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Musica

La musica dei WWWINGS rappresenta il caos dell’est Europa

Abbiamo chattato via Telegram con Lit Daw, Lit Eyne e Lit Internet, che ci hanno raccontato le origini del loro apocalittico progetto.

Lit Daw, Lit Eyne e Lit Internet, il trio di personaggi immaginari che compone il progetto WWWINGS, vivono in quello che loro stessi chiamano "inferno post-sovietico". Di stanza rispettivamente a Kiev in Ucraina, Tyumen in Siberia e nella penisola di Kamchatka, nella russia estremorientale, non vivono certo in posti liberi da casini culturali, corruzione e censura. Nel caso di Lit Internet si possono aggiungere all'elenco delle sfighe anche eruzioni vulcaniche e un terremoto ogni due mesi. "Le nostre vite hanno cattive vibrazioni" mi ha detto a inizio agosto tramite la App russa Telegram. "Quindi il progetto WWWINGS è un po' un'evasione dalla realtà"

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Non a caso, ogni loro traccia suona come l'apocalisse. I loro marchi di fabbrica sono percussioni dirompenti, ritmiche frenetiche e timbriche aliene (macchiniche, dure e fredde). Si posizionano in una zona di grigio che sta tra la paranoia per il futuro e il techno-ottimismo, dove utopia e distopia si confondono. Come altri collettivi quali NON Worldwide, N.A.A.F.I., e Janus, o producer di nuova generazione come Endgame o gli Amnesia Scanner, gli WWWINGS vivono negli angoli più bui della musica da club, rimpastando grime, trap e vari tipi di musica dance in qualcosa di completamente nuovo, eccitante e devastante. Non si sa molto di loro, anzi, non si sa quasi niente se non che ele loro età vanno dai diciotto ai ventiquattro anni. Negli anni, i tre producer sono passati attraverso un'infinità di pseudonimi, pagine Soundcloud e progetti, e al momento in cui scrivo non hanno ancora rivelato i loro veri nomi. I loro tre account instagram non contengono alcuna foto delle loro facce, e i loro feed di Twitter danno ancora meno informazioni, dato che postano solo sporadicamente tracce da SoundCloud, link di YouTube e link legati al progetto.

Finora non avevano nemmeno rilasciato una intervista consistente, preferendo trollare i fan e i giornalisti con manovre evasive e prese in giro. Lo scorso anno, quando gli abbiamo chiesto quale fosse il concept dietro il loro EP 3000, ci hanno risposto "Una hit parade da suicidi di massa organizzati su internet", mentre quando gli abbiamo chiesto di spiegarci come lo avevano creato, ci hanno mandato la stock pic photoshoppata di un ragazzino al computer con le cuffie, ali nere da angelo e un ghigno sornione.

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Nonostante ciò, e nonostante tutte le manovre evasive che li ho visti fare ogni volta che, nel corso delle quattro ore di intervista, gli chiedevo dettagli biografici, non hanno mai smesso neanche per un po' di sembrarmi genuini. Riservati, cauti, certo… Ma mai insinceri. La verità è che WWWINGS è un'entità che esiste solo online. I tre non si sono mai visti di persona e non hanno mai suonato dal vivo. Comunicano tra di loro solo su internet, e collaborano via mail, via SoundCloud, sul social network russo VK o tramite le chat criptate di Telegram, che gli permettono di messaggiarsi senza la paranoia che qualcuno possa sorvegliarli, ed è per questo che mi hanno chiesto di intervistarli lì. "È davvero una amicizia WWW", mi spiega Lit Internet a proposito del WWW in WWWINGS. A quanto dicono, tutti e tre hanno rinunciato a cercare nutrimento creativo, culturale e intellettuale nel cosiddetto "mondo reale" molto tempo fa. Anche il linguaggio che parlano è decisamente influenzato dalla internet culture: le loro risposte arrivano sempre in forme condensate, alternate a vari meme, messaggi istantanei e link.

Lit Eyne e Lit Internet sono stati i primi a incontrarsi online: si sono beccati tramite chat di gruppo su VK, e pagine dedicate a meme e anime. La loro relazione è nata sotto forma di "amicizia elettronica", dice Lit Internet "ci mandavamo meme e musica pesa"; tanto nuovo hip-hop come i Sad Boys e Young Thug, oltre a un flusso costante di elettronica spinosa. Poco tempo dopo, i due fondarono un blog di musica su VK, ora defunto, intitolato WEBCOAST. Nel 2013 Eyne iniziò a produrre tracce sognanti e sfumate a nome GRADIENTKID. Man mano che la loro amicizia cresceva, il duo aveva dato vita a un progetto assieme chiamato BWWWOYS, che spesso suonava come R&B fatto da intelligenze artificiali. "BWWWBOYS mi ha insegnato un sacco" spiega Lit Internet, "Eyne aveva già esperienza, mi ha insegnato a produrre." Come tutti i producer underground, Eyne e Lit hanno passato ore tra YouTube, SoundCloud e Google per affinare le loro capacità. Ma, come succede spesso quando si tratta di progetti di club music sperimentale, le pagine SoundCloud sono state abbandonate, il blog è morto e dopo circa due anni, nel 2015, il progetto BWWWOYS fu messo a nanna a causa di responsabilità IRL come lavoro e scuola.

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Dopo i BWWWOYS, Eyne e Lit Internet si sono presi una pausa dalla musica, almeno fino all'ingresso di Lit Daw nelle loro vite: tutto iniziò da un messaggio improvviso a Lit Internet su VK. Daw era già quello del gruppo con più esperienza, avendo fatto beat per diversi rapper americani per anni. "Posso dirti solo che è gente mediamente famosa". "Daw era già un pro a sedici anni" aggiunge Internet. Questa nuova connessione li ispirò a ricominciare, dando vita alla release del 2015 ANGELYSIUM, una serie di contorsionismi tra le schiacciate e i silenzi dell'eski-grime, modellati in forme nuove. Daw masterizzò ANGELYSIUM per intero e contribuì alla produzione di "Lit Future", probabilmente la traccia più infettiva di tutto il disco. Oltre ad avere dato il nome al nuovo progetto (l'ultima traccia è intitolata proprio WWWINGS), l'album fu il catalizzatore che unì definitivamente il gruppo, talmente potente da convincere anche Eyne a tornare a produrre. "Mi ha ispirato a ricominciare a fare musica" ricorda.

Definire i tre "prolifici" sarebbe un eufemismo. Senza contare i tanti singoli più estemporanei, gli WWWINGS hanno sette uscite ufficiali all'attivo, realizzati nell'arco di dieci mesi, che spaziano da una forma oscura di hip-hop, a club cut infernali, a brani ambient glaciali, buoni per musicare film sull'apocalisse. Considerando quante tracce hanno realizzato scambiandosi file via "posta", aggiungendo e togliendo elementi usando SoundCloud e Telegram, la velocità a cui consegnano nuova musica al mondo rivela un'alchimia profondissima. Ma, tra le tante perle fatte uscire, ce n'è una che brilla più di tutte. Autoprodotto a marzo scorso e ristampato da Planet Mu poche settimane fa, l'album PHOENIXXX rappresenta la dichiarazione di intenti più impegnativa e coraggiosa finora prodotta dai tre. La lista dei collaboratori è quasi un appello dei producer più avanti in circolazione: tra gli altri ci sono Chino Amobi, Lao, IMAABS, Kastle e Endgame, e brulica di passaggi incredibili e trascinanti. Ruggiti colossali, synth dalla punta acuminata e texture granulose che mutano a formare blocchi angolari: nel disco passaggi harsh noise trovano posto accanto a suoni immacolati e lucidi: una creatura nata negli angoli più aspri della musica da club, tra il mix Red Devil di ANGEL-HO e Agitations di Lotic. È il suono di tecnologie inimmaginabili che si schiantano nella realtà, marchiando la nascita di un nuovo tipo di industrial music per il ventunesimo secolo, tanto quanto una nuova generazione di dance music accelerata. Quello che maggiormente emerge è il dinamismo furibondo delle produzioni, scatenato da folli sovrapposizioni ed energia primordiale. Lit Daw lo definisce "una sinfonia di cacofonie".

Tra tutti i loro sodali, i WWWINGS sentono una connessione particolare con NON e N.A.A.F.I, i due collettivi da cui vengono le collaborazioni più appaganti, che condividono col trio una passione per i soundscapes vasti e alienanti, per le scosse improvvise e per il beat programming irregolare. Ma tra loro ci sono nette differenze: le voci più interessanti dell'elettronica di oggi usano la loro arte per difendere, dare forza e celebrare le comunità più marginali. Ad esempio, il manifesto di NON descrive la label come "a collective of African artists, and of the diaspora, using sound as their primary media, to articulate the visible and invisible structures that create binaries in society, and in turn distribute power." Per i WWWINGS le cose sono un tantino diverse: mettono da parte le narrazioni e qualsiasi tipo di causa politica esplicita in favore di un'atmosfera dichiaratamente fatalista.

"Amiamo NON," spiega Lit Daw. "Ma noi siamo in grado di esprimere solo i nostri sentimenti, perché veniamo dalla Russia e dall'Ucraina: se pure avessimo dei forti movimenti politici, non sarebbero in grado di sistemare quello che c'è qua, quindi come possiamo farcela noi con la musica? Possiamo solo esprimere la nostra ansia: non vediamo nessun futuro per la Russia né per l'Ucraina." Forze di polizia letali e imprevedibili, censura e abusi sulla comunità LGBTQ sono solo alcuni esempi delle ingiustizie quotidianamente sotto i loro occhi. Ma anziché usare la loro arte per veicolare un messaggio la usano per creare un'esperienza: una condizione di disagio che replica il modo in cui ci si sente a vivere in un ambiente socio-culturale così opprimente. Dopo la fine dei BWWWOYS e l'uscita di ANGELYSIUM i tre avevano vissuto un momento di incertezza, di insicurezza su quale strada artistica intraprendere. Col senno di poi, PHOENIXXX è stato la loro rinascita. "È il nostro ritorno" dice Lit Internet. "IRL siamo delle persone qualunque" aggiunge "quindi per noi è stato un grosso traguardo". "Volevamo qualcosa che la gente si ricordi quando non ci saremo più" spiega Daw, "un po' come i figli per la gente normale."

Come tutti i figli, quindi, PHOENIXXX è sia una gioia che una risorsa: qualcosa in cui incanalare le proprie speranze e sfiorare il futuro. Nel caso specifico dei WWWINGS questo vuol dire prendere il volo contro le correnti maligne che li circondano, ma anche riconoscerle come parte del loro vissuto. Non sono infatti fenomeni che riguardano solo loro come individui, ma un canale di collegamento tra persone che potrebbero trovare conforto nel sapere che non sono i soli a soffrire. Per altri può trattarsi di una rara, per quanto complicata, possibilità di assorbire frammenti di vita da qualcuno che vive dall'altra parte del mondo. Nel bene e nel male (al netto della retorica) è musica che, un po' come l'internet che l'ha partorita, aiuta a gettare ponti tra persone lontane.