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Musica

La stampa e la TV italiana continuano a non capire nulla di punk rock

Fiorello a WebNotte avrebbe reinventato "What a Wonderful World" in versione punk rock, peccato che l'avesse già fatto Joey Ramone 15 anni fa.
Giacomo Stefanini
Milan, IT

Ciao lettori di Noisey, io mi sento anche stupido a chiedervelo perché siete tutte persone appassionate di musica, ma abbiate pazienza un secondo: avete presente i Ramones? I quattro fratelli che non erano davvero fratelli che rivoluzionarono la musica nel 1976 e invertirono per sempre la rotta del mainstream, da complicate suite prog classicheggianti a rock'n'roll da tre accordi e attitudine di strada, esatto. Non avevano inventato niente, lo sappiamo, ma furono i primi a diventare famosi a livello mondiale e quindi a mettere questa nuova musica, il punk rock, sulla bocca di tutti.

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Nel corso di ventidue anni di carriera e quasi 15 album ufficiali, i Ramones, da teppistelli newyorkesi che erano, sono diventati una vera e propria istituzione nel mondo rock mondiale. Ognuno di noi sa intonare una loro canzone. Ognuno di noi appena li sente nominare visualizza i quattro, in jeans strappati e giubbotto di pelle, appoggiati contro il muro di mattoni a vista del CBGB di Bowery Street, Brooklyn, New York.

Il cantante dei Ramones era un tizio alto e allampanato di nome Joey (non è vero, si chiamava Jeffrey, ma tutti lo chiamavano Joey), più che un punk un hippie con qualche problemino mentale che girava a piedi nudi per il quartiere e parlava poco, che per tutta la vita ha dovuto combattere con mille problemi di salute, e infatti è stato il primo dei quattro a morire nel 2001 (ora lo hanno raggiunto tutti). Poco prima di lasciarci ha registrato il suo primo album solista, uscito postumo nel 2002, intitolato Don't Worry About Me.

È un disco in cui si respira l'atteggiamento da uomo malato che sente avvicinarsi la fine, seppur al tempo delle registrazioni Joey fosse ancora giovanissimo, nemmeno cinquantenne. A ogni modo, tra titoli come "I Got Knocked Down (But I'll Get Up)", "Mr. Punchy" e la title-track, la canzone più famosa dell'album è senza dubbio la sua commovente cover di "What A Wonderful World" di Louis Armstrong. Questa:

È perfetta perché tanto per cominciare la sta cantando il personaggio forse più amabile di tutta la scena rock internazionale. E poi suona esattamente come un pezzo dei Ramones. E poi si apre con un intro che cita esplicitamente "Pretty Vacant" dei Sex Pistols. È una canzone dolce, commovente, semplice ma piena di sentimento, insomma, il perfetto addio di Joey Ramone al suo pubblico.

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Nel corso degli anni la cover è stata usata per varie pubblicità (l'ultima volta da Fastweb) e montaggi lacrimevoli in TV… insomma, questa versione punk rock di una delle canzoni più famose della storia della musica è diventata a sua volta una delle canzoni più famose degli ultimi anni. Talmente famosa da raggiungere l'orecchio di Fiorello e spingerlo a interpretarla insieme alla Mark Hanna Band durante il programma WebNotte sul sito di Repubblica. Solo che sotto al video la paternità dell'idea è attribuita a Fiorello. Ecco la didascalia:

Fiorello torna sul palco per cantare il classico di Louis Armstrong accompagnato dalla Mark Hanna Band. L'attore e cantante, però, ne dà una versione personalizzata: per il pubblico di Webnotte "What a Wonderful World" diventa punk-rock

Immagino la redazione web di Repubblica che guarda il video della canzone e pensa: "Quel Fiorello! Ma come gli vengono? Una versione punk di un pezzo jazz!"—e dire che WebNotte è condotta da due critici rock di grande esperienza come Ernesto Assante e Gino Castaldo, che sicuramente in questo momento staranno mangiando le orecchie allo stagista che ha scritto quella didascalia.

Mi verrebbe da dire che spero che questa triste versione da villaggio vacanze di "What A Wonderful World" abbia fatto scoprire a qualche ragazzino i Ramones, ma dubito che qualcuno al di sotto dei 35 anni segua WebNotte, per cui cerchiamo soltanto di dimenticarcene e mettiamo un'altra volta Rocket To Russia.

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