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Musica

Zomby vuole che vi sballiate con la sua musica

L'amico Zomby sta per debuttare su XL con due EP che pompano di brutto. Gli abbiamo chiesto come li ha creati e se pensa la sua musica piacerebbe agli alieni.

A seconda di chi interpelliate, Zomby vi verrà descritto come un genio mascherato, un moderno Sid Vicious, il nemico pubblico numero uno e un milione di altre amenità. A noi piace descriverlo semplicemente per quello che è: uno dei migliori producer della sua generazione. Negli ultimi dieci anni, ha sviluppato un'impronta stilistica inconfondibile: le sue casse schiacciano e i suoi synth corrodono, ma non c'è suo ezzo che non si chiuda con un'aria elegica e stranamente elegante. È una formula che gli ha permesso di sopravvivere ai suoi molti imitatori e leccaculo, nonostante i vari passaggi dalla dubstep alla jungle alla house e oltre. Che lo amiate o lo odiate, non potete negare che abbia un suono e degli orizzonti tutti suoi.

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Dopo una serie di release divise tra Hyperdub e 4AD, Zomby si è finalmente sistemato su XL, come sempre teatro di belle innovazioni elettroniche made in UK. Giusto il mese scorso sono usciti due suoi nuovi EP sulla label, intitolati Let's Jam!! 1 & 2, il cui contenuto è prevalentemente acid house, ma spesso anche parecchio sperimentale. Ad esempio "Neon", suona come una caverna geometricamente implausibile, piena di echi infiniti. Oltre a queste due uscite, Zomby è anche appena comparso sulla compilation XL Chapter VI, con un inedito intitolato "Slime." Si tratta di una serie che non veniva portata avanti dal 1995, e per celebrarne il ritorno la label ha appena dato un party con Zomby, Mumdance, Special Request e altri. Potete ascoltare la compilation qui e leggervi la nostra intervista con il solo e unico Zomby qua sotto.

Noisey: Te ne sei andato da New York circa un anno fa—Com'è stato tornare a Londra? Che combini?
Zomby: Una vera figata. Certo, mi è dispiaciuto mollare New York, ma credo che quando avrò voglia di tornarci sarà ancora lì. Iniziavo a non sentirmi più molto ispirato, probabilmente perché la mia vita stava avendo la meglio sulla musica, e non è così che doveva andare. Tornare a Londra mi ha ridato l'equilibrio, ma amo entrambe le città allo stesso modo.

Cosa ti ha convinto a firmare per XL? Come ti trovi con loro?
In realtà siamo in contatto da parecchio tempo, e questo mi sembrava il momento giusto. Iniziare con Let's Jam!! è stata una buona cosa, perché sarebbe stato troppo ovvio fare come prima cosa un disco uk hardcore, visti i trascorsi di XL e il mio amore per hardcore e jungle. Invece abbiamo preferito guardare avanti, per cui è stato davvero meglio aprirsi a un nuovo corso. Per dire, "Neon" è una delle tracce più sperimentali che abbia mai scritto, ed è stato importantissimo che venisse accettata da XL.

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Qual è il tuo disco XL preferito di sempre?
Cacchio, che domanda difficile. Di tutte le più grandi label, XL è probabilmente quella da cui farei più fatica a scegliere un slo disco. Qualsiasi cosa abbiano pubblicato, da SL2 ai Radiohead o ai Prodigy. Potrei dire Boy In Da Corner come Treddin On Thin Ice, o anche un singolo di Jai Paul o qualche classico di Jonny L. Tutta roba di cui mi sono nutrito a quintali in gioventù, e l'elenco potrebbe andare avanti all'infinito I could go on all day.

Qual è stato il tuo acquisto dell'anno, finora?
Musicalmente forse Syro, oppure Birth Of A New Day di 2814, o anche Dirty Sprite 2 di Future, oppure un buonissimo pineapple sour che mi sono bevuto a metà estate.

A cosa ti sei ispirato nel lavorare ai Let's Jam!! ? Quanto ti ci è voluto?
Ho iniziato a mettere su un nuovo studio circa un anno fa, mi fare, e mi ci è voluto un po' per sistemarmi comodamente. Avevo già qualche idea per "Surf", da parecchio tempo. Mi affascinano le forme delle frequenze e delle onde sonore, molto più di quanto non sia udibile. Per cui, quando ho visto la forma del pezzo in un' oscilloscopio, ho capito che avrebbe funzuonato. In più c'è un richiamo a "Drunk In Love" di Beyonce.

Quando inizi una traccia, da dove parti solitamente?
Di solito ho il concept e un'idea base in testa, e cerco di metterli in pratica. L'importante è rimanere concentrato sui tuoi obiettivi e non lasciare che la traccia vada da qualche altra parte, anche se spesso permetto che succeda, perché magari mi piace cosa ne viene fuori. Sai, può succedere veramente di tutto.

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Ed è cambiato qualcosa nel tuo processo creativo, rispetto ad altre release?
A essere onesto, direi proprio di sì—soprattutto perché ho provato a sforzarmi di sentirmi contemporaneamente in studio e in un club, e in epoche diverse. Cioè, Lets Jam 1 è strutturato in modo da essere suonato in contesti precisi, ma in Lets Jam 2 ho deciso che poteva starci dentro tutto quello che mi andava, che è il modo in cui normalmente produco le mie cose più "claustrofobiche".

In che contesto suggeriresti di ascoltare questi EP?
In un club, mentre ti stai divertendo e sballando.

Che immaginario avevi in testa mentre li realizavi?
È interessante, perché esteticamente trovo un equilibrio solo quando sto per finire un lavoro. Non ci avevo mai pensato prima: le cose prendono una forma definitiva una volta che ho deciso l'estetica da cui attingere. A volte non è molto profonda, spesso è solo musica buona per ballate.

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Parlami della tua collaborazione con Wiley "Step 2001". Com'è nata?
Be', era un po' che producevo pezzi grime e degli eskimo beat, e ovviamente avrei voluto che ci cantasse sopra Wiley. Per cui l'ho contattato e abbiamo tirato fuori "Step 2001". Ho dato questo titolo al pezzo per celebrare la primissima uscita di Wiley quando ancora si chiamava Wiley Kat, nel 2001, una vera svolta musicale, perché ha aperto la strada a tutte le successive uscite eskimo e grime che sono la roba più fica di sempre.

E il remix della traccia di Gwilym Gold, "Flex" com'è nato?
I Darkstar mi hanno presentato Gwilym circa un anno fa, mentre anche loro stavano lavorando a nuovo materiale. Avevo organizzato un piccolo party al The Nest a Londra, l'ho chiamato a mettere i dischi, e fece un gran set, una vera figata. Poi sai, siamo rimasti in contatto, ci siamo mandati un po' di tracce etc etc… al che Gwilym mi ha chiesto se volevo remixare "Flex. Ne sono stato contentissimo soprattutto perché l'artwork che Eddie Peake ha fatto per l'uscita è geniale. Ero preso benissimo dall'idea di lavorare su quella traccia.

Di recente gli scenziati hanno scoperto che potrebbe esserci una mega-struttura aliena in orbita intorno a un sole molto lontano. Immaginando che questi alieni sappiano estrarre energia direttamente dal loro sole e vivano in uno stato di piacevole mega-singolarità, che traccia di Zomby gli faresti ascoltare?
Probabilmente "Neon" da Lets Jam 2, perché quando l'ho composta mi immaginavo davvero una roba del genere.

È se la loro società fosse un'orribile mondo-prigione distopico, ne sceglieresti un altro?
Sceglierei qualcosa di più scuro, tipo "Basquiat" dal mio album Dedication. È un pezzo di solo piano studiato per distaccarsi dall'esistenza, il che è una buona idea molto spesso.