Foto: Istituto Italiano di Tecnologia.
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Uno dei problemi più comuni dell'usare elettrodi normali è la ricrescita pilifera. In sintesi: dopo poco tempo, i peli in ricrescita potrebbero compromettere il corretto funzionamento dell’elettrodo, rendendo vane le misurazioni. Questo problema viene facilmente superato dai tatuaggi sviluppati all’IIT. ”Abbiamo dimostrato che i peli riescono a crescere attraverso il tatuaggio, sfondandolo ma senza distruggerlo. Il nostro tatuaggio continua a funzionare perché l'area sottratta dal pelo in crescita è molto piccola rispetto all'area totale,” chiarisce Laura Ferrari.”Con gli elettrodi usati fino a oggi poteva essere un problema eseguire registrazioni a lungo termine, soprattutto sulla testa per registrare l'elettroencefalogramma. I peli in crescita spostano letteralmente gli elettrodi dal punto in cui sono stati posizionati e quindi rendono impossibile una registrazione a lungo termine corretta.I trasferelli sviluppati a Pontedera, invece, funzionano per un tempo minimo di due giorni ”ma si tratta di una stima pessimista. Dipende da tante cose. In fase sperimentale abbiamo tenuto il tatuaggio addosso per due giorni e siamo stati in grado di misurare l’elettromiogramma con risultati continui. Potenzialmente il tatuaggio può resistere più a lungo.”Il team di ricerca sta già collaborando con alcune aziende europee per alcune applicazioni diverse che sfruttano la stessa idea di base del tatuaggio. Per vederlo sul mercato manca poco tempo e la strada verso una tecnologia indossabile senza limitazioni ai movimenti di alcun tipo sembra già tracciata, visto anche il costo dei tatuaggi sviluppati a Pontedera: meno di cinquanta centesimi di euro l’uno.Segui Gianluca su Twitter: @livagianlucaSeguici su Facebook e Twitter.