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Musica

Perché The Miseducation di Lauryn Hill è un classico della black music

A vent'anni dall'uscita, Ms. Lauryn Hill festeggia il suo capolavoro con un tour mondiale che stasera passa anche dall'Italia.

È un po’ strano pensare in termini di pietra miliare a un disco che hai visto uscire in diretta: di solito i classici sono dischi ai quali ti approcci quando hanno già lo status di capolavoro indiscutibile, quasi sempre il loro autore è morto e canonizzato da un pezzo, e non ne hai visto i video passare su MTV insieme a quelli dei Backstreet Boys e dei Five.

Però il tempo passa, e The Miseducation Of Lauryn Hill compie vent’anni, e se da subito è stato chiaro che fosse un disco bellissimo, con il tempo si può anche dire che sia diventato a tutti gli effetti un classico, una pietra miliare destinata a rimanere un punto di riferimento nel suo genere.

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Lauryn Hill nasce in New Jersey nel 1975, fa l’attrice in serie TV ed è tra le protagoniste di Sister Act 2; al liceo fonda i Tranzlator Crew con Pras e Wyclef Jean, e si fa ispirare nel rap, più che dalle sue colleghe donne, da esponenti del gangsta come Ice Cube. Il gruppo cambia nome in Fugees, che significa rifugiati, e firma un contratto con la Columbia: nel 1994 esce Blunted On Reality, che non va troppo bene. È nel 1996 con The Score che arriva il successo planerario: la voce e la personalità di Lauryn sono fortissime, ma il grosso del lavoro sull’album è fatto da Wyclef Jean.

Lauryn ha 21 anni, è una superstar, vive ancora con i suoi genitori e si iscrive alla Columbia University, anche se la lascerà dopo un anno.

Nel 1997 i Fugees cominciano a lavorare a progetti separati, la relazione sentimentale tra Lauryn e Wyclef Jean entra in crisi e Wyclef sposa un’altra donna mentre i due ancora si frequentano; nello stesso periodo Lauryn conosce Rohan Marley, figlio di Bob, e ad agosto nasce Zion David.

Tra la fine del 1997 e la prima metà del 1998, Lauryn va in Giamaica a registrare il suo primo album da solista, negli studi Tuff Gong, già casa di Bob Marley. All’album partecipano D’Angelo, Carlos Santana, Mary J. Blige e l’allora sconosciuto John Legend, oltre al gruppo dei New Ark, con i quali in seguito ci sarà qualche problema legale in merito al riconoscimento dei diritti sulle canzoni.
Wyclef all’inizio è molto contrario a questo lavoro, poi se ne fa una ragione e le offre comunque il suo aiuto in fase di produzione; Lauryn rifiuta, e il disco sarà interamente scritto, arrangiato e prodotto da lei.

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“Il primo giorno in studio ho ordinato ogni strumento del quale mi fossi mai innamorata: arpe, archi, timpani, organi, clarinetti. Ho voluto conservare l’elemento umano, non volevo che fosse tecnicamente perfetto.”

In un'intervista, il tecnico del suono Gordon Williams ha ricordato la registrazione di Lost Ones: “era la nostra prima mattina in Giamaica e ho visto tutti questi ragazzi riuniti intorno a Lauryn, che urlavano e ballavano. Lauryn era nel soggiorno accanto allo studio con circa quindici nipoti di Marley intorno a lei, i figli di Ziggy, di Stephen e di Julian; lei inizia a cantare e tutti i bambini iniziano a ripetere l'ultima parola di ogni riga”. La Columbia vorrebbe affiancarle RZA del Wu-Tang Clan come produttore, ma Lauryn è irremovibile: “È il mio album. Chi può raccontare la mia storia meglio di me?”

Il risultato finale è un disco che, oltre a raccontare la sua storia e parlare alle nuove generazioni (ci sono molti skit che richiamano una lezione scolastica sul concetto di amore), riesce a tenere insieme l’hip hop, l’r&b e il soul, diventando uno dei lavori di punta di quel neo-soul che negli stessi anni stava venendo messo a punto anche da Erykah Badu, Common e D’Angelo: musica nuova, molto contemporanea, ma con delle radici fortissime.

Nel disco, Lauryn affronta la rottura dei Fugees ma anche la maternità, con un approccio molto crudo e diretto: in “To Zion” racconta chiaramente di come tutti le consigliavano di abortire per non avere intralci alla sua carriera in ascesa, e di come invece non si sia mai pentita di essere diventata madre.

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L’album vende sfracelli di copie, vince tutti i premi che si possono vincere e batte record su record. È un disco come quelli che si facevano una volta, specialmente in ambito soul. Non certo un album basato solo sulla forza di qualche singolo, ma un disco potente, coeso e valido dall’inizio alla fine; inoltre è uno tra i primi esempi di album super mainstream con una sola donna al comando, una condizione per la quale Lauryn si è battuta strenuamente. È la testimonianza di un periodo in cui sembrava possibile che i giovani artisti neri potessero prendere il controllo del music business.

In seguito Lauryn non è riuscita a dargli un seguito vero e proprio, ha avuto mille problemi, non ultimi quelli con la giustizia, ed è pure stata in prigione per questioni fiscali.

Nonostante questo, The Miseducation Of Lauryn Hill resta uno degli album più importanti nella storia della black music, un disco musicalmente strepitoso e liricamente maturo, un esempio per le generazioni a venire e qualcosa che basta da sola a mettere la sua autrice nell’Olimpo dei Grandi.

Nel 2015, The Miseducation of Lauryn Hill è stato ritenuto “culturalmente, storicamente o esteticamente significativo” da parte della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America e selezionato per essere incluso nel National Recording Registry.

Questa sera, a Parma, nell’ambito del Cittadella Music Festival, ci sarà la prima data in assoluto del tour in cui, a vent’anni dalla sua uscita, Lauryn Hill celebrerà il suo capolavoro.

Federico è su Instagram.

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