FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Le canzoni dei Daft punk viste attraverso i loro sample

Dietro ai più grandi successi del duo francese ci sono altrettanti successi, alcuni un po' meno grandi, ma efficaci. Ecco quali.

Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter sono i Darth Vader della musica elettronica più o meno dall'inizio degli anni Novanta. Un enigmatico duo i cui membri, a forza di synth-pop robotico, setup futuristici e video incredibili si sono guadagnati il titolo di campioni del mondo del french touch.

Non credo di conoscere nessuno che sia al sicuro dall'impatto dei due caschi francesi, soprattutto dopo che la loro "Get Lucky" ha invaso i nostri neuroni per mesi e mesi. Ma già dal lavoro precedente a R.A.M.—il loro capolavoro Discovery—mezzo mondo era incantato dalle trovate musicali retrofuturistiche dei nostri. Parte dell'incanto era ovviamente dovuto all'abilità "archivistica" dei Daft Punk, ovvero dal loro utilizzo del digging, pratica di ricerca che permette parecchi DJ e producer di estrapolare campioni da brani di altri artisti e dar loro nuova vita.

Pubblicità

Con l'aiuto del mio amato sito WhoSampled, e con tanta tanta voglia di indagare più a fondo nel processo creativo di uno dei gruppi più creativi al mondo, ho deciso di dissotterrare le gemme nascoste del patrimonio dei Daft Punk.

Prima di cominciare, fai in modo di seguirci sulla nostra nuova pagina:

Noisey Italia

Iniziamo:

Da Funk

Versione originale (1995):

“Bounce, Rock, Skate, Roll” di Vaughn Manson and Crew (1979):

“Da Funk” è stata una delle prime hit dei Daft Punk e, se ascoltate attentamente, dal secondo 25 in poi potrete sentire il sample di “Bounce, Rock, Skate, Roll”, l'unico successo di Vaughn Manson and Crew, uno dei tantissimi gruppi disco che si formarono negli Stati Uniti alla fine degli anni Settanta.

Burnin’

Versione originale (1997):

“Down To Love” di The Originals (1976):

Gli Originals invece furono una delle band più in voga negli anni Sessanta-Settanta, l'epoca d'oro della Motown. I Daft Punk qui prendono il giro di basso della loro “Down To Love”—quello al minuto 1:04—e lo sparano in “Burnin’”, una traccia del loro primo LP.

High Fidelity

Versione originale (1997):

“Just The Way You Are” di Billy Joel (1977):

Solo due geni del male come i Daft Punk potevano trasfigurare un pezzo tranquillo e romantico come quello di Billy Joel in una tracciona che spinge tutto. Pochi secondi di “Just The Way You Are”, percussioni accelerate, ed ecco a voi “High Fidelity”, uno dei grandi classici di Homework.

Pubblicità

Harder, Better, Faster, Stronger

Versione originale (2001):

"Cola Bottle Baby" di Edwin Birdsong (1979):

Edwin Birdsong è un altro artista che non ebbe mai veramente successo, nonostante fosse uno dei migliori, negli anni Settanta-Ottanta, a mixare elementi disco e funky. Non si sarebbe immaginato sicuramente che ventidue anni dopo l'uscita di “Cola Bottle Baby”, quei due francesini si sarebbero messi a fare taglia e cuci con la sua canzone per sbancare tutto.

Aerodynamic

Versione originale (2001):

“Il Macquillage Lady” di Sister Sledge (1982):

Nel secondo 16 di “Il Macquillage Lady”, traccione delle sorelline Sledge, si trova uno dei sample che si ripete continuamente in “Aerodynamic”, una delle tante perle di Discovery. Che per caso la disco statunitense ha leggermente influenzato l'opera dei nostri Daft Punk?

Digital Love

Versione originale (2001):

“I Love You More” di George Duke (1979):

George Duke era un pianista jazz americano che all'inizio degli anni Settanta fece parte della band di Frank Zappa, e poi nel 1975 si lanciò nel mondo discografico come solista per approfondire gli aspetti più pop e funky del suo repertorio. L'opening della sua “I Love You More” è riconoscibile da chiunque abbia mai sentito “Digital Love”—direi che i robottoni a sto giro se la sono giocati alla grande.

Face to Face

Versione originale (2001):

“Evil Woman” di Electric Light Orchestra (1975):

I maestri del prog-rock Electric Light Orchestra hanno ceduto ai Daft Punk questo sample robotico che andrà a finire in "Face to Face", lo trovate al minuto 1:16 di “Evil Woman”. Molto gentili.

Pubblicità

Crescendolls

Versione originale (2001):

“Can You Imagine” di Little Anthony and the Imperials (1977):

I famosi urletti di “Crescendolls” arrivano da un pezzo del quartetto vocale R&B Little Anthony and the Imperials, precisamente “Can You Imagine” del 1977.

Superheroes

Versione originale (2001):

“Who’s Been Sleeping in My Bed” di Barry Manilow (1979):

Al secondo 21 di questo pezzo del cantante statunitense Barry Manilow potete sentire il sample che i Daft Punk poi utilizzarono come boost nella loro “Superheroes”, una delle tracce più fighe di Discovery.

Too Long

Versione originale (2001):

“First Come, First Serve” di Rose Royce (1978):

Conosciuti ai più per i grandi successi soul e R&B degli anni Settanta come “Car Wash” e “I Wanna Get Next To You”, i Rose Royce si sono guadagnati un posticino nel cuore dei robot francesi. Questo grazie alle percussioni di “Too Long”, nate da una costola di “First Come, First Serve”.

Robot Rock

Versione originale (2005):

“Release the Beast” di Breakwater (1980):

Non rimaneteci male: quel riff dei robot rockettari è in realtà un sample estratto da una traccia di Breakwater, gruppo funk di Philadelphia formatosi nel 1971. Un sound assolutamente futurista già per il tempo in cui è stato creato, tanto che i Daft Punk non dovettero fare molto per trasformarlo nel cuore pulsante della loro “Robot Rock”.

Technologic

Versione originale (2005):

“Video Games” di Ronnie Jones (1980):

Pubblicità

La famosa vocina robotica di “Technologic” viene da “Video Games” del cantante R&B Ronnie Jones. Certo, i Daft Punk misero un bel pitch a quella voce e l'accelerarono per fare in modo che sembrasse veramente cantato da un robottino.

The Brainwasher

Versione originale (2005):

“Iron Man” dei Black Sabbath

Per creare l'atmosfera oscura dell'inizio di “The Brainwasher”, i Daft Punk hanno campionato l'intro di uno dei pezzacci di Paranoid dei Black Sabbath.

Contact

Versione originale (2013):

“We Ride Tonight” di The Sherbs (1982):

“Contact”, il pezzo dell'ultimo album dei Daft Punk in combo con DJ Falcon, comincia con un sample preso in prestito dai The Sherbs. Non ho trovato moltissime informazioni su questa band, ma i ragazzi sicuramente sapevano come infonderti quella strana voglia di salire su un'astronave, partire per lo Spazio e non tornare mai più.

***

Ci siamo persi qualche pezzo? Diccelo su Twitter.