In quanto essere spregevole sono solita accontentarmi del formato digitale della musica, e, le volte in cui mi ritrovo ad acquistare supporti fisici, se davanti a me ho una cassetta, un CD, un vinile o un floppy disc più delle volte mi è totalmente indifferente. Cioè forse dovrei prestare attenzione solo nel caso si tratti di un vinile, visto che a quanto pare è l'unico modo di possedere fisicamente la musica, ma fino ad ora diciamo che sono stata più predisposta alla pirateria beata noncuranza.Pochi giorni fa una delle label statunitensi che preferisco in questo pianeta, ha fatto uscire ciò che, se fossi nata con il vezzo del supporto fisico di cui sopra, sarebbe stato l'oggetto più desiderato dell'estate. Trenta cassette acquistabili in un cofanetto o singolarmente, dagli artwork bluastri a cura di Brandi Strauss e JSA, corrispondenti a trenta mattoni dark ambient/industrial techno che questa mattina sono riuscite a distrarmi dai costanti desideri di sterminio, in piedi, sul vagone della metro rigorosamente senza aria condizionata. I nomi sono praticamente infiniti e ora come ora sento di dover citare Oake, Varg, Søren, Border Force, Jock Club.Fra un mese c'è l'Atonal, quindi o investite i vostri spicci in quello, oppure ordinatequila vostra cassetta preferita—una o più di una o tutte—e in quanto a dissociazione e libido siete a posto. Oppure entrambi e la stima sarà infinita. Grazie Arizona e grazieAscetic House.
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