Questo studio è in grado di capire se ti droghi tramite il tuo profilo Facebook

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Questo studio è in grado di capire se ti droghi tramite il tuo profilo Facebook

Il Grande Fr... ahem, l'Università della California ha scoperto che c'è un legame tra abuso di sostanze e status, like e foto.

Hai mai condiviso storie di droga o racconti di feste particolarmente selvagge su Facebook? No? Significa che sei una persona cauta. È una scelta intelligente, ma potrebbe essere meno importante di quanto credi. Un recente studio dell'Università della California di Berkeley ha scoperto che, grazie a un nuovo algoritmo, è possibile determinare se una persona ha assunto droghe o alcol analizzando i propri like e aggiornamenti di stato. La notizia è riportata dal sito tedesco Netzpolitik.org.

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Sembra una notizia uscita da 1984 di George Orwell, vero? Lo studio è stato condotto all'interno di una ricerca sulla prevenzione dell'abuso di droghe. Ma cominciamo dall'inizio.

Lo studio della USC Berkeley è comparso il mese scorso con il titolo "Social Media-Based Substance Use Prediction" ("Predizione dell'uso di sostanze basata sui social media"). Analizza 11 milioni di utenti Facebook e ulteriori 22 milioni di aggiornamenti di stato da parte di 150 mila persone. L'obiettivo dello studio è di identificare le persone che soffrono di disturbo da uso di sostanze o che sono predisposte in tal senso.

I ricercatori hanno sviluppato un software ad apprendimento automatico che analizza alcuni gruppi di dati—in questo caso, una combinazione di parole chiave emerse da altri studi su persone che soffrivano di disturbo da uso di sostanze—per trovare correlazioni e schemi ed elaborare previsioni per il futuro.

Le parole chiave comprendono turpiloquio, dichiarazioni riguardanti il proprio stato mentale e fisico e termini a connotazione sessuale. Musica, film e preferenze riguardo all'intrattenimento fanno parte dei dati inclusi nello studio. Una persona che ama i film di animazione è meno propensa a consumare alcol in eccesso, ma se sei un fan di V Per Vendetta corri un rischio maggiore, chissà perché.

Lo studio ha dimostrato che il software ad apprendimento automatico ha una alta capacità di previsione: il suo livello di accuratezza nell'identificare persone che soffrono di abuso di sostanze, tra cui tabacco, alcol e droghe in generale, si è assestato tra l'80 e l'86 percento.

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Un tale livello di accuratezza eccede di molto quello di studi precedenti, il che ha portato i ricercatori a trarre la conclusione che i social media sono "una piattaforma promettente per analizzare i disturbi da uso di sostanze, [in quanto] rendono la droga più visibile e… facilitano la prevenzione".

Tuttavia, non è esattamente chiaro come i risultati di questo studio possano prevenire l'abuso di droghe. L'idea è di contattare direttamente un utente di Facebook quando si scopre che questo è a rischio di disturbo da uso di sostanze? E che cosa gli si dovrebbe dire?

La prevenzione è una componente ovviamente fondamentale nella gestione delle droghe, ma molti esperti sostengono che sia più importante depenalizzare le droghe e contestualmente portare avanti campagne di riduzione del danno e informazione sulla sicurezza.

In definitiva, i dati raccolti dallo studio sono molto più interessanti per altri gruppi di persone—specialmente le aziende che usano Facebook per le proprie campagne pubblicitarie, o le autorità governative alla ricerca di segnali di violazione delle leggi sugli stupefacenti.

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