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Il poeta Pablo Neruda fu ucciso dal regime di Pinochet?

Il governo cileno conferma di avere emanato un documento in cui si legge che “terze parti” sarebbero state coinvolte nell'uccisione di Neruda nel 1973.
Foto d'archivio AP

Sulle cause della morte del poeta cileno Pablo Neruda si addensano sempre più dubbi: l'ipotesi che sia stato ucciso dal regime di Augusto Pinochet, in Cile, sta raccogliendo sempre più sostenitori.

Intanto, una lunga e faticosa investigazione giudiziaria sulle cause della sua morte si avvicina alla conclusione.

Benché non sia ancora trapelato nulla sull'investigazione, il Ministro degli Interni del Cile ha confermato settimana scorsa di avere inviato un documento al giudice che si sta occupando del caso in cui afferma che "è chiaramente possibile e altamente probabile che terze parti furono coinvolte nella sua morte."

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Il documento fu redatto a marzo, ma è stato reso pubblico solo dopo essere stato ottenuto dal quotidiano spagnolo El Paìs. "Se terzi sono stati coinvolti," si legge nel documento, "significa che questo qualcuno potrebbe avere iniettato sostanze non meglio specificate nell'addome del poeta durante il suo soggiorno alla clinica Santa Maria, che sono risultati nella sua morte nell'arco delle sei ore successive.

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Neruda, famoso nel mondo per i suoi poemi d'amore, fu senatore del partito comunista e amico personale del presidente cileno Salvador Allende, che si suicidò nel palazzo nazionale durante le ore decisive del colpo di stato portato a termine dal generale Pinochet nel settembre 1973.

Il poeta morì due settimane dopo il golpe, all'età di 69 anni. Si ammalò e venne portato in ospedale, dove si spense in poche ore; il giorno successivo, sarebbe dovuto volare in Messico, dove gli era stato offerto asilo politico.

"Sono quasi certo che sia stato assassinato. La sostanza trovata nel corpo è tossica."

Il certificato di morte di Neruda affermò che la causa del suo decesso fu il degenerare di un tumore alla prostata. Tuttavia non ci fu nessuna autopsia, e il dottore che firmò il certificato trasse le sue conclusioni via telefono, da casa.

"Aveva davvero il cancro," spiega a VICE News Rodolfo Reyes, uno dei nipoti del poeta. "Ma non aveva perso peso."

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Reyes è convinto che Pinochet abbia ucciso Neruda, poiché temeva potesse diventare un pericolo per il regime. "Penso ci sia stato un intervento diretto nella sua morte. Pinochet sapeva che se Neruda avesse lasciato il paese, avrebbe potuto creare un governo cileno parallelo mentre si trovava in esilio," ha spiegato.

Recentemente, i dottori hanno scoperto la presenza di un batterio potenzialmente mortale - lo stafilococco aureo - nel cadavere del poeta. Un dettaglio ancora sconosciuto a marzo, quando il Ministro dell'Interno scrisse il documento poi diffuso da El Paìs.

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Il dottor Andrei Tchernitchin ha spiegato a VICE News che gli esperti devono ancora stabilire la provenienza del batterio. Tchernitchin si è rifiutato di commentare ulteriormente, visto che l'indagine è ancora in corso.

"Sono quasi certo che sia stato assassinato," spiega a VICE News Eduardo Contreras, avvocato che nel caso-Neruda rappresenta gli interessi del Partito Comunista. "La sostanza trovata nel corpo è tossica."

L'indagine sulla morte di Neruda è stata avviata nel 2011 quando uno dei suoi autisti, Manuel Anaya, chiese un supplemento di ricerche sulla vicenda, mai del tutto chiarita.

"Neruda non era malato al punto di morire. Pensammo che sarebbe stato al sicuro nella clinica Santa Maria, ma non avremmo mai pensato che sarebbe potuto morire a causa di un'iniezione," spiegò Anaja ai media locali. L'autista raccontò di essere stato fermato e spedito in un campo di tortura poche ore dopo la morte del poeta. "Avevano pianificato tutto."

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Il corpo di Neruda fu riesumato nel 2013, benché alcuni test preliminari non avessero portato alla luce prove evidenti di un assassinio.

Questa non è la prima volta che il regime di Pinochet è accusa di avere eliminato figure di spicco dell'opposizione.

L'ex presidente Eduardo Frei morì nel 1982 dopo un sospetto shock settico post-operazione. La dittatura fu anche accusata di avere assassinato l'ex diplomatico Orlando Letelier con un'autobomba a Washington DC.

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