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Musica

Slash Magazine è stata una delle fanzine più fighe del mondo

E ora si può scaricare l'intero archivio dei numeri usciti tra il 1977 e il 1980.
Giacomo Stefanini
Milan, IT

Darby mi ha detto di dirvi "Gimme gimme this gimme gimme thaaaaaaaaaaaaat".

Se siete come me, avete passato tutta la vita a rimpiangere di non essere nati una ventina d’anni prima e qualche migliaio di chilometri a Ovest per vivere l’esplosione del punk rock nel pieno della sua forza. Per fortuna (sarcasmo) a noi millenials si sono spalancate le porte del passato grazie all’internet e ai libri di Simon Reynolds, così abbiamo potuto crogiolarci nella nostalgia e non creare nulla di culturalmente valido.

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L'incipit del primo editoriale di Kickboy.

Abbiamo già prosciugato le nostre Postepay per le raccolte di Who Put the Bomp, Punk magazine, Touch & Go, We Got Power, eccetera, e ora salta fuori che qualcuno ha raccolto tutti e ventinove i numeri di Slash, la storica fanzine di Los Angeles uscita tra il 1977 e il 1980, che contiene tante di quelle perle che non so quali citare. La presentazione di “nuovi gruppi locali” quali Adolescents e Gun Club? Le foto e i live report di Germs, Bags, Black Flag? Le interviste a Weirdos, Throbbing Gristle, Zeros, Jello Biafra, Philip Dick? Le lettere al direttore che dichiarano morto il punk già nel 1978? Vi dico solo che dall’altro giorno, sul mio desktop, c’è una nuova bellissima foto degli Screamers, che probabilmente è una delle prime mai scattate alla band.

Il mio desktop.

Pur essendo ormai abituati all'immaginario retrò (da' un'occhiata al calendario dei concerti degli ultimi anni) ed essendoci anche un po' rotti i coglioni, l'emozione e il piacere che si ricavano dalla lettura di queste pagine sono innegabili. La freschezza e l'entusiasmo che si respirano negli editoriali di Kickboy, le recensioni di Chuck D., la stretta collaborazione con i Germs (il cui album (GI) uscì proprio per Slash records) hanno un effetto che va oltre la nostalgia fine a se stessa, ma fungono da ispirazione e motivazione a ritornare a un approccio alla scrittura genuino e appassionato senza sacrificare stile e accessibilità.

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John Denney dei Weirdos sulla copertina del secondo numero di Slash.

La figata è che la raccolta non esce in costoso formato cartaceo come quelle che ho citato, ma si può scaricare dal sito Circulation Zero, messo online per l’occasione. Ryan Richardson, il responsabile di questa operazione, non è nuovo a questo genere di cose. Se si dà un’occhiata al suo sito, infatti, si troveranno altre bizzarre e bellissime collezioni a disposizione dei naviganti: quella dell’altra storica fanzine East Coast Forced Exposure, raccolta insieme a moltissime altre su Fanzine Faves; tutto il materiale possibile su quel genio incompreso di Black Randy, disturbatore della scena punk di San Francisco e autore di una manciata di dischi memorabili; due raccolte di copertine di libri erotici per gay e lesbiche degli anni Cinquanta e Sessanta; una collezione sterminata di flyer di concerti punk texani. Vorrei proprio fare un salto a visitare casa sua.

"I never had any friends all my life, I don't know why I should have friends now just because I'm in a rock'n'roll band", dichiara Lux Interior in questa intervista del 1978.

E non ho ancora menzionato la parte migliore: l’intera scansione della collezione di Slash è gratuita. In cambio viene solamente chiesta una donazione a Medici Senza Frontiere. Per cui non ci si offre solo un tuffo nelle acque melmose del punk californiano delle origini, ma anche l’occasione di diventare persone migliori nel frattempo. Grazie, Ryan Richardson!

Segui Giacomo su Twitter: @generic_giacomo