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Musica

Il nuovo album dei Sunn O))) è esattamente identico ai precedenti

Non fatevi ingannare dalla copertina colorata, dentro a 'Life Metal' ci sono soltanto chitarre ultradistorte e vuoto cosmico.
sunn-o

È arrivato finalmente il momento di capire cosa abbia spinto i due maestri assoluti del riverbero e della decostruzione sonora a chiamare il proprio nono (o ennesimo, a seconda di cosa vogliamo considerare) album in studio Life Metal. Anche a leggere le copiosissime note messe in circolazione dall’etichetta di Greg Anderson stesso, non è che se ne capisca granché. Le due pagine di informazioni che corredano i quattro file audio in merito dicono semplicemente che Anderson e O’Malley un bel giorno hanno deciso di fare un nuovo album, registrarlo in analogico con Steve Albini e chiamarlo così, il che dà ulteriore credito alla teoria complottista secondo cui i musicisti di Seattle da anni trapiantati in California non siano altro che due troll della peggior specie.

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sunn o life metal

La copertina di Life Metal, cliccaci sopra per ascoltarlo su Bandcamp.

All’ascolto, Life Metal non è altro che un album dei Sunn O))): uno spossante susseguirsi di droni e riverberi e inscalfibile densità sonora che ti entra nelle ossa e le fa a pezzi dall’interno. Io all’inizio avevo temuto che una copertina e un titolo del genere potessero significare qualsiasi tipo di cambiamento, che quella Vita potesse nascondere dei bpm, degli up-tempo, magari addirittura delle percussioni, ma fortunatamente non è stato così. Anche stavolta Anderson e O’Malley hanno fatto il loro, hanno preso il vuoto a due mani e l’hanno riversato su cera. Anzi, nello specifico su nastro, perché tutto l’incomodo di passare due settimane negli Electrical Audio studios del frontman degli Shellac a fare registrazioni analogiche si è tradotto in un sacco di nastri da cui poi è stato estrapolato il materiale per il vinile (esiste anche il CD, ma ormai i CD non se li fila più nessuno e se vuoi ascoltare un’ora e dieci di droni ti tocca cambiare lato quattro volte, stacce). Non solo, la combriccola ha già annunciato che verso la fine del 2019 uscirà un secondo blocco di suoni registrati durante queste sessioni e che si chiamerà Pyroclasts, annunciato come un “lavoro-ombra”, più meditativo di Life Metal, lasciando intendere come quest’ultimo sia invece un concentrato di party music.

È pur vero però che i due barbuti dronemaster un po’ si sono ammorbiditi, e per ampliare la propria palette di colori hanno chiamato in studio la violoncellista e cantante Hildur Guðnadóttir (membro dei Múm, collaboratrice dei Pan Sonic, compositrice indipendente e svariate altre cose belle e giuste). Già collaboratrice dal vivo, non mi pare che la musicista islandese sia mai stata chiamata a registrare delle voci in studio, e qui presta le sue corde vocali cristalline nella seconda parte del primo megalite “Between Sleipnir’s Breaths”, rischiando di farne quasi una canzone e non più soltanto un blocco di suono.

Oltre a Guðnadóttir, i Sunn ritrovano poi il sempreverde Tos Nieuwenhuizen al moog e Tim Midyett dei Silkworm (e amico personale di Anderson e O’Malley dai tempi di Seattle) al basso, ma non c’è da preoccuparsi: basso e moog ci sono, ma sono sempre e comunque sommersi dai muri messi in piedi dai due carpentieri della chitarra. Al netto di una copertina notevolissima di Samantha Keely Smith, insomma, non è che i Sunn O))) del 2019 siano diversi. Un filino più accessibili, forse, ma sempre con l’accezione di “accessibilità” che si può dare alla band di ØØ Void e Flight Of The Behemoth, e comunque più per la copertina colorata che non per reali ragioni musicali. Le mie erano tutte paure infondate, alla fine anche Life Metal è un vuoto cosmico che mi piace tantissimo.

Andrea è uno dei Lord di Aristocrazia Webzine. Seguilo su Instagram.

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