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Musica

Recensione: Decibel - L'Anticristo

Al di là del passo falso di Sanremo, l'album degli zii punk d'Italia è una buona prova di rock provocatorio e nichilista.

Ritornano i Decibel dopo appena un anno dal buon successo di Noblesse Oblige, disco che in qualche modo li ha fatti tornare alla ribalta, e già siamo stupiti del fatto che “gli zii del punk italiano” siano così frizzanti da rimettersi subito in gioco senza alcun timore del pubblico. La loro apparizione a Sanremo però mi ha fatto leggermente storcere il naso, perché “Lettera dal Duca“ sembra un po’ la versione italiana di “No Plans”, giocoforza meno ispirata soprattutto per il testo, non all’altezza del lirismo di Ruggeri.

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Ma con un disco che si intitola L’Anticristo ci saranno certamente brani molto più interessanti, giusto? E infatti, dopo un inaspettato corale di stampo sabbatico in apertura, la title track è un pezzone mezzo space rock sulla manipolazione degli individui che subito mette i puntini sulle i regalandoci dei Decibel forse ancora più polemici rispetto agli esordi, capaci di fotografare il presente anche e soprattutto usando il passato. “La belle époque“ sarebbe stato il pezzo giusto da presentare a Sanremo, un brano stupendo che in un sol colpo ammette crudamente il fallimento di un’era, che poi è la nostra.

Tornano nichilisti quando si tratta di media in “Il sacro fuoco degli dei”, descrivono i nuovi “pretty vacant” tutti Photoshop e faccine su WhatsApp in “Baby Jane”, oppure tessono le lodi degli psicopatici nella psichedelica “Sally, go round”. Ma le pillole di decadenza non finiscono qui: “la Banca” in un certo senso è una nuova versione di “A mano armata” in salsa nu disco, magari un po’ scontata in quanto a tematiche ma è giusto ribadire chi è il vero sfruttato e chi lo sfruttatore.

I punti deboli sono principalmente nelle ballate: mentre in Noblesse Oblige calzavano perfettamente nell’insieme, qui forse si sentiva la necessità di un disco tirato come un missile e nulla più. Ma se è vero come è vero che i Decibel stanno inseguendo un nuovo genere che è quello dell’Adult-Oriented Punk, ne vedremo delle belle in futuro, saranno la muffa nell’agio dei nostri frigoriferi.

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Per ora godiamoceli nella foto di copertina, ironicamente vestiti da “lupi di wall street”, una foto che puzza di zolfo come probabilmente i suoi protagonisti, da sempre coi piedi in due scarpe e da sempre a correre scalzi in mezzo ai cocci di vetro della modernità.

L'Anticristo è uscito oggi 23 febbraio per Sony.

Ascolta L'Anticristo su Spotify:

TRACKLIST:
01. Choral in E min
02. L’anticristo
03. Lettera dal Duca
04. Baby Jane
05. My Acid Queen
06. La banca
07. La città fantasma
08. Sally, Go Round!
09. 15 minuti
10. Lo sconosciuto
11. La Belle Époque
12. Il sacro fuoco degli dei
13. Buonanotte

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