Musica

Le registrazioni originali di 2Pac, Eminem e 50 Cent sono andate bruciate

E dei Nirvana e di Chuck Berry, e molti altri: un’indagine ha rivelato un incendio nella sede della Universal che ha distrutto nastri e registrazioni di enorme valore.
2pac eminem 50 cent

Il New York Times ha pubblicato ieri un'inchiesta che indaga a fondo su una storia rimasta sotto silenzio per oltre dieci anni, l'incendio che distrusse il magazzino della Universal a Hollywood nel 2008.

L'articolo è intitolato "The Day The Music Burned", riprendendo la famosa dicitura "The Day The Music Died", usata per il giorno dell'incidente aereo che uccise le leggende del rock'n'roll Buddy Holly, Ritchie Valens e J.P. Richardson. Ai tempi dell'incidente i giornali si concentrarono principalmente sulle pellicole cinematografiche che occupavano due terzi del magazzino e andarono andarono perdute, ma l'articolo rivela che anche molti nastri master originali di album musicali sono rimasti vittima dell'incendio.

Per capire bene la portata di questo danno, bisogna sapere che cos'è un master: un master è la copia zero delle registrazioni, da cui derivano tutte le copie seguenti. Il magazzino custodiva master multitraccia risalenti fino agli anni Quaranta, con tutti gli strumenti separati, da cui si sarebbero potuti ricavare nuovi mix di grandi classici; inoltre, custodiva anche session master, registrazioni inedite che non erano mai finite su nessun album, ora perdute per sempre.

È impossibile quantificare esattamente il danno subito dalla casa discografica e dal mondo della musica in generale, ma alcuni rapporti stimano che circa 500 mila canzoni siano andate perdute, per un valore di oltre 150 milioni di dollari. Tra i master perduti ci sono lavori leggendari di Ray Charles, John Coltrane, i brani che hanno fondato il movimento rock'n'roll ("Rock Around The Clock", "Rocket 88", "Louie Louie"), mezza scena grunge (Nirvana, Sonic Youth, Soundgarden, Hole) e un sacco di rap e r&b come Mary J. Blige, Eminem, 2Pac, 50 Cent, Snoop Dogg, The Roots e Queen Latifah.

Da dieci anni a questa parte, e in futuro, non ci restano altro che copie di copie.

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