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Musica

Sono stato al pop-up shop dello Yeezus tour

E non riesco più a togliermi di dosso questo puzzo di fashionista

La mattina del 25/11, Virgil Abloh, fondatore di Pyrex, direttore creativo di DONDA, proprietario della RSVP Gallery, consulente di branding, alchimista di Travi$ Scott e, più generalmente, un tipo a posto, ha fatto sapere su internet che stava per aprire un pop-up shop sulla Bowery, in concomitanza con le tappe newyorkesi al Barclays Center e al Madison Square Garden dello Yeezus Tour di Kanye West. Qualche cretino di Noisey ha pensato che sarebbe stata una buona idea farci un articolo, perciò mi sono messo i pantaloni per la prima volta dall’inizio della giornata e sono andato a dare un’occhiata.

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Man mano che la metro sbandava lentamente sul Williamsburg Bridge, ho guardato il tramonto proiettare un alone dorato sulla skyline, mentre ascoltavo “On Sight” in chop & screw (la versione di Slim K, non quella di DJ AudiTory). “Yeezy season is approaching”mi ha ripetuto quattro volte la voce di Kanye abbassata di vari toni, mentre pensavo a ciò che mi riserbava il futuro. Cos’avrei trovato a questo pop-up shop? Un sacco di rispostacce gratis? Sarei stato testimone di un macello delle stesse proporzioni del pop-up shop di Nothing Was The Same? Avrei incontrato il grande capo di Louis Vuitton in persona? Ovviamente no. Sono tutti stupidi sogni ad occhi aperti. La prima cosa che ho visto quando sono arrivato al 355 di Bowery sono stati 25 ragazzini vestiti con varie declinazioni del connubio "pelle e streetwear" (uno aveva indosso una tunica tipo prestigiatore), affollati goffamente intorno all’entrata, che era ora coperta da un telo, così che non si riusciva a vedere la parte dell’insegna che diceva “Yeezus”. Un dodicenne con cappellino, tuta griffata e zainetto della Herschel stava spiegando in spagnolo alla zia al telefono che doveva passare a riprenderlo tra un’ora. Mi sono messo di fianco a questo ragazzo e ho aspettato che succedesse qualcosa, perché ovviamente lui sapeva meglio di me cosa stava facendo.

Nel corso della mezzora successiva si sono presentati tre fotografi di street fashion, due ragazzi con cappellini di Been Trill e un ragazzo con la maglietta del tour di Yeezus, che aspettava comunque in coda. Lo stesso Virgil è emerso dallo store verso le 4.30 per far iniziare a entrare la gente e ho sentito dietro di me un tizio con un accento europeo borbottare tra sé e sé, “È Kanye quello?”. Si è poi chiesto alla folla di formare una fila, e un usciere è venuto fuori per cominciare a far entrare la gente, cinque alla volta. Aziz Ansari si è presentato per fare delle foto, qualcuno lo ha chiamato “Anzizus” e io ho invocato la morte. Dev Hynes dei Blood Orange è passato con un’aria molto confusa. Dopo altri 20 minuti, sono arrivato all’entrata e aprendo la porta sono stato stordito dalla chitarra squillante di “One” dei Metallica e dal puzzo dii pecoroni fashionisti.

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Qua sotto trovate un po’ di foto del mio viaggio.

I Teen di Yeezus

A destra della foto vedrete una serie di magliette da 80$ che certa gente ha effettivamente acquistato. Pensateci.

Immagino sia la moto del video di “Bound 2”

Ah amico, non ne ho idea.

Kanye è noto per il suo approccio sottile

C’è talmente tanta roba su questa t-shirt che potrei letteralmente morire tentando di scriverne un’analisi.

Questa giacca costava 500$. Per chi vuole buttare i soldi nel cesso.

Senza offesa, Kanye, ma è praticamente impossibile immaginarsi che qualcuno se la porti per fare la spesa al supermercato.

Qui trovate le magliette per neonati, erano l’unica cosa che mi sarei potuto permettere senza poi dover mangiare scarti per tre settimane.

Questi sono Virgil e Dev Hynes che si accorgono di qualcuno (io) che gli sta facendo una foto.

C’era pure Macklemore!