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Musica

Vi presentiamo Arroyo, la nuova piattaforma elettronica italiana

I producer toscani Kumo e Hedra fondano una label senza limiti di genere, che spazia tra musica, poesia, arte digitale e design.

Kumo & Hedra, in duo come Comb.

Non è semplice, soprattutto nelle condizioni disperate in cui si trova il mercato musicale italiano, decidere di fondare una label label-less, una piattaforma che non abbia un particolare àmbito di riferimento, ma il cui unico argine sia quello di gusto. Così, nonostante oggi vi presentiamo un EP, quindi un prodotto musicle, bisogna pensare ad Arroyo così come l'hanno concepita i suoi fondatori: come "una piattaforma multiculturale che navighi tra musica, poesia, arte digitale e design."

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Ci piace pensare ad Arroyo come uno spazio senza limiti, in continuo cambiamento, dove le idee possano viaggiare e realizzarsi senza inibizioni. L’unica costante è la nostra volontà di andare oltre le divisioni stilistiche e i generi musicali, trascendere le categorie per favorire sperimentazione e innovazione.

Oggi vi presentiamo la prima uscita di Arroyo, che i fondatori della label concepiscono come "un’introduzione ai suoni e agli artisti che caratterizzeranno i nostri orizzonti nei mesi a venire." I pezzi contenuti in questo EP sono tre, dei due producer toscani Kumo e Hedra e del loro progetto congiunto Comb. L'artwork è a cura di Studio Proclama, che ha creato uno scenario visuale "in cui la "tenda" Arroyo, proprio come gli Excursion Module della Nasa, naviga nello spazio con l’intento di esplorare mondi nuovi." Così l'immaginario di Arroyo si rispecchia in questa casa-mobile, una sonda a metà tra la concretezza dell'abitazione e il dinamismo del viaggio esplorativo.

“Penso di essere stato fortemente suggestionato nel mio percorso da artisti come Brian Eno e Boards of Canada, capaci di creare atmosfere che difficilmente riesco ad ascoltare in altri artisti. Per me fare musica è tutto questo, plasmare materia leggera per creare cosmi,” racconta Kumo, mentre il suo socio Hedra replica dicendo che produrre per lui è uno sfogo, un potente mezzo di comunicazione, oltre che di sperimentazione. “Mi piace ad esempio lavorare con la dissonanza, integrando suoni e non suoni contrapposti tra loro in una traccia fino ad ottenere un risultato organico.”

Queste concezioni estetiche si riversano nelle tracce, per cui in "My Own" Hedra gioca con la dissonanza per sottolineare il conflitto interiore della coscienza, oltre che le incursioni di elementi esterni, rimescolati e pestati in un groove costante e invariato, perseverante.
Le fa eco "Who Cares" di Kumo, che chiude il cerchio: gli echi di Brian Eno si sentono nell'utilizzo di sintesi granulare e musica generativa, tanto che al groove della traccia/specchio di Hedra si contrappone un crescendo organico di suoni in progressione.
Tra le due tracce, la collaborazione su "Aerial", che il duo, sotto al moniker di Comb, creano facendo dialogare la propria estetica in un rimbalzo di riverberi e sample.

Non aggiungiamo altra carne al fuoco e auguriamo ai ragazzi di Arroyo che la continuazione del loro progetto sia interessante e intensa come la prima pietra scagliata. Potete acquistare l'EP dal loro Bandcamp.

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