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Musica

I Propagandhi sono delusi dal Canada, ma gli vogliono ancora bene

I Propagandhi ci hanno spiegato come mai il Canada stia loro stretto e perché la colpa sia anche dei Green Day.

Tutte le foto di Mandy Malazdrewich

Questo mese, i Propagandhi, band hardcore punk di Winnipeg, hanno annunciato che stanno cercando un nuovo chitarrista per sostituire David “The Beaver” Guillas, che ha fatto parte della band dal 2006. "Ha trovato lavoro come insegnante da settembre," dice il bassista Todd Kowalski. "Questo lascia appiedati noi altri tre stronzi." Da quando hanno pubblicato l'annuncio, la band ha ricevuto oltre quattrocento richieste, principalmente da ragazzi. "Sarebbe davvero bello avere una donna nel gruppo. Fino a ora siamo sempre stati ragazzi, ma per puro caso, ovviamente. Ci sono chitarriste fantastiche in giro."

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I Propagandhi ne hanno vissute di transizioni dal 1986 a ora. How to Clean Everything, uscito per Fat Wreck Chords nel 1993, è stato seguito da Less Talk, More Rock nel 1996. Questi dischi hanno ben delineato l'attitudine della band: fanculo le organizzazioni religiose, fanculo i profitti delle imprese, fanculo i conflitti globali per i profitti, fanculo i carnivori, il sessismo e l'omofobia. Come nomini qualcosa, loro la mandano affanculo. Sono diventati famosi per i loro prediconi politici. "'Meno parole, più rock' poteva anche funzionare," dice Paul Lawton dei Ketamines, che si è visto i loro primi live a Winnipeg. "Suonavano una canzone e poi partiva una specie di lezione aperta che durava venti minuti. Bellissima. Creava questa tensione insana nel locale davvero incredibile."

John K. Samson era riuscito a formare i Weakerthans, così la band si è aggiudicata Kowalski, leader della punk band di sinistra I Spy, nonché coinquilino del frontman Chris Hannah. Nei successivi venti anni, i Propagandhi hanno accolto e smollato diversi componenti, spostandosi dallo ska-punk all'hardcore metal come in Failed States, del 2012. Non sono mai venuti meno ai loro principi però. "Eravamo vegani prima che fosse una moda," dice Kowalski, “Ora ci sono tutti quei ricettari e robe fighette, ma allora, negli anni Ottanta, se volevi farti un hamburger dovevi procurarti i semi macinati nelle buste e mischiarli con l'acqua. A ripensarci era un sacco divertente prepararli." Al momento sono in tour all'est, e a breve si espanderanno ancora grazie alle "dodici canzoni aleggianti" che saranno contenute nel loro nuovo album, a cui stanno lavorando. "Dovrebbe uscire nel 2015, O 2014? No aspetta. Che anno è?" chiede Kowalski, "È il 2015 ora? Ok, allora uscirà nel 2016." La band invecchia e il clima politico in Canada diventa sempre più conservatore, così abbiamo pensato di chiedere a Kowalski di parlarci dell'impatto di una band come i Propaghandi, e se ci sta ancora dentro come prima.

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Noisey: Il forte idealismo dei primi due album dei Propagandhi, e pure dei successivi, ha aiutato a rendere ben riconoscibile la personalità della band. A questo punto della carriera non vi sentite un po' sconfitti dal fatto che il Canada è diventato un paese ancora più conservatore negli ultimi dieci anni?
Todd Kowalski: Sì, in parte sì. Mi sento sconfitto. A nessuno frega più nulla. Le band si procurano le maglie confezionate dai bambini haitiani. A nessuno frega un cazzo delle multinazionali; le band sono solo interessate ai festival. Ero già deluso nel 1991 quando sono arrivati i Green Day. Il Canada oggi non ha niente di nuovo rispetto ad allora, ero deluso già a quei tempi.

Perché proprio i Green Day ti hanno ferito?
È lì che è cambiato tutto per me. Negli anni Ottanta pensavo che ogni band punk fosse bellissima. Al massimo mi facevano cacare le band metal. Erano tutte diventate tutte degli schifi commerciali glam tipo i Judas Priest o i KISS, e ne ero così orripilato che sono passato al metal più veloce, trash, e alla fine sono diventati completamente poser. Nel 1991 tutti erano poser. Ricordo di esserne stato devastato. Perché io ci credevo davvero nella politica, sai, dicevo tipo, "Siamo i ragazzi del metal e non crediamo nella società," e poi, scusa un attimo? Da un momento all'altro le band come noi in grado di pensare che ancora si meritavano del rispetto si contavano sulle dita di una mano. Tu continuavi a fare il tuo e a nessuno fotteva un cazzo.

Winnipeg ha una lunga storia punk che credo si leghi molto al suo contesto storico-sociale.
Sì, il punk risale ai Settanta e Ottanta, forse perché prima girava gente come i Rush o i KISS e comunque c'erano un botto di concerti rock. Credo sia stato quello a gettare le basi. I nostri nonni hanno vissuto gli anni Trenta e a quei tempi dovevi combattere per qualsiasi cosa e questo credo ci abbia influenzato molto, in qualche modo. Quando mi sono trasferito a Winnipeg, non ero così sveglio ancora. Ero solo un ragazzino di Regina che diceva un sacco di stronzate tutti i santi giorni, e una volta lì mi sono trovato davanti i Propagandhi, un gruppo che effettivamente aveva qualcosa da dire, e ne sono rimasto colpito. Pensavo, "Questa gente pensa come vorrei pensare io," e a guardarli bene era davvero gente come me, nerd di prateria. E l'ho trovato di grandissima ispirazione. Spero sempre le persone comincino a usare il cervello.

Cosa ti preoccupa di più ora della politica canadese?
La legge C-51, ovviamente. E tutta la storia delle sabbie bituminose, le scuole e quei casini lì. Anche la C-24, con i due terzi dei canadesi che l'hanno votata e il crescente pericolo di essere arrestati per criminalità etc. Mi sembra peso, specie per i manifestanti che protestano contro le tubature dei gas naturali, che da un giorno all'altro possono essere visti come terroristi, capisci? Sono questioni grosse che ovviamente tutti stanno ignorando. Ci dovrebbero essere molti più approfondimenti a riguardo. Non posso credere che la C-51 è davvero stata approvata, non ha assolutamente senso. I politici stanno letteralmente cercando di distruggere l'educazione, così la gente si fa meno domande, impara meno storia e loro possono fare quello che vogliono senza pesi sulla coscienza con quei poveri scemi che li votano. Ma alla fine, come farà una società ignorante a sopravvivere? Come vivremo fra vent'anni? Perché fare figli se tanto non potrai lasciare loro niente che valga la pena?

Quanto importante è la musica allora per incitare a questo cambiamento?
La musica e l'arte sono già qualcosa, ma non sono abbastanza. A un certo punto devi proprio dare di più.