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Musica

Il TWITTER di Cher è molto più spassoso di quello di Kanye

Un flusso di coscienza TUTTO IN CAPS LOCK in cui Cher insulta Donald Trump e molta altra gente, senza esclusione di colpi.
Daisy Jones
London, GB

Immagine via YouTube

I Social network sono quella cosa che ti fa sentire insoddisfatto della tua esistenza reale, soprattutto se in quella virtuale fingi di essere sempre al top della forma. Anche se ci rendiamo conto del potenziale pericolo di questo divario, nessuno riesce ad estrarsene, perché siamo tutti parte del problema. Perché, ad esempio, dovrei scrivere su Twitter che ogni volta che ho il ciclo butterei tutta la mia vita nel cesso e tirerei l'acqua, quando posso postare una foto di me in terrazza che prendo il sole come una regina su una chaise longue? Perché dovresti scrivere dell'ansia che ti assale ogni volta che pensi alla morte quando potresti mettere su Instagram le tue nuove Yeezy? I social non sono lo specchio della realtà, sono lo specchio di quella distorsione che desideri passi per la realtà che vivi, ecco il punto.

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Ma c'è qualcuno là, nel mondo dei social, che vive la realtà virtuale esattamente come quella reale, e ne va fiera. Stiamo parlando di CHER, icona cross-generazionale che ha fatto il suo trionfale ingresso online nel 2010, portando paillettes, entusiasmo e uno charme infinito nella triste realtà di Twitter (un po' come aveva fatto in quel famoso video con Meat Loaf). La mia ossessione col Twitter di Cher dura da un po' di tempo. Credo che ogni progetto di social branding dovrebbe guardare al suo account come un esempio negativo, perché la cura che sta dietro a ciò che la cantante esprime, un flusso infinito di pensieri senza filtro, non sembra avere nessun interesse alla promozione del personaggio. Cher e Twitter se ne fottono altamente della grammatica, di un utilizzo logico degli emoji, di quanto "fa figo" fare qualcosa o di mantenere un profilo politico lontano dalle bagarre della discussione pubblica. Molto dell'uso che Cher fa del suo Twitter può essere compreso anche solo leggendo la sua bio che dice (letteralmente) così: “Stand & B Counted or Sit & B Nothing. Don’t Litter, Chew Gum, Walk Past Homeless PPL w/out Smile. DOESNT MATTER in 5 yrs IT DOESNT MATTER THERE’S ONLY LOVE&FEAR.”

What’s the matter with old ppl⁉️ARE CAPS KRYPTONITE
2THEM⁉️DONT B FRIGHTENED TIMID PPL…
CAPS WONT HURT U.
CAPS ARENT PC‼️#GETAfingGRIP

— Cher (@cher) January 7, 2016

La prima cosa che si nota quando si fa un giro nell'universo Twitter di Cher è il suo utilizzo spassionato del CAPS LOCK, di spazi piazzati a cazzo di cane e di uno spelling tutto particolare. L'ultimo elemento è ricollegabile alla dislessia, problema che Cher ha condiviso col mondo tanto tempo fa, mentre l'abuso di maiuscole si può far risalire al suo entusiasmo, alla sua rabbia e al suo desiderio di dire la sua AD ALTA VOCE nel mondo digitale. A Cher non frega un cazzo del ritorno d'immagine, e perché dovrebbe? Perché, in fondo, dovrebbe interessare a qualcuno? Avete presente quando vi danno una notizia che vi manda in visibilio e voi fate il possibile per contenere l'entusiasmo? Ecco, Cher reagirebbe con un balletto e i pugni alzati al cielo.

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I was looking at tweets & saw that i really hurt someones feelings ! Im sorry.
It was light blue background with white egg shape . Bye

— Cher (@cher) April 23, 2012

Chiaramente non si tratta soltanto della forma del Twitter di Cher, ma anche del contenuto, che è un vero e proprio flusso di coscienza privo di filtro, un vetro trasparente che ci mostra senza mezzi termini tutto ciò che le passa per la testa. “Got to pack & wash my hair. Got EARLY flight & I ALWAYS Wait Till VERY LAST MIN,” ha scritto lo scorso dicembre, senza pensare molto a quello che stava dicendo. È come stare a sentire gli sproloqui di una zia che parla ad alta voce di qualcosa a cui ha pensato mentre si faceva la doccia e rifletteva su quali prodotti fosse meglio acquistare con i buoni sconto che ha raccolto. Quando qualcosa le piace molto, non esita ad esprimerlo con un bel “#LIKEIT”.

A volte la sua immediatezza senza filtro diventa qualcosa di quasi poetico, di un'assurdità commovente. “Can anyone c me” scriveva nel 2012, come se fosse un gatto che si guarda allo specchio. All'incirca un anno dopo, si è auto-twittata un saluto. Quanto è bella quest'attitudine esistenziale della nostra Twitt-eroina?

Can anyone c me

— Cher (@cher) September 15, 2012

@cher hi

— Cher (@cher) September 13, 2013

Chiaramente non possiamo non parlare delle sue vedute politiche, che se ne stanno ben esposte sul suo account, come decorazioni di una bella torta. Più o meno il 75% del suo feed ultimamente è dedicato all'odio nei confronti di Donald Trump e di chi lo appoggia. Non passa giorno in cui lei non si senta in dovere di sottolineare quanto Trump sia razzista, omofobo, sessista e xenofobo. Cari razzisti di Twitter, non siete al sicuro, perché prima o poi Cher vi scoverà e vi dedicherà un tweet che dice più o meno quello che ha scritto la scorsa settimana, e cioè “TRUMP SAYS HE’LL MAKE AMERICA GREAT AGAIN HE MEANS, ‘MAKE WHITE AMERICA GREAT AGAIN‘ NO BLK NO BROWN 70% DT SUPPORTERS WANT LGBT BANNED”, un tweet consequenziale ad un articolo sull'ascesa di Hitler che aveva appena postato. Là dove alcune celebrity si limiterebbero a ripostare un articolo che parla delle politiche anti-immigrazione, Cher decide di spingersi ai mezzi estremi di Internet e spruzzare fiale di puro odio contro tutti i suoi hater. Se Twitter fosse una piscina, Cher sarebbe quella che si tuffa dal trampolino più alto.

Find It Curious,That Trump
Feels The Need 2Praise His
PENIS Again& Again At Rallies.You’d Think Once on
National TV Is Enough 4 Any PENIS

— Cher (@cher) March 8, 2016

Ora Twitter sta per compiere dieci anni, ed è bello riscontrare che, nonostante tutte le evoluzioni di questo social network, uno degli account più validi si fonda su due delle regole base del mezzo: essere completamente onesti, ed esserlo in modo gentile, fantasioso ed eclatante. Se Cher si sente una merda, non ha paura di dirlo; se si sente felicissima, lo saprai immediatamente. Cher, su Twitter, parla di sesso e politica, e se qualcuno parla male di lei non ha paura di rispondere mettendoci la faccia. Se c'è un emoji che può esprimere il suo stato d'animo, state sicuri che ne metterà almeno cinque o sei anziché utilizzare le parole, e se per caso fa una nuova scoperta, ci terrà ad informarti immediatamente.

Quindi, anziché rendere il tuo Twitter un susseguirsi di immagini accattivanti e innocue dei tuoi piedi sulla spiaggia, degli articoli che hai letto e dei remix chill-house che ti fanno ballare, prova a trovare la Cher che c'è in te: sii te stesso, dì sempre quello che pensi, e non temere di spingere sul tasto caps lock. FAI COME CHER.

AH, SEGUI CHER SU TWITTER, SE NON LO FAI GIÀ.