Quella volta che il cast di Titanic ha mangiato per sbaglio una zuppa agli allucinogeni

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Quella volta che il cast di Titanic ha mangiato per sbaglio una zuppa agli allucinogeni

"Alcuni avevano preso possesso delle sedie a rotelle e si lanciavano per i corridoi. Insomma, eravamo fattissimi!"

Era la voce che girava di più nei corridoi hollywoodiani, nel 1996: il cast e la troupe di Titanic erano stati avvelenati con una zuppa di vongole al PCP. Anche Bill Paxton. Anche James Cameron. Leonardo DiCaprio e Kate Winslet invece l'avevano passata liscia, perché nessuno dei due aveva scene da girare sul set canadese.

È successo l'ultima sera di riprese in Nuova Scozia. Le cinque settimane a nord erano quasi finite e tutta la crew stava già assaporando l'idea del set messicano. Tutti erano di ottimo umore, volevano festeggiare.

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Poi, intorno alla mezzanotte, è arrivato il momento della pausa—le riprese cominciavano al tramonto e continuavano fino all'alba. La crew si è radunata per il pasto. Anche James Cameron si è unito al gruppo per brindare al buon lavoro svolto. Il catering ha potuto consumare notevoli manicaretti, tra cui una meravigliosa zuppa di vongole. C'è chi ha chiesto il bis, il tris. E poi sono tornati tutti al lavoro.

Marilyn McAvoy faceva parte della troupe. Assistente scenografa con un background in accademia d'arte, era la vera autrice dei bozzetti di Jack, e di tutti i prop d'epoca. Ora fa l'artista a tempo pieno, e ci ha raccontato com'è stato essere fattissimi, e nemmeno di proposito, la notte dell'affaire della zuppa agli allucinogeni.

cast titanic avvelenato pcp

Tutte le immagini di Ben Thomson.

VICE: Allora Marilyn, com'era quella zuppa?
Marilyn McAvoy: Era incredibile, tutti che volevano fare il bis. Io stessa ci ho pensato, perché era buonissima. E credo che in parte sia stato proprio questo il problema: la gente ne ha mangiato più del normale perché era squisita.

Cos'altro ricordi di quella sera?
Non ci sono stati segnali che facevano presagire qualcosa… ma poi, mezzora dopo la cena, ho capito che c'era qualcosa di strano. Avevano tutti un'aria confusa. Nessuno riusciva a lavorare.

Cosa facevi sul set?
Mi avevano dato un camice da invecchiare, una cosa semplicissima. Basta metterlo a bagno in una bacinella con del tè. Dovevo solo recuperare del materiale al piano di sopra e di sotto, e ricordo che mi sono messa a girare a vuoto per capire dove andare prima. Ero confusa.

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E il resto della crew?
Mentre ero lì che cercavo di darmi una spiegazione gli altri erano fuori. Si erano radunati tutti all'ingresso dell'edificio. Ho anche sentito dire che quando James Cameron ha scoperto che c'era qualcosa nella zuppa è corso in camera sua e si è messo due dita in gola per buttare fuori tutto.

Ecco appunto, quand'è che avete avuto la conferma di quello che è successo?
È stata una scena piuttosto comica. C'era chi stava bene, chi ancora non mostrava effetti, chi era allucinato. Era un po' come ruba bandiera, quelli ok da una parte e quelli fatti dall'altra, e ogni tanto qualcuno passava dalla prima fila alla seconda. È stato allora che hanno capito che tutti quelli che si sentivano strani erano gli stessi che avevano mangiato la zuppa.

Dopo cos'è successo?
È arrivato il pulmino, ci hanno presi e portati al Dartmouth General Hospital. Tutti quanti, a l'una di notte. Tanto che in ospedale non sapevano bene cosa fare, era tutto molto caotico e c'era anche chi non stava bene. Penso che quelli che avevano esperienze di droga stessero anche provando strani flashback o direttamente bad trip.

Nel tuo caso, come è stato?
Completamente surreale. A livello di effetti però mi sentivo a metà tra l'ubriachezza e la sensazione che ti dà la marijuana. Quindi ero comunque reattiva, leggevo. Mi sembrava di stare in un sogno.

James Cameron Oscar avvelenamento cast PCP

Prima di questo episodio, avevi avuto altre esperienze con gli allucinogeni?
No. Quando ho cominciato a sentirmi strana mi sono spaventata perché non avevo mai vissuto situazioni simili. Non sapevamo con cosa ci avessero drogato. Ma dato che era una cosa così inaspettata, non ho nemmeno avuto la prontezza di pensare a quanto avrebbe potuto essere pericoloso.

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Cosa vi hanno fatto in ospedale?
Ci siamo rimasti tutta notte. Alla fine ci hanno isolati, ciascuno col suo letto e la sua tendina intorno. Ma nessuno voleva rimanere solo, tutti uscivano in corridoio e facevano irruzione nei cubicoli altrui. Avevamo tutti un sacco di energia. Alcuni avevano preso possesso delle sedie a rotelle e si lanciavano per i corridoi. Insomma, eravamo fattissimi! Allora ci hanno dato da bere una cosa con dentro del carbone, per rimuovere le tossine. All'alba, ha cominciato a scenderci. C'era chi giocava con una pallina. Volevamo tutti solo tornare in hotel.

E poi?
Be', siamo dovuti andare in hotel e ci siamo messi a dormire subito, perché la sera dopo dovevamo finire le riprese da dove le avevamo lasciate. È stato molto strano. Ci sono state delle indagini, poi, per capire cosa fosse successo. Non hanno scoperto nulla. Nella troupe girava voce che fosse stato un cuoco arrabbiato per essere stato lasciato a casa, ma niente di certo.

Mi sembra che, visto che è successo a fine riprese, non c'è stato il tempo perché la troupe entrasse nel panico.
Sì, è vero. Non ci ho mai pensato. Probabilmente se fossimo rimasti, avrei cominciato a portarmi il pranzo. Perché anche se è stato divertente, è anche stato abbastanza traumatico. Hai ragione, sarebbe diventata una situazione di ansia, di mancanza di fiducia.

Questo episodio ha in qualche modo influenzato il tuo modo di relazionarti alle sostanze?
No, assolutamente no. Anche se mi ha fatto capire quanto sia fragile e delicato l'equilibrio in queste circostanze. Se avessi chiesto il bis, forse sarebbe stata un'esperienza molto, molto diversa.

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