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Musica

Com'è il Berghain? Ce lo mostrano questi video girati di nascosto

Alcuni coraggiosi registi hanno sfidato la sorte violando il divieto assoluto di fare foto o video all'interno del club più misterioso del mondo.

Tutte le foto via Youtube.

Sappiamo tutti che il Berghain è il club più chiuso del mondo, nel senso che già è un casino entrarci, ma poi quando ci entri è severamente vietato fare qualsiasi tipo di foto o video—una regola che in un certo senso ha fatto la fortuna del locale. Quella freddezza teutonica del palazzo, sommata al passaparola che lascia intendere che sia la discoteca più fica del Pianeta, fanno in modo che in molti siano terribilmente attratti dal Berghain e, una volta a Berlino, provino a entrarci anche sapendo che forse non avranno successo. Insomma, quel posto è diventato mitologico, al punto che un festival olandese ha pure messo in scena l'ormai famoso ingresso del Berghain, con tanto di impossibilità di entrare.

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Nonostante le regole ferree, ogni anno qualche coraggioso armato di smartphone decide di sfidare la sorte e di romperle, quelle regole. Si tratta perlopiù di artisti controversi, à la Marina Abramovic per intenderci, che insieme hanno inconsapevolmente creato un movimento, una tendenza cinematografica: quella dei merdosi video sgranati del Berghain. Certo, con la loro arte forniscono anche un servizio per tutti quelli (tanti) che al Berghain non hanno mai messo piede—per salvaguardia del proprio ego o perché proprio non li hanno fatti entrare—e che friggono dalla curiosità di sapere com'è stare tra quelle misteriose pareti. Ora, grazie a questi brevissimi, mossissimi e sgranatissimi cortometraggi, tutti quanti possiamo godere della gloriosa discoteca berlinese.

Per dare onore al merito di questi impavidi registi, abbiamo pensato di fare il nostro piccolo cineforum, un festival del Cinema Indipendente Pirata del Berghain in cui i corti in gara sono valutati uno per uno. Dopo aver visionato tutti i clip presenti in rete, abbiamo selezionato i sei più meritevoli, ed eccoli qua:

Inside the infamous Berghain night club in Berlin - Diretto da mstarling90

Il film comincia nel buio più totale, solo alcune urla in sottofondo e una musica martellante che a noi sembra techno. Poi all'improvviso la luce, intermittente, accecante, evidentemente un richiamo a Enter The Void. Il suono arriva dritto in faccia, a suggello del realismo cercato dal regista e dalla sua squadra per rendere al meglio l'esperienza Berghain. Detto questo, il regista ha commesso un errore imperdonabile: ha girato il video in verticale, che minchia fai, stai su Snapchat? I video in verticale sono un insulto non solo al pubblico, ma al cinema in generale.

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VOTO: 1 SVEN

Inside the Berghain! - Diretto da zazazouu

Breve ma intenso, questo corto di zazazouu. La regia è rapida e disorienta al punto giusto, concentrandosi sull'architettura industriale del Berghain, in particolare sul soffitto. Il momento in cui finalmente siamo riportati a terra ci regala un brevissimo scorcio di una ragazza (?) per poi andare a nero, all'improvviso, come la vita. Se i Salem fossero ancora in attività, sicuramente contatterebbero zazazouu per il loro prossimo videoclip, perché lo stile è decisamente quello. A noi i Salem piacciono ancora un botto, quindi questo video è il nostro preferito, per ora.

VOTO: 3 SVEN

Berghain! - Diretto da coldfire30622

Quando è iniziata a girare la voce che coldfire30622 in persona aveva in programma un film sul Berghain, sapevamo che ci saremmo dovuti aspettare qualcosa di fuori dall'ordinario, ma non eravamo preparati a tanto. Nel suo Berghain! il nostro adotta l'approccio mockumentaristico, con la steadicam come nel suo sforzo cinematografico precedente, The Blair Witch Project, un'altra indagine ai limiti del paranormale in luoghi in cui pochi altri esseri umani avevano messo piede prima di lui. Sappiamo che coldfire30622, nelle sue opere, non fornisce mai delle risposte, preferisce piuttosto tener vivo il mistero, come in questo corto, che ci mostra un Berghain che esiste solo nella nostra immaginazione, in quel flebile spazio tra una luce e l'altra.

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VOTO: 4 SVEN

Panorama bar sunday afternoon Steffi - Diretto da huskyboy9000

L'ambientazione è il Panorama Bar, in un momento della giornata nel quale una luce giallastra fa capolino dalle finestre fumose del locale. Qui huskyboy9000 intende proporci una narrazione alternativa, quella dei clubber diurni, e lo fa con il suo Panorama bar sunday afternoon Steffi, che ad essere onesti promette più di quanto concede, in fin dei conti. Forse il regista si è affidato eccessivamente ai nomi grossi presenti nel cast, Steffi, il cui nome è peraltro integrato nel titolo del film, tralasciando però una cura registica che ci avrebbe permesso di cogliere a pieno lo spirito del club. In sua difesa, comunque, c'è da dire che in questo corto è presente la battuta più significativa di tutti i film in concorso, semplice ma significativa: "woooooooooooooooooooooooo."

VOTO: 2 SVEN

berghain club in berlin - Diretto da DruggleForum

Colpisce subito di questo film la colonna sonora: una techno lontana, ovattata, quasi sussurrata, mentre le luci martellanti sono talmente forti da oscurare ciò che avviene in scena. Alcuni critici hanno ritenuto che il film non fosse all'altezza del concorso, asserendo addirittura che si tratti di un orribile video girato con un telefonino da due soldi. Bene, se anche voi la pensate così è evidente che non capite nulla di cinema: berghain club in berlin è la rappresentazione cruda e violenta di un cowboy urbano che cerca risposte alle sue domande esistenziali nella pancia di un freddo club berlinese. Non credo che troverete immagini più adatte a raccontare la solitudine del clubber. Quel cowboy sgranato, lontano, ovattato, che balla sconsolato pensando al suo torbido passato è l'essenza stessa del Berghain.

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VOTO: 4 SVEN

Berghain Berlin - The walk of shame - Diretto da Jan Baeten

A volte i migliori film sono quelli che iniziano in sordina, con delicatezza, e pian piano sfogliano i petali della triste realtà umana. In un evidente omaggio al maestro Fellini, Berghain Berlin - The walk of shame riesce nel suo intento di raccontare per negazione la triste condizione di chi cerca disperatamente di ottenere ciò per cui ha lottato, ma deve accontentarsi di una seconda scelta. Il nostro regista e i suoi collaboratori hanno intrapreso il loro percorso di consapevolezza non all'interno delle mura del Berghain, ma al di fuori, in quella che sembra una fredda giornata autunnale. Armati di ombrello, i nostri sfidano le intemperie per arrivare alla consapevolezza che tutto, in questa vita, è votato al fallimento, anche il tentativo di approcciare qualche ragazza evidentemente scossa dallo shock di essere ritenuta non idonea. Un dramma che riesce a commuovere, divertire e far pensare allo stesso tempo, perché nella vita tutti siamo stati ritenuti non idonei, prima o poi.

VOTO: 5 SVEN

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