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Musica

Le dieci migliori feste del 2014

Abbiamo fatto ordine nella nostra memoria e vi elenchiamo le feste migliori di quest’anno: se c’eri, bravone.

Nell’ultimo anno siamo stati a un trilione di feste, eventi, concerti, festival, raduni, aperitivi finti, aperitivi veri, posti in cui bere ottimi cocktail e posti in cui i suddetti facevano cacare. Abbiamo deciso di stilare una classifica dei migliori dieci, nel caso ve ne siate persi qualcuno. In caso contrario, bella lì.

10- Imago festival, Bologna Ecco com’è andata: il set di Aususu ci ha trafitto le orecchie con la sua techno scurissima; i Dyd si sono fatti amare ma solo perchè si chiamavano ancora Did; i One Circle ci hanno reso ciechi a furia di strobo e meraviglia, e Odisseo Undular ci ha fatto fare un trip. Eravamo al TPO, celebre centro sociale a pochi passi da Bologna Centrale. I corpi, il suono e la luce si fondevano facilmente attratti da quella sinergia che si era creata con il pubblico. Non ce lo dimenticheremo mai.

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9 - La Loggia di Venere con gli Is Tropical a Genova
Già che quel giorno ci eravamo girati in lungo e in largo Genova in mezzo al traffico per recuperare bassisti sperduti con groupie, ci siamo detti: ok stasera ci divertiamo. Ad una certa gli IST hanno saccheggiato il bar (come di default) e abbandonato il posto prima di ricevere denunce, e noi siamo fuggiti con loro, giusto per buttarci qualche ora su un materasso gonfiabile.

8 - Il B2B di TRIPEO, ROD E DOKA al Tresor a Berlino
Che sbatti quando finisce una festa e tu sei indeciso se darti a Pretzel e Club Mate per colazione o andartene da qualche altra parte. Sono le otto e tu ti presenti all’ingresso di un club a caso di Berlino, senza timbro. In qualche modo molto paraculo riesci ad entrare comunque. Sotto non si respira, c’è un’aria densa, un misto di incenso di chiesa, sudore e droga: dietro alla gabbia però ci sono forse i tuoi artisti preferiti che fanno un back to back a sei mani con pezzacci Detroit 93-94-95.

7 - Inglorious Bassteppers in Cascina Melotti
A Pavia esiste una cascina in mezzo al parco del Ticino, costeggiata dall’antica via dei Saraceni. È un posto per sola gente del posto e se ti ci portano, di solito, è perché ti hanno promesso un rave. Alla vista dell’enorme muraglia del soundsystem, siamo pronti a cani, all’hardtek e agli acidi.
Con stupore assistiamo a set con dischi rubati che passano dalla Jungle, alla Acid, al Garage e, niente, ci sentiamo persi. Come mai fuori dal bosco nessuno è a conoscenza di questa festa? Grazie Davide per avermici portato.

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6 - L’after party della sfilata di Philipp Plein con Ja Rule
AMilano devi subire la moda. Quando vai alle sfilate (cioè MAI) devi sapere che lo spettacolo a cui stai per assistere non saranno solo scheletri in passerella, ma anche gli stessi scheletri ubriachi all’open bar. Naturalmente non esiste che si limitino a un solo bicchiere di vino bianco, nonostante nello stomaco abbiano un unico batuffolo di cotone, e quindi ci vanno giù duro. Imbarazzanti come poche. Invece le sfilate di Philipp Plein sono molto diverse: questa era in tema black cowboy e c’era Ja Rule che suona un paio di pezzi da un balconcino.

5 - San Colombano

C’è un santo a Torino che viene celebrato da un gruppo di amici del tutto laici, per l’occasione pieni di santini nelle tasche, e che si riuniscono in un posto molto particolare: il Ciliegio D’Oro, sulla collina torinese. Formalmente si tratta di un ristorante, famoso per un menù a richiesta che prevede circa 100 assaggi di diversi tipi di pasta piemontese. Al piano interrato si trova una tavernetta, con una capienza molto limitata. La tradizione di San Colombano prevede il raduno dei prescelti in Piazza Vittorio Veneto, da cui poi parte il bus 30, che li porta a pochi passi dal bordello. Ah, i prescelti non possono essere più di cinquanta.

Quella sala si trasforma in qualcosa che è ancora meglio di un club, con selecta trash anni Novanta, e tutte le tipologie di giochi con il cibo che esistano al mondo: gare di sputo di vino, si impanano persone nella segatura per terra, si fanno slittini con le sedie, il tavolo diventa una passerella e si fanno esercizi di buldering dai lampadari. Poi, dopo damigiane di vinaccio e chili di paste piemontesi, si corre senza vomitare per l’ultimo bus delle 23 su cui è rituale propiziatorio collassare. È roba che ti ricorderai per sempre.

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4 - Tim Hecker a Napoli
I ragazzi di LSC ne sanno sempre una più del Diavolo, come ambientare i suoni ipnotici di Tim Hecker in una chiesa consacrata.

3 - Egyptian Lover a Disconnect
Se non c’eri, ti sei perso tutto.

2 - Terraforma
Abbiamo già detto tutto lo scrivibile su Terraforma, ma durante i mesi successivi ci è come cresciuta dentro la necessità di instaurare una connessione con la terra, per modellarla—e modellarci—di conseguenza. Dal risveglio con la traccia dei Liquid, scelta da Rawmance, al set psichedelico a notte fonda di Heatsick, alla chiusura nel fumo di CB21 a Morphosis. Non volevamo più andarcene.

1 - Ben Frost a #C2C14

Il festival a cui siamo più affezionati, e magari c’era da immaginarselo. Durante la quattordicesima edizione, il giovedì sera è stato memorabile: Pareti del suono che si sgretolavano e ti facevano tremare, ti lasciavano da solo e ti riabbracciavano nel calore della folla. Che poi, in realtà, il palco dell’Hiroshima l’ha chiuso "a sorpresa" Kode9 con una serie di classiconi soul introvabili… Dai, bene.

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