quello che doveva fare, il nostro team non aveva mai visto nulla di simile. Ma il risultato fu davvero incredibile, sembrava di sentire il suono uscire da un impianto professionale da casa nonostante ci fossero migliaia di persone.

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Ci sono stati anche artisti che sono cresciuti assieme al festival. Jackmaster ci ha detto che veniva da noi come spettatore assieme a suo fratello e suoi amici di Glasgow anche prima di mettersi a fare il DJ. Anche i Modeselektor arrivavano in furgone da Berlino e non si perdevano un secondo del festival quando venivano.

Il Sónar è conosciuto per la puntualità di tutte le sue performance, ci proviamo e quasi sempre ci riusciamo. Grace Jones è l'unica artista che è arrivata sul palco con un'ora di ritardo. Ricordo che mi arrabbiai molto, ma fece un concerto davvero incredibile. Il suo è un talento indomabile. Con i Duran Duran successe l'esatto contrario, essendo super-professionali e volendo rispettare il timing tagliarono i loro ultimi cinque minuti. Quelli in cui avrebbero dovuto suonare "Girls on Film". La mia canzone preferita! Avevo lavorato un anno intero per sentirli suonare quel pezzo al mio festival e sono rimasto con quel desiderio… ero davvero disperato!

Incontrando personalmente alcuni artisti ne ho scoperto l'enorme vocazione artistica e generosità. Un esempio è Skrillex: venne a Barcellona per fare qualche show di riscaldamento prima di una delle sue esibizioni al festival. Quando lo portammo all'hotel, passò più di un'ora ad ascoltare musica in furgone assieme al guidatore e a DJ 2D2, un grande della scena di Barcellona. Ed era tutta roba di giovani producer che gli avevano mandano le loro cose. Molte di queste superstar hanno una forma di devozione nei confronti della musica, e quindi gli viene naturale dedicare parte del loro tempo anche a ragazzi sconosciuti. Penso sia per questo che si crea una connessione così forte tra loro e il pubblico: si tratta di generosità reciproca.

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