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Musica

Il beatmaker ventenne che fa le basi a Kanye, Rihanna, Lorde e più o meno tutti gli altri

Per puro caso, Mitus si è ritrovato a lavorare a fianco dei suoi idoli e fumare guardando i film di Tarantino con Kanye.

Se dovessimo riassumere il 2016 in due release, probabilmente saremmo obbligati a parlare di Anti e The Life of Pablo. Ecco, il beatmaker ventenne Mitus ha partecipato sia al disco di Rihanna che a quello di Kanye.

Le produzioni di RiRi e Yeezy, pur avendo una portata del tutto mainstream, si rivelano, ad ogni nuovo album, sempre più ambiziose e stratificate. Considerate la gente che è stata dietro a Yeezus, in cui c'erano sia i Daft Punk che Arca: si tenta di raccogliere, per dar vigore al lavoro, ogni possibile sfumatura del termine "figata" che può starci in un album del genere. Anti e TLOP hanno seguito questa stessa linea. Ovviamente dischi di questa portata non possono fare a meno di pesi massimi come Timbaland e Madlib, ma la presenza di producer un po' più "di nicchia", come appunto Arca, Scum o Sinjin Hawke è significativa del fatto che grossi blockbuster di questo tipo stanno diventando la rampa di lancio per giovani talenti della produzione.

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Vi perdoneremo se non riconoscete subito il nome del giovanissimo producer di cui vi parliamo oggi: si chiama Mitus, ha meno di 1000 follower su Soundcloud, ma a solo vent'anni ha già messo la sua impronta su “Goodnight Gotham” di Rihanna e “FML” di Kanye, il che lo rende corresponsabile di tanti futuri bambini concepiti in questo inizio 2016. Il suo sound è pieno di echi, rullanti crepitanti e crescendo distorti. In pratica è come se componesse i suoi beat, poi ci camminasse sopra, li incendiasse e poi rimaneggiasse quel che ne resta, mentre ancora è fumante.

when youre the youngest producer to produce for kanye besides kanye

— MTS (@i_am_mitus) February 21, 2016

La sua carriera, finora, è stata in salita vertiginosa. Basti pensare che il primo beat che ha venduto lo ha venduto a Rihanna, e il primo studio in cui è entrato è quello di Kanye. Il ragazzo ha fatto passi talmente giganti che, nei pochi giorni passati dalla nostra chiacchierata alla pubblicazione di questo articolo, mi ha scritto per dirmi che ha firmato per altre cinque tracce da produrre per G.O.O.D. Music.

Tutti questi riflettori sono nuovissimi per Mitus, tanto che mentre parlavamo non sembrava nemmeno consapevole del peso di ciò che gli sta succedendo, e mi ha raccontato fatti e opinioni con una libertà e un'onestà che è difficile incontrare in producer coinvolti a questi livelli.

Volevo complimentarmi a voce con questo nuovo talentuoso beatmaker, quindi l'ho chiamato per chiedergli come gli vanno le cose.

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Noisey: Hey Mitus. Hai passato un paio di mesi belli caldi, mi sbaglio?
Mitus: Puoi dirlo forte!

Come ci si sente ad aver messo il tuo nome su due delle release più importanti uscite finora nel 2016?
Mi sembra una figata. Chiaramente quegli album sono grossissimi e io sono estasiato da questa situazione. Cioè, il mio nome nei credits sta a fianco di quello di leggende viventi come Rick Rubin.

Quando hai cominciato a produrre?
Quando avevo tredici anni. Forse è strano da dire, ma ho iniziato a far musica a partire da lavori con i software e robe di programmazione che facevo. Poi ho scaricato una demo di FL Studio e ho cominciato a giocarci un po'. Ho fatto alcune robe e le ho buttate online. La gente ha iniziato a commentare con entusiasmo, quindi anche io l'ho presa un po' più seriamente. A quindici anni mi sono procurato un manager ed ecco come tutto è cominciato. Adesso mi sento tipo un trentenne ahah—anche se di anni ne ho venti. Il percorso non è stato semplice.

E come sei riuscito a collaborare con Rihanna?
È stato strano, onestamente. Non avevo mai venduto un beat prima, quello che ho dato a lei è stato il primo. Assurdo. Gliel'ho venduto per 18.000 dollari. Prima di allora non avevo tirato mai su nemmeno cento dollari con la mia roba. Avevo firmato un contratto un paio di anni fa e il mio agente è andato in studio con Rihanna e le ha fatto sentire i beat. Un paio di mesi più tardi mi è arrivata la notizia che era interessata ad una delle mie tracce e che mi invitava in studio con lei per lavorarci insieme.

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Wow, e com'è stato lavorare con Rihanna?
Ci credi quando ti dico che è la ragazza più dolce del mondo? Oltretutto è mega tranquilla.

Quanto tempo è passato?
La prima volta che ha ascoltato le mie tracce è stato a giugno del 2014, ma sono entrato in studio con lei nel gennaio del 2015.

Com'è stato dividersi lo studio con i tuoi idoli e con producer così rinomati?
Interessante. La prima volta che sono arrivato da Rihanna è stata davvero gentilissima con me, e meno male perché la situazione per me non era semplicissima da sopportare, ero molto nervoso. Poi è arrivato pure Kanye. All'inizio era stranissimo mettersi a discutere con loro, ma poi, le volte successive, mi ero già mezzo abituato alla cosa. Avevo i nervi a fior di pelle ma era tutto allo stesso tempo divertentissimo.

E come è successo che sei arrivato a lavorare con Kanye?
Il primo pezzo che ho dato a Rihanna era “Mitus Touch.” Forse te lo ricorderai—la gente si chiedeva perché fosse scritto male, non sapendo che in realtà era il mio nome. Il mio incontro con Kanye è avvenuto perché Riri aveva voluto quel pezzo nel suo album e Kanye ne aveva scritto la maggior parte. In pratica io e Kanye ci siamo conosciuto perché ha scritto sulle mie strumentali. Dopodiché mi hanno chiesto di fare altra roba per la sua label e poi dovevo stare pure sul suo album, ma non ho capito cos'è successo alla fine, ma non è andata così.

E come hai lavorato su “FML”?
Quel suono strano che senti lungo tutta la traccia è mio, e sono miei anche i rullanti e i bassi. Kanye ci ha messo il sample. Prima il pezzo era tutto diverso… Il modo in cui Kanye lavora è davvero super interessante. Riesce a scrivere quattro o cinque versioni diverse di un pezzo, con beat totalmente diversi. Il mio beat l'ha conquistato all'ultimo minuto.

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Quante volte sei stato in studio con lui?
Due volte: una con Rihanna e un'altra volta in cui sono stato a casa sua a lavorare per nove o dieci ore di seguito, è stata una figata te lo giuro.

Com'è stato vederlo al lavoro?
Incredibile. Non so perché, non ero nemmeno nervosissimo. Di tanto in tanto mi fermavo un secondo e lo guardavo suonare. Era bellissimo. Kanye è il mio idolo. Penso molto spesso a quei momenti, ad essere sincero. Sa fare proprio tutto. Non delega a nessuno. Sono stato in studio con altri grossi producer in passato, e di solito hanno gli ingegneri del suono che lavorano per loro. Kanye no. Kanye fa tutto da solo. È fighissimo.

Siete anche usciti o solo studio?
Una volta abbiamo fatto pausa insieme, entra un tizio in studio e ci dice “Ora ci guardiamo questo film,” e lo mette su questa TV gigantesca. Era The Hateful 8 —ai tempi non era ancora uscito. Devo dire che mi è piaciuto molto, anche se stavo un po' su di giri in quel momento!

Qual è stato il momento più assurdo che hai vissuto in questi due anni?
Forse la prima volta che sono andato in studio con Rihanna. Suonavamo il mio beat e Kanye è entrato e ha iniziato a ballare. Sai quel balletto famoso che fa? Ecco, ha iniziato a farlo sul mio beat. Immaginati quanto stavo impazzendo, mi scoppiava la testa, ma cercavo di mantenere un contegno. Non sapevo nemmeno che sarebbe arrivato. Non me lo dimenticherò mai.

Incredibile. Con chi stai lavorando adesso?
Sto lavorando per Lorde, ma ho parlato anche con la label di Lady Gaga e con Beyonce—sono sicuro che stia prendendo in considerazione qualche mio beat. La cosa strana è che ho un po' di beat che se ne stanno in giro e passano per le mani di questi personaggi giganteschi, ma non so bene chi ha cosa. L'importante è che arrivino ai migliori.

La lista che mi hai fatto è impressionante! Lavori anche a roba tua ogni tanto?
Chiaro. Quest'anno dovrebbe uscire un mio EP. Ora sul mio Soundcloud c'è un po' di roba nuova e a quanto pare sta andando bene. Sono tracce un po' diverse da quelle delle mie collaborazioni, ma è sempre roba mia che affiora, da qualche parte. In questo momento sto cercando di tenere in equilibrio il mio lavoro personale con le produzioni che mi vengono commissionate. Penso che il mio EP uscirà verso la fine di quest'anno.

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