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Música

Recensioni

I dischi del mese: quali ci hanno fatto vomitare e quali ci hanno messo il sorriso.

SUN ARAW

DEADMAU5

RAIME

TRUSS

Che vi avevo detto? Che cazzo vi avevo detto? Voi andate con una major e quelli in tempo zero smettono di cagarvi. Che è successo? The Money Store non aveva venduto niente? E ci credo: coi tempi che corrono, se hai due spicci per comprarti un disco, di sicuro non li regali alla Epic. Però che bomba quest’album, è quasi meglio dei primi due.

ANDREA MINCHIARDI

Cigarette Boats è solo un EP di 5 canzoni uscito su internet—tra l’altro ben più di un mese fa—ma merita di essere recensito più di un doppio cofanetto di inediti di Kurt Cobain dei primi anni Novanta. Ok, forse sto sgravando, ma c’è una ragione se sono eccitato come una dodicenne al pensiero del primo ditale: questa ragione è Harry Fraud, aka LA VERITÀ. Uno di quei produttori che caga nothing but fottuti capolavori, con campionamenti ultra-ricercati o totalmente sfacciati, assemblati in modo da raggiungere sempre quel perfetto mix di ignoranza e raffinatezza/stile assoluto. “La musica de Harry Fraud” è il futuro.

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RAP GAME GABRIEL BATISTUTA

Augustus Pablo era uno che suonava le sue canzoni con la melodica, e la versione dub dei suoi più grandi successi è uno degli album più belli di sempre. Ma poi cos’è successo? Che Augustus è morto abbastanza giovane di crisi polmonare, allora ragazzi mettiamo via la melodica e ascoltiamo Terror Danjah.

CHE STORIA TRISTE

Proprio quando eri ormai convinto che anche il Wu-Tang avesse esaurito ogni energia creativa e che i suoi membri si preparassero a una comoda vita fatta di rendite, album scadenti e tour ancora peggiori, ecco che arriva RZA a darti un bel calcio nel culo, di quelli che ti fanno fare un salto di due metri. Questo disco è una specie di Ghost Dog all'ennesima potenza, con accoppiate tra membri del Wu e nuove vecchie/leve tanto assurdi quanto azzeccati (Raekwon/Danny Brown?! RZA /Flatbush Zombies!?!). Solo produzioni magistrali su cui persino Kanye West sembra essere tornato  quello del pre "ora faccio i vestiti da donna alle sfilate di Parigi".

ORENZO APELLI

VATIC

AN SHADOW

Ornamented Walls

Modern Love

Quello che vorrei davvero sapere è: se dicessimo a Dominick Fernow di fare un album usando esplosivi artigianali, droni (nel senso di aerei telecomandati che buttano le bombe), un AK-47 e qualche copia del Corano, il risultato sarebbe tanto diverso? A occhio direi di no…

THE RED RASCAL

Hospital

Nell’ultimo anno ho imparato a dissociare, all’occorrenza di dischi come questo, l’ascolto di una cassa dritta da qualsiasi idea di divertimento. O meglio, di festa: è l’affermazione di una forma di techno che ama, piuttosto, i giochini sessuali in cui si finisce morti ammazzati. Perversioni severissime: il poeta le chiama “fisse da Salò”.

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BRIAN THE BRAIN

TRUSS

Ganymede

Perc Trax

Il problema delle uscite Perc Trax è che suonano tutte così maledettamente Perc Trax, cioè uguale Perc. Non contento, lui di solito riesce sempre a inforcarci un paio di remix, e in questo caso sono molto meglio del piattume della traccia originale. No, aspetta, il vero problema è che c’hanno tutte quegli artwork inguardabili.

PASTICCHE DIECIEURO

VESSEL

Order Of Noise

Tri Angle

Dub per chi si ama appassionatamente: un groove che lo rende perfetto da ascoltare mentre chiavate, se siete esseri fatti di materiali inorganici come metallo, pietra, cemento, vetro. Esce per Tri Angle, quindi ovviamente ci sono le voci femminili col delay.

IL RAGAZZO DEL PALO ELETTRICO

FLYING LOTUS

Until The Quiet Comes

Warp

Flain Lotus mi piaciuto, poi non mi piaciuto
piu poi ancora mi piacito poi non più basta poi a fatto qusto albume e io stessa o dimenticato
la grammatica.

MARIA MONTESORI

DEADMAU5

Album Title Goes Here

Mou5trap/Virgin

La recensione va qui.
LA FIRMA STUPIDA VA QUI

THE ORB & LEE "SCRATCH" PERRY

The Observer In the Star House

Cooking Vynil

Farsi le canne fa bene, anche da vecchi. Questa collaborazione ne è la prova. Gli Orb sostanzialmente fanno gli Orb e si rilassano. Scratch è più rilassato di loro e blatera come il vecchio sbiascicone saggio che è. Mi piace perché sembra registrato durante un aperitivo rastafariano particolarmente riuscito.

SUPERMAN’S PAL, JIMMY OLSEN

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RICARDO VILLALOBOS

Dependent And Happy

Perlon

GLUTAMMARIO

RUDY ZYGADLO

Tragicomedies

Planet Mu

Metto play al disco e mi sembra di volare alto alto nel cielo con un sacco di angeli omosex con la french manicure che sguinzagliano le loro alette da ochette fini intorno alla mia persona. Un bel disco, mi dico, anche se devo smettere proprio di fare i paragoni con realtà salvifiche perché mi riescono sempre poco poetici. Angeli con la french. Fate finta di non aver letto.

VISCONTE MONOCOLAO

CONVERGE

All We Love We Leave Behind

Epitaph

Per il disco precedente Pitchfork s’era speso parole tipo “i Black Flag di questa generazione”. Prima di allora non odiavo i Converge e li rispettavo e consideravo tutto sommato veniale il problema di tutti i loro dischi dopo Jane Doe (non buoni quanto Jane Doe seppure identici a Jane Doe). A dire la verità, non odio nemmeno Pitchfork: è la combinazione tra le due cose che mi dà al cazzo. Ora mi sento AWLWLB e dopo due minuti inizio a sperare che i Converge mettano Bannon alla seconda chitarra e trovino il loro Henry Rollins, che dopo cinque dischi uguali è pure ora.

WARIO LUZZATTO GENGHIS

TRASH TALK

Odd Future/Red

Sai cos’è una figata, sempre? Il punk hardcore. Non ci sono le cosine così e le cosette cosà, quel suono lì cos’è, ma che interessante costruzione, e quell’arrangiamento, non mi piace la voce femminile con l’eco però che ZZZZZZZZZ. È punk hardcore ed è sempre quella roba lì, e quella roba lì spacca.

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TANO SMELL

THE SECRET

Agnus Dei

Sounthern Lord

Con oltre 100 milioni di copie vendute nel mondo, si stima che Toto Cutugno sia il secondo artista italiano per vendite, dietro soltanto a Mina e Adriano Celentano. I The Secret vengono dalla stessa lingua di terra, zeppa di gente che dalla storia merita poco più di una scodella di semolino, e in un paio di album hanno già fatto crollare tutto il roster Southern Lord, come la Cappella Sistina il giorno in cui la bestia giungerà infine sulla terra.

ENRICO PAPI MAZZAMAURO

LENTO

Anxiety Despair Languish

Denovali

Sorvolando sul titolo, che a questo punto poteva essere pure “Piove, mi è morto il cane e ho pestato una merda”, questo è probabilmente il miglior album dei Lento. Mi aggrada nonostante al momento abbia più voglia di farmi asportare la milza che di ascoltare metal e ci siano un paio di momenti post-rock di efferata pallosità. Però il tono generale è drammatico e maestoso, e il basso suona come i migliori Godflesh. Daje.

DE NOVO LÍ?

GREEN DAY

 ¡Uno!

Reprise

Uno, due, tre…ecchecchézzomenefregamme!!!

LINO BANKSY

Honor Found In Decay

Neurot

La vita spesso è amara, piena di passi difficili da compiere. Ad esempio, prendere atto che il decimo lavoro lungo dei Neurosis non è davvero niente di che. Inutile rimandare, è arrivata l’ora della pensione anche per loro.

IL CORVO JESSAMY

Allelujah! Don't Bend! Ascend!

Constellation

Lo ammetto, ero tentato di dare un vomito, un po’ per trollaggio iconoclasta, un po’ perché in fondo questo è un disco che non aggiunge proprio nulla a tutto quello che i GY!BE avevano fatto in passato, specialmente considerando che sono pezzi scritti dieci anni fa. Però, ascoltandolo, non ce l’ho fatta, è il solito album bellissimo con il solito concept grafico splendido. Lo compreremo tutti comunque, non ha senso continuare a parlarne.

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FEDERICO PAOLO MARIA VOLONTÈ

WOVEN HAND

The Laughing Stalk

Glitterhouse

Cazzo, Dave, hai fatto un album talmente infoiato ed epico che quasi i prossimi concerti potresti persino suonarli in piedi. Dai che ce la fai, vogliamo vederti sgambettare come un Jeffrey Lee Pierce cristiano. Nell’attesa, ci basta dire al mondo che questo è l’album di Woven Hand più emozionante dai tempi di Consider The Birds.

IL SANTO DEI FANCAZZISTI

Sean Ragon nell’ultimo mese mi ha stupito ben due volte. Innanzitutto per aver scritto un disco VERAMENTE maturo e affascinante. Poi per non aver pestato gli Amor Fou, rei di avergli sporcato di mediocrità il palco su cui sarebbe dovuto salire, a Milano—cosa che, non c’è dubbio, pochi avrebbero esitato a fare. Ma Sean è un signore, si è limitato a fare un concerto incredibile e a posto così.

AMEDEO UMBERTO RITA SEBASTIANI
(CONOSCIUTO COME AMADEUS)

MUSE

The 2nd Law

Warner Bros

I Muse hanno un pregio: mettono d´accordo la fascia grigia compresa tra i 32 e i 39 anni, che torna dalle vacanze estive con le treccine afro e che nel 2012 ascolta i Rage Against the Machine e indossa magliette di Che Guevara. A questo giro, di cui ho perso il conto perché immerso nell’ascolto del The Best of Pooh, una novità che scandalizzerà i propri ascoltatori: l´inserimento di vocine campionate che manco al Cocoricò.

FIDEL SKARTO

JOHN CALE

Shifty Adventures In Nookie Wood

Double Six

Mi trovo ad essere seriamente combattuto. John Cale è il mio eroe, ma se ne è uscito fuori con una roba kitsch-glam macchiata di hip hop e synth dozzinali che proprio non saprei. I suoni fanno dichiaratamente cacare e c’è un preoccupante abuso di auto-tune… Ora il recensore postmoderno è in crisi: Cale sta saltando sul carrozzone ipnagogico, o si è semplicemente rimbecillito pure lui? Di certo c’è solo che i pezzi più “normali” sono anche quelli più mosci, e questo è preoccupante.

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LOU WHO?

TITUS ANDRONICUS

Local Business

XL

Come fai nel 2012 a fare ancora indie punk? Da un gruppo che è stato definito una delle migliori band del 2010 da Rolling Stone e “irriverente e violento” da Pitchfork—e che dice di ispirarsi ai Pulp—ti aspetti qualcosa di più che una brutta copia dei Green Day. Poi capisci che, proprio alla luce dei giornali che li hanno recensiti e della major che li pubblica, potevi semplicemente evitare di ascoltarlo.

CENATO ZERO

BETH ORTON

Sugaring Season

Anti

Sebbene Beth Orton sia giovane per gli standard lavorativi italiani (1970) e nella sua vita abbia collaborato con William Orbit e Chemical Brothers, ha un nome da vecchia. Quando la gente mi veniva a dire “vado a sentire Beth Orton,” per me equivaleva a “vado a sentire Joan Baez” o “vado a sentire Nada” o “vado a trovare mia madre.” Per non deludere le mie aspettative, Beth Orton è stata sei anni in studio per pubblicare un disco da vecchia. Poi, in un comunicato stampa, ha detto “per il 2018 ho in cantiere un progetto di bossa nova ballato sulla spiaggia dai membri ANAP di Cogoleto.”

FABRUTTO FRIZZIFRIZZI

TAME IMPALA

Lonerism

Modular

Nel 1966 Lennon si era letto il libro tibetano dei morti e vari testi filo-lisergici e poi aveva scritto “Tomorrow Never Knows”, che aveva il suo senso compiuto così. Poi un sacco di persone hanno fatto la cover di “Tomorrow Never Knows”, i Chemical Brothers hanno campionato “Tomorrow Never Knows” e ci hanno messo la voce dell’Oasis e ora i Tame Impala sono la band di questa canzone. A me onestamente bastava l’originale.

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ANCHE LE SIGARETTE SONO LA DROGA

Se a metà ascolto vi appare Oneohtrix Point Never che accompagna Robert Wyatt al SerT, non preoccupatevi: leccare i baffoni di Sun Araw apre porte su mondi che neanche il più psicotronico dei rospi può farvi varcare. Il ragazzo, tra Magic Lantern e questo, dimostra che le allucinazioni sono contagiose, e che un accumulo di cinguettii, giocattoli percossi e note a cazzo di cane possono essere il miglior blues del decennio.

AMANDA T. LEARY

RAIME

Quarter Turns A Living Line

Blackest Ever Black

La solita storia di uno che cade dal cinquantesimo piano, ma nessuno sa cosa è successo dopo l’atterraggio. I Raime sostengono che sia solo aumentato il numero di piccioni. Nel 2012 questo scenario e questa musica—doom senza chitarre, su ritmiche jungle rallentate del 200 percento da una lavatrice industriale—hanno un ruolo nel tessuto sociale ben più rilevante di qualsiasi altra cosa tipo la tua vita. Prendine atto.

BURNIN’ BONZO BONHAM

JESSICA BAILIFF

At The Down-turned jagged Rim Of The Sky

Kranky

E la signora ha anche la pretesa di dire a noialtri che siamo pigri, che abbiamo rotto il bigolo a furia di parlare di shoegaze, slowcore o riferimenti che non le competono. Per tutta risposta, ha voluto tirare fuori cose tutte prese dal loro essere mezzo mistiche, psichedeliche, un tanto dream-pop. Si bea, la furbona, d’averci gabbato per benino. Avrebbe anche ragione da vendere, se non fosse che noi non schifiamo le musiche: ce l’abbiamo con la sua voce de merda.

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GESSICA FLECCERO

Questo poteva essere un gran bel disco e da solo risollevare le sorti di HH tutta. Plotkin e Wyskida, infatti, sono oro puro. Però hanno scelto Aaron Turner come cantante non una, ma due volte. VI PREGO qualcuno lo metta una volta per tutte di fronte al fatto che quando non urla sa solo tirar fuori una lagna monocorde e inascoltabile. Oltretutto non sta zitto un secondo. È anche per questo che gli ultimi Isis facevano rate e che oggi c’ho la diarrea.

LENIN-MCCARTNEY

RAINBOW ISLAND

Rnbw

Flying Kids

A 15 anni ho iniziato a recuperare le colonne sonore dei videogiochi che non ascoltavo mentre giocavo perché preferivo ascoltare altro. E sono felice di poter finalmente sentire la musica di Rainbow Islands, che era un platform niente male, figlio del mio prefe Bubble Bobble. Ah, non è la colonna sonora del videogioco? Dovrebbe.

PRINCESS PREACH

Chi non ha visto Rocciasana dal vivo non ha visto nulla. Un ibrido fra Ivan Graziani, Iggy Pop e Miguel Tomasin, estremo e atonale quanto romantico, ti risucchia nel suo flow folle che, pur essendo tutto suo, è per tutti. In questo Ep, una versione di “DISCO” che fa crollare i muri e una clamorosa “Dall’Amore All’Odio Forzato” con campionamenti di Burzum che mai mente umana avrebbe pensato in tale contesto. Un sound da squagliare nel cucchiaino.

TROTTOLINO AMOROSSO

Nico Vascellari è uno che fa tante cose. Tutte quante belle. Ma questa cosa qui, tra tutte quelle che fa—che è una specie di gruppo tropical-drone-punk brasiliano divertentissimo e scalmanato, nato per gioco e ora verissimo, i cui live sono probabilmente gli unici concerti a cui mi sia divertito negli ultimi due anni—è la mia preferita, perché funziona spontaneamente, in modo puro e naturale. Una riduzione della musica punk al suo fondamento, ovvero: roba che ti fa saltare e prendere a gomitate la gente ridendo, tutti sudati e felici.

TOMMY SMILE

Lemming

Il nome buffo unito a riferimenti pseudoesoterici, una passione per le grafie “originali” tipo metto la k dove non serve e il triangolo al posto della A, e il suono free-psichedelico, sulla carta farebbero venire in mente i Morkobot. Grazie a Tsatogghua non è così, anzi, mi sembrano più una interesezione
di Sonny Sharrock (senza montarsi la testa) coi Noxagt: improvvisazioni asciutte, unite alla capacità di oscureggiare ove necessario, senza fare troppo gli sboroni
col doom.

BRAMMY STO’KER