Chi è Sahbabii, il nuovo talento del rap di Atlanta?

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Chi è Sahbabii, il nuovo talento del rap di Atlanta?

Un ragazzino che ama gli animali, crede in una sua religione, ha paura del riscaldamento globale e ha spaccato ogni cosa con "Pull Up With Ah Stick."

"We just went barnacles," dice Sahbabii. È in un capannone pieno di fan che ondeggiano e oscillano a ogni sua parola come le acciughe di Spongebob. Alto e magro, con dei braccialetti borchiati ai polsi e dei jeans neri stretti addosso, era arrivato al concerto solo qualche minuto prima, in una Lamborghini rossa, accompagnato da suo padre Sup (pronunciato come "Soup"). Entrambi hanno l'apparecchio, ed entrambi stavano sorridendo. L'uso del termine "Barnacles" da parte di Sah ha origine da Spongebob, il cartone animato della Nickelodeon, ed è solo una piccola parte del lessico ufficiale che condivide con i suoi fan. In Spongebob, i personaggi lo usavano per esprimere rabbia o vergogna: serviva essenzialmente per rimpiazzare le parolacce. Sahbabii, invece, la usa per riferirsi a quasi tutto. Nello specifico, stasera "We just went barnacles" equivale a "Siamo usciti di testa," "Abbiamo fatto bordello." E quei duecento ragazzi col cellulare in mano, in un anonimo capannone della South Carolina, fradici di sudore dopo aver supplicato per un paio di bis, sono forse i più fuori di testa del mondo, in questo momento. La cerchia ristretta di Sahbabii crea e modifica costantemente il proprio linguaggio. "Quando vado in tour, vendo come merchandise un dizionario per il mio slang," dice, sedendosi con me per un'intervista prima del concerto. E ci sarà bisogno di usarlo, quel dizionario: la sua musica è foderata di riferimenti e parole inventate, presentate spesso senza alcun contesto. Su "Eazy" ci informa che tutte le sue bitches sono "moocheesey." Gli chiedo che cosa significa: lui ride, dice di non saperlo e ammette che la parola è stata inventata dal suo fratellino. Più tardi, quando proprio suo fratellino entra nella sala dove stiamo facendo l'intervista, gli chiediamo in unisono: "Che cosa vuol dire 'moocheesey'?" Lui ride e risponde, "L'ho preso dallo spagnolo. Vuol dire 'troppo', 'tanto'. L'ho piegato e ho creato qualcosa di mio. E gli ho dato un mio significato. Tutte 'ste bitches stanno troppo addosso, sono moocheesey!"

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Se so come scrivere "moocheesey" è perché Sahbabii l'ha usata un paio di volte nei suoi tweet. La parola viene quindi dallo spagnolo "mucho" o "muchisimo," ma Sahbabii la usa anche per esprimere il suo amore per gli animali: assomiglia al "moo" della mucca, e contiene il suo prodotto più amato: "cheese". Non che questo livello di attenzione sia necessario per apprezzare la musica di Sahbabii, ma è utile per capire il suo senso dell'umorismo e la sua tendenza a giocare con la lingua facendo un po' come gli pare. In un mondo musicale dominato dagli hashtag e dalla mano invisibile del SEO, riuscire a inventare nuove parole e frasi è una valuta preziosa. Il nome del suo ultimo mixtape, SANDAS, è un acronimo inventato: "Suck A Niggas Dick Ah Something." Ed è diventato qualcosa di più di un titolo: ormai è il suo brand, e compare su magliette e braccialetti. Suo padre, Sup, non ha esitato nemmeno un secondo a riempire le strade di merchandising. Anche prima che la musica di suo figlio iniziasse a far parlare di lui, invece di stampare mixtape su CD Sup preparò centinaia di biglietti da visita con sopra un codice QR che linkava al tape. Sopra c'era uno slogan: "#1 Mixtape in the Streets!" Il che alla fine si sarebbe rivelata una profezia: dopo qualche mese, Sah cominciò a vedere il suo Instagram riempirsi di gente che usava l'hashtag #sandas, e lo usava sotto video che li ritraevano presi bene a ballare, cantare e farsi i loro ascoltando la sua musica. Il passo successivo sono stati segnali d'approvazione da Drake e Young Thug, e la firma di un contratto con la Warner. Sah era diventato il nuovo grande export rap di Atlanta. "Papà è come l'Incredibile Hulk, è una persona davvero aggressiva," dice Sah, vent'anni, di suo padre. "Ha creduto in quello che volevamo fare." T3, fratello maggiore di Sah, è stato il primo a interessarsi alla musica nella sua famiglia, quando aveva solo 12 anni. Sup lo supportò comprando strumentazione e una videocamera per filmare i suoi video. Quando fu il momento di aiutare il suo fratellino, T3 aveva tutte le skill necessarie per riuscirci al meglio.

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sahbabii 2017 photo atlanta

"Dicono che i mancini siano pieni di talento," dice Sah. "Lui è un tizio che sa fare ogni cosa. Il "3" di "T3" sta per le sue skill: canto, scrittura, produzione." Ma i contributi di T3 sono anche più grandi: ha pensato l'artwork di SANDAS, registrato e mixato il progetto nella sua camera, e ha passato anni ad aiutare Sah con i suoi testi e i suoi video. "Abbiamo usato Cubase per anni," ricorda Sah. "Lo usavamo per ogni cosa. Avevamo fatto un piccolo gruppo con alcuni ragazzi del nostro quartiere, si facevano chiamare 1095. Perché era il loro numero civico. Osborne Street. Sai, per un po' io e T3 siamo stati da nostro zio. Ascoltavo quello che facevano gli altri. In quel periodo tutti, ad Atlanta, stavano facendo musica: i Rich Kidz, i Polo Kidz, ragazzini come me. Quindi mi sono detto, 'Cazzo, voglio farlo anch'io.' Quindi mi sono unito agli 1095. E abbiamo fatto musica. Ovviamente faceva schifo, all'inizio." Dopo anni di allenamento sotto la supervisione di T3, Sahbabii arrivò a sviluppare una sua voce e pubblicò due mixtape, Pimpin Aint' Easy e Glocks & Thoths. SANDAS sarebbe arrivato solo ad ottobre 2016, ma la titletrack risale al 2014. Sah decise di usare quel pezzo come ancora per l'intero progetto, usandola per definire il suono del tape. In un ecosistema YouTub-iano e SoundCloud-iano che ci incoraggia a concentrarci su un singolo pezzo, SANDAS si fa notare in quanto esperienza complessiva coesa e scorrevole. Ascoltarlo è come svegliarsi al suono di un cinguettio—come quelli che Sahbabii ha tatticamente piazzato negli spazi tra le sue melodie, popolando l'album di un cast naturale. SANDAS suona come una gita in un mondo fantastico pieno di animali, cartoni animati e supereroi—un luogo dove tutti usano il linguaggio di Sahbabii. "Devi sentirlo dall'inizio alla fine e lasciare che ogni canzone svanisca nella successiva. E così si crea un'atmosfera. Ascoltarlo cantare causa le stesse emozioni che puoi avere quando stai guidando un'auto che hai appena rubato." Sup loda così il lavoro di suo figlio, in un Airbnb vicino a Savannah, in Georgia. "Quando ne parlo con gli altri dico, 'Amico, mettiti in un posto dove puoi ascoltare bene, rilassati, versati del vino rosso.' Io e mia moglie beviamo Liberty Creek e cacchio, quando metti su SANDAS ti prendi bene ed è finita."

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sahbabii 2017 photo atlanta

Per farmi un'idea migliore di quello che piace a Sahbabii, gli chiedo di pensare a una stanza vuota, grande quanto gli pare, e a come la decorerebbe. L'obiettivo è quello di creare un luogo che la gente può attraversare e, uscendo, sentirsi più felice. Senza alcuna esitazione, comincia a eseguire il compito: "C'è dell'erba verde sul pavimento. È un giorno di sole. Il cielo è azzurro. Alberi. Vedi una farfalla passare. Senti gli uccellini cinguettare, cose così. Probabilmente vedi dei supereroi che combattono sullo sfondo. Wolverine. Hawk. Bambini che giocano, che guardano Spongebob. Animali che corrono liberi, e parlano. Ci sono anche i fratelli Wayans da qualche parte—sono i miei comici preferiti," comincia. Si prende una pausa per pensare, e continua: "Ci sono anche tutti i miei amici e la mia famiglia. Mamma cucina. Fettuccine con panna e pollo. E mi piace il mais messicano. Lo sta preparando. Papà parla un o' con tutti. Ci sono un paio di amici che giocano a NBA 2K. SANDAS come sottofondo, una bella melodia." Nel regno di Sahbabii, la fantasia che unisce il suo Pianeta degli Animal, i suoi amici e la famiglia non è solo una visione d'evasione. È un modo di guardare al mondo. Sah mi descrive la sua idea per il video di "King of the Jungle," uno dei pezzi migliori di SANDAS: "Stavo pensando di trasformare il quartiere in una giungla. Con la polizia fuori. Tipo, chi è fuori lo vede come una giungla, con alberi che escono dalle case e cose così, uccelli ovunque. Ma per me è come camminare nel solito quartiere. In una scena do un colpo sulle spalle del mio amico che si gira e lui ha una lingua da serpente, i suoi occhi cambiano colore. Alberi ovunque, rumore, sarà assurdo. Liane che crescono ovunque." La sua prima hit, "Pull Up With Ah Stick," è stata un successo virale su YouTube, ma Sahbabii è il primo ad ammettere che era un video rap piuttosto standard e riconoscibile. "Sono più creativo e artistico di così," dice. "Capisci? Stare lì in piedi a far vedere le armi? Penso troppo fuori dalle regole per roba così semplice."

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Il remix di "Pull Up With Ah Stick," con un verso di Young Thug. Sahbabii crede in una sua spiritualità che chiama "Sconosciutismo" e comprende la sua compassione nei confronti degli animali, dell'ambiente e delle persone che lo circondano. La sua mente aperta, la sua abilità a non giudicare immediatamente e la sua tolleranza sembrano tutte nascere da questa filosofia, che ha qualche somiglianza con il concetto socratico per cui un saggio sa di non sapere. Nelle parole di Sahbabii, "Sta tutto nell'accettare il fatto che non sappiamo davvero nulla." Sah ha tatuaggi sul viso che rappresentano il suo modo di pensare. "È questo quello che ho creato," continua. "È per questo che abbiamo delle croci rovesciate in fronte. Il 666: sei protoni, sei elettroni, sei neutroni," dice, concetto secondo lui collegato alle componenti chimiche della melanina. È quello che lo motiva a confrontarsi con il mondo, a imparare di più su ciò che non sa, e di interessarsi attivamente a rendere il mondo un posto migliore. Il che si manifesta attraverso una lente ambientalista—"Continuiamo a inquinare l'aria, l'ozono scomparirà, la Terra prenderà fuoco," dice a un certo punto nell'Airbnb, "E il riscaldamento globale, se farà sciogliere tutti i ghiacciai, annegheremo." Sah crede inoltre che i neri debbano rivendicare ciò che si meritano veramente per i loro contributi culturali. "Penso che diamo troppo valore alla materia," sospira. "Dobbiamo iniziare a costruirci da soli ciò che ci serve. È per questo che voglio creare una mia linea di vestiti. Se ci pensi, tutti questi materiali, queste cinture, questa roba porta tutta il nome di una persona vera. Versace, è un vero nome. Gucci. Noi possiamo essere i prossimi." La cosa più visibile e immediata di Sahbabii, però, è l'approccio che ha con le persone che incontra. Sembra aperto ad amare chiunque; trattiene il giudizio e mostra rispetto finché non ha ragione di fare altrimenti.

sahbabii 2017 photo atlanta

Qualche giorno dopo il concerto, incontro Sah ai PatchWerk Recording Studios di Atlanta, dove Alex Tumay, ingegnere del suono di Young Thug, sta rimasterizzando SANDAS con l'aiuto di T3 per ripubblicarlo sotto la Warner. Il piano è quello di aggiungere qualche pezzo al tape originale, e far sì che gli sia riconosciuta l'attenzione che si merita a livello mondiale prima di pubblicare qualsiasi nuovo progetto. Io ho portato un paio di amici. Su$h! Ceej, un produttore che usa accordi e melodie in sintonia con il suono che Sahbabii ha coltivato finora: "Niente beat trap, suoni melodici che vanno giù di 808," ha twittato più volte descrivendo le tipologie di beat che voleva farsi mandare. E poi c'è Zack Fox, un comico e scrittore che è forse diventato il fan numero uno di Sahbabii (a tal punto che è stato menzionato nel comunicato stampa della nuova edizione di SANDAS). Al piano di sopra, con poco da fare, Sah e i suoi amici giocano a biliardo e fanno finta di lottare gli uni con gli altri. "It's a squidshuation!" grida qualcuno quando due amici cominciano a prendersi seriamente a schiaffi. La parola "squid," "calamaro," è un'altra parte fondamentale del vocabolario di Sahbabii. Può voler dire qualsiasi cosa, e Sah la usa indifferentemente per riferirsi a maschi e femmine. Può anche essere un verbo: puoi essere "squigged," "calamarato." "Squid può voler dire che sei fresco, sei carico," spiege Sah. Ceej, Zack e io ci accomodiamo nella lounge dello studio con Sahbabii. Dopo un'oretta di chiacchierate. Zack prende il cavo aux e mette su qualcosa di diverso dalla playlist che stava andando da un po' di tempo, piena di brani di Future. Sceglie "Suck My Nuts" di Lil Toenail, che nel pezzo grida a una tipa anonima di dirgli un motivo per cui si rifiuta di succhiargli le palle. Il cambiamento di canzone cambia completamente l'atmosfera della stanza, piena di amici di Sah, la maggior parte dei quali non conoscevamo. Inizialmente ci sembra che qualcuno possa arrabbiarsi, e che potremmo non essere più i benvenuti. Ma Sah si fa avanti, e spinge sulla stramberia. Tira fuori un pezzo intitolato "My Neck, My Back" di tale Richard Cheese. È una cover swing dell'omonimo pezzo di Khia. Quando parte, tutta la stanza erompe in una risata rauca—tutti tranne Sahbabii, che se ne va con un'espressione impassibile.

sahbabii 2017 photo atlanta

Sahbabii crede in sé stesso, come la sua famiglia gli ha insegnato, e ci crede veramente. Forse la sua caratteristica più identificativa è il modo in cui usa la frase "Believe it" per esprimere un'affermazione, o per significare la fine di un ragionamento. Non si tratta solo di slang: è la sua ancora, la chiave per decifrare la sua identità. Sei mesi fa lavorava ancora nel magazzino di un negozio di sport. "Te lo giuro sulla mia anima bro, quando lavoravo lì sognavo le scatole che maneggiavo," ricorda. Quello che gli faceva venire voglia di andare avanti, in quei giorni, era proprio la fiducia che aveva in sé stesso e nelle sue capacità, indipendentemente da quanto i suoi colleghi potessero scoraggiarlo: "Erano intrappolati, avevano già perso la testa, come se non avrebbero potuto fare altro per il resto della loro vita. Non mi credevano, vedevano solo un negro che vaneggiava. Tipo, 'Sto negro parla e basta, tutti fanno musica'. Pensavano stessi scherzando." Sah diventò uno degli impiegati più rispettati del negozio: arrivava a impilare anche 1000 pallet al giorno, nel magazzino. Un litigio con una delle guardie, però, lo spinse a mollare il lavoro. "Mi chiedevano che cosa avrei fatto, come avrei fatto a guadagnare due soldi, ridevano di me," ricorda. Dopo un paio di mesi dal suo licenziamento—e potete considerarlo un'intervento divino come un caso di giustizia poetica—la sua musica ha iniziato a decollare. Ogni giorno qualcuno scopriva "Pull Up With Ah Stick" e postava un video su Instagram mentre la ballava. Le tessere del domino avevano cominciato a cadere, e Sah probabilmente non dovrà mai toccare più un pallet in vita sua. Ora, è nello stesso studio dove sono state registrate infinite hit rap e R&B di Atlanta. Mentre usciamo per scattare un paio di ultime foto, Sah comincia a proclamare ad alta voce, senza parlare a nessuno in particolare: "Prima di riuscirci devi crederci. Devi riuscirsi prima di avere successo. Devi avere successo prima di portarlo a termine. Capito?" Io, sinceramente, ci credo. Segui Noisey su Twitter e Facebook.