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Musica

Con 'Father of 4' Offset dimostra di essere il migliore dei Migos

Sorpresa! Il primo album di Offset non parla solo di collane e armi, ma anche del matrimonio con Cardi B e di molto altro.
Simone Zagari
Milan, IT
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Parlando dell’ormai sterminato universo trap, i Migos meritano di certo una menzione d’onore. Da Versace (2013) ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti: una marea di mixtape, l’endorsement di Childish Gambino che sul palco dei Golden Globe li definisce “i Beatles di questa generazione”, e la loro esilarante comparsata in Atlanta, la fantastica serie TV di Glover stesso. E poi i tre dischi, uno più fortunato dell’altro, gli infiniti featuring, la cima delle classifiche e i premi. Con il crescere della notorietà, intanto, cresce anche la credibilità dei singoli componenti del gruppo, ormai non più considerato un indivisibile cerbero, bensì una creatura che vive di complementarietà. Di pari passo, nell’ultimo anno, è salito anche l’hype per gli album solisti di ciascuno dei tre.

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Se Quavo è il leader, molto appariscente ma poco convincente nel suo QUAVO HUNCHO, e Takeoff quello schivo e abile nel flow, come ha dimostrato in The Last Rocket, Offset rischiava di essere ricordato come quello degli adlib, quello di "Bad and Boujee” o, peggio ancora, come l’eterno (ex?) marito di Cardi B. Proprio a causa delle pene d’amore (con tanto di concerti pateticamente interrotti, ma che comunque ora paiono risolte), infatti, il rapper ha ritardato l’uscita del suo lavoro in solitaria, inizialmente prevista per il 2018. Comunque, dopo mille e più peripezie di gossip, e al netto di una copertina imbarazzante (se ve lo steste chiedendo: no, i bambini non sono photoshoppati), siamo finalmente qui a parlare di Father Of 4, il disco che rischia di chiudere definitivamente la diatriba su chi sia il migliore dei tres amigos.

Father Of 4 ripercorre la vita di Offset, che ora, dopo numerosi mea culpa, vuole presentarsi come un uomo nuovo, seriamente intenzionato ad essere un marito esemplare e un padre presente per tutti i suoi quattro figli. Considerando i recenti trascorsi del rapper e il titolo del lavoro, era naturale aspettarsi una sorta di album "confessionale" che andasse un po’ oltre il classico immaginario da egotrip che si confà al genere; quel che non mi aspettavo, però, era che spaccasse.

offset father of 4

La copertina di Father Of 4. Cliccaci sopra per ascoltarlo.

Il mood corale è quello di un conscious rap notturno e melodico, con quel sentimento mellifluo conferito dal buon flow di Offset e da un autotune mai esagerato. Partendo da questo presupposto, le basi esplorano diversi territori (Metro Boomin e Southside sono una garanzia), e i testi spaziano: la famiglia e i buoni propositi ("Father of 4"), la perdita, seppur temporanea, dell’amata moglie ("Don’t Lose Me") e gli alti e bassi della vita ("Red Room"); cruciale è poi il tema del successo in ogni sua sfaccettatura, dai lati positivi quali soldi ("Quarter Milli" e "Lick") e sesso ("On Fleek"), sino a quelli negativi ("Clout"). Ricorre anche la consapevolezza del proprio percorso artistico, sempre in bilico tra la gratitudine per le conquiste presenti, raggiunte partendo dal nulla del passato, e la costante volontà di lasciare un segno futuro nel rap game ("How Did I Get Here", "Legacy", "Came A Long Way"). Ad arricchire il pacchetto c’è, chiaramente, la solita valanga di featuring: da quelli di mestiere (Quavo, Travis Scott, 21 Savage e Gucci Mane) a quelli più inaspettati e riusciti (J. Cole, Gunna, CeeLo Green e, proprio lei, Cardi B).

Sembrerebbe tutto giusto, se non fosse per la presenza di momenti ripetitivi, quando la spocchia diventa esagerata, e per i 60 minuti di durata, durante i quali è impossibile non distrarsi. È la croce dei dischi di questo genere.

Father Of 4, in definitiva, è un altro album nel firmamento trap che forse dimenticheremo ma che, per il momento, ha il pregio di brillare di luce propria in più di un’occasione. Un po’ a sorpresa, non lo nego, questo lavoro incorona Offset come il migliore dei Migos, come un supereroe che, scalfito dalle difficoltà, ha saputo ridimensionarsi, riscoprendo i lati positivi dell’essere un comune mortale.

Simone è producer/DJ e scrive di musica per DeerWaves, Zero e Noisey. Seguilo su Instagram.

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