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Questo video di un negoziante e un artista di strada a Viareggio sta facendo incazzare mezza Italia

A Viareggio, l'artista di strada Boris Egorov è stato insultato e bagnato con una l'acqua di una canna dai proprietari di un negozio vicino. Il che dimostra a che livelli è arrivata l'ossessione per il decoro.

via Facebook/Victor Musetti

Non sono mai stato a Viareggio, e se devo essere sincero non sono mai nemmeno stato più di tanto a chiedermi come possa essere. Certo, ci sono un paio di cose di Viareggio che non si possono ignorare, tipo che sta in Versilia, che ci fanno un carnevale con i mascheroni dei politici ogni anno e che ospita un omonimo torneo di calcio, ma ho sempre più o meno volontariamente deciso di disinteressarmene.

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Credo che sia così anche per molti altri italiani ed è per questo che, secondo me, il video girato a Viareggio che da ieri si sta girando parecchio su Facebook resterà per un bel po' di tempo una delle principali immagini della città nella memoria collettiva. Insomma, prevedo un sacco di lavoro extra per l'assessore al Turismo di Viareggio nei prossimi tempi.

Se non avete ancora visto il video in questione, ecco un breve riassunto della vicenda: ieri pomeriggio Boris Egorov, un artista di strada russo piuttosto noto a Viareggio, stava facendo le bolle di sapone su un marciapiede quando è stato minacciato da un dipendente di un negozio di dischi lì vicino. Dopo avergli intimato più volte di andare via e di "tornarsene al suo paese" l'uomo ha preso una canna—e con la scusa di lavare il marciapiede—ha spruzzato d'acqua Egorov.

L'avvenimento è stato riportato da Victor Musetti, un regista indipendente che in quel momento stava lavorando con Egorov a un documentario sul suo personaggio. È stato proprio Musetti a riprendere la scena e a pubblicare il video su Facebook, spiegando che già il giorno prima Egorov era stato aggredito verbalmente dal proprietario del negozio e che ieri era nuovamente accaduta la stessa cosa. Dopo essere stato invitato ad andarsene con minacce di violenza fisica, l'uomo era stato "spruzzato con la canna dell'acqua" da un dipendente del negozio, mentre il proprietario minacciava lo stesso Musetti perché filmava la scena.

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"La cosa più terribile di un'aggressione e di un'umiliazione di questo tipo è il fatto che non si possa oggettivamente fare niente, se non accendere i riflettori su queste persone e far vedere a tutti di che cosa siano capaci," ha concluso Musetti, invitando tutti a usare "per una volta Facebook per qualcosa di veramente utile" e far girare il video, così da vedere poi "quanti avranno ancora il coraggio di comprare qualche cosa da loro."

Effettivamente, il video è diventato subito virale—nel momento in cui scrivo ha più di un milione di visualizzazioni, quasi 20mila like e oltre 36mila condivisioni—e la pagina Facebook del negozio è stata letteralmente sommersa di insulti e critiche, tanto che i proprietari sono stati costretti a chiudere i commenti, anche se gli utenti hanno comunque continuato a farsi sentire nella sezione recensioni. È stato persino organizzato un "flash mob"—ovvero un evento su Facebook per "fare le bolle insieme a Boris"—davanti al negozio in questione, che in poche ore ha già raccolto più di 5mila partecipanti.

La maggior parte delle persone che l'hanno commentato erano arrabbiate e stupite: molti invocavano boicottaggi contro il negozio ("Mi ci sono servito diverse volte, non potevo immaginare che fosse gestito da persone del genere"), altri facevano notare come un video del genere avrebbe sicuramente danneggiato gli affari ("560mila visualizzazioni, 560mila clienti potenziali in meno"), altri ancora prendevano il video come un esempio delle motivazioni per cui "c'è crisi e il turismo sta scomparendo dalla Versilia." Tra tutta questa folla c'era persino chi provava a lanciare hashtag come #iostoconboris. Altri ancora, come Giuseppe Genna, hanno descritto la vicenda come un esempio lampante del "fascismo antropologico italiano."

Ma la cosa a mio avviso più interessante delle reazioni di chi l'ha visto e commentato è un'altra. Un sacco di commentatori, infatti, si sono arrabbiati non tanto per l'aggressione in sé, quanto perché ci sono cose che considerano ancora più degrado contro cui non si fa niente.

Prendendosela con l'uomo delle bolle, dunque, i negozianti si sarebbero dimostrati "forti con i deboli ma deboli con i forti." "Perché non annaffia gli spacciatori che circolano in passeggiata?" ha scritto un utente. E un altro: "Boris poveretto è solo la vittima di un degrado di Viareggio ormai in mano a gli spacciatori magrebini e ai rom."

Comunque, dato che tutta la vicenda rischiava di diventare un bel problema, i gestori del negozio hanno deciso di metterci una pezza. Oggi il proprietario è stato ricevuto dal sindaco di Viareggio—che già si era schierato dalla parte di Egorov e aveva annunciato l'intenzione di incontrarlo—e ha chiesto ufficialmente scusa, dicendo che "la situazione è scappata di mano e sono volate parole forti […] questi non siamo noi, questa non è Viareggio."

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