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Musica

L'esibizione di Sfera Ebbasta al Primo Maggio è già storia

Soprattutto ora che parte della stampa italiana ci sta marciando sopra leggendola come un "invito al turpiloquio" e una "umiliazione dei rossi".
Screenshot da RaiPlay.

Sinceramente non c'è molto da dire sull'esibizione di Sfera Ebbasta al Concertone del Primo Maggio. Il commento della stampa tradizionale è stato quello che potevamo benissimo predire, cioè "che schifo, ha detto le parolacce e ha fatto i diti medi". Così come quello della stampa meno tradizionale, più che condivisibile, cioè "gasa, bello, meno male che ci stiamo aprendo anche al pop e alle cose che ascoltano veramente i giovani".

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Credo sia giusto, se non addirittura scontato, accodarsi a quest'ultima tesi. Vedere un rapper come Sfera sul palco del Primo Maggio, iniziativa storicamente legata a un'idea di musica e cultura diametralmente opposta rispetto a quella che lui propone, è bello. Significa che i gusti della gente si stanno evolvendo e che pian piano anche le istituzioni se ne sono rese conto.

L'unico relativo problema è il modo in cui parte della stampa italiana sta provando a strumentalizzare Sfera per scopi politici, come testimonia questo pacato articolo di Libero dal titolo "Sfera Ebbasta, lo sfregio ai comunisti al Concertone del Primo maggio: 'Sul palco avevo…', rossi umiliati".

Quell'ellissi nasconde le parole "due Rolex", dato che ovviamente la presenza di un orologio di lusso sul polso di un rapper serve a umiliare i rossi. Sfera viene descritto come "cantore delle periferie volgarotte, degli abiti griffati, delle belle ragazze e dei soldi a palate (tutti valori molto poco di sinistra, ma in questo caso i sindacati hanno chiuso un occhio)", tanto per ribadire il concetto sinistra = puzzoni, destra = bella gente. "Ne saranno stati lieti quelli dello Stato sociale", chiosa Libero strizzando l'occhiolino.

Screenshot da RaiPlay.

Secondo Il Tempo, invece, "è bastato l’arrivo del rapper Sfera Ebbasta per accendere le ragazzine presenti in piazza e sdoganare il turpiloquio in diretta tv". Repubblica è più pacata e fa solo cronaca sull'accaduto, ma esprime lo stesso concetto: "[Sfera] sancisce poi lo sdoganamento delle parolacce al Concertone del Primo Maggio a Roma: un 'vaffà accompagnato dal dito medio esibito in diretta tv in prima serata su Rai3". Il fatto che prima Lo Stato Sociale avesse detto ripetutamente la parola "cazzo" in "Mi sono rotto il cazzo" non conta come parolaccia, pare, e sicuramente nessuno aveva mai detto una parolaccia al Primo Maggio prima d'ora.

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Come abbiamo già detto quando ci siamo chiesti perché tutti odiano Sfera, questo circo di opinioni più o meno scandalizzate a lui non fa che gioco. Sfera vive e si comporta come il rapper famoso che è: sfoggia ciò che ha, fa diti medi, dice parolacce. Senza messaggi, senza uno scopo se non quello di autocelebrarsi e stare bene. Come chiunque può fare, come moltissimi fanno, indipendentemente dal loro status sociale o dal loro conto in banca.

L'unico auspicio è che anche la stampa tradizionale e la TV escano dalla necessità di categorizzare Sfera, e per estensione i rapper, in base a sistemi di valori. Così come Ghali nella sua intervista da Fazio doveva per forza essere spiegato come se fosse un simbolo, così Sfera al Primo Maggio doveva per forza essere raccontato come uno zarro, un idolo delle "ragazzine", un nemico dei "rossi". A lui non credo importi molto. Anzi, potrebbe anche esserne felice. Basta dare un'occhio a cosa è successo su Google Trends il primo maggio.

È quel picco vertiginoso lì, se non fosse chiaro.

L'esibizione di Sfera Ebbasta al Primo Maggio non si può embeddare, dato che il sito della RAI non ha questa opzione, ma la puoi guardare proprio lì.

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