Filastine, dalla Battaglia di Seattle ai profughi di Calais
Filastine si esibisce alla "Giungla di Calais." Fotografia di Ivan Gallego.

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Musica

Filastine, dalla Battaglia di Seattle ai profughi di Calais

Un'intervista con Filastine per parlare della sua elettronica mondialista e politicamente impegnata, tra attivismo a New Orleans e anarchia a Barcellona.

Quando noi esseri umani ci impegniamo a fare schifo, riusciamo a ottenere spesso ottimi risultati. Filastine, un personaggio che ha sempre considerato inscindibili la musica che fa e il suo credo politico, ha deciso di metterlo bene in chiaro nel titolo del suo nuovo album assieme a Nova Grey, una vocalist indonesiana conosciuta in un hotel a ore di Giacarta dove lei aveva organizzato un suo concerto. Drapetomania, si chiama quell'album: ve lo avevamo fatto ascoltare in anteprima. È un termine che si riferisce a un finto disturbo mentale, inventato da un fisico statunitense a metà del Diciannovesimo secolo, atto a "spiegare" il desiderio di fuggire da parte degli schiavi africani obbligati a lavorare nelle piantagioni dell'epoca. La "drapetomania" sarebbe, nelle idee del suo creatore, causata dal comportamento di schiavisti troppo gentili e vicini ai propri schiavi. Una forma aberrante di razzismo scientifico—ma anche un termine che rischiava di essere dimenticato, e quindi nascosto dal passare del tempo. Filastine cerca, tramite la sua esperienza di vita e le strumentali che compone, di dare a chi lo ascolta strumenti per non dimenticare, restare attenti, e godere delle bellezze del mondo. Le origini della sua musica stanno nella Infernal Noise Brigade, un collettivo no global per percussioni e voce assemblatosi a Seattle nel 1999 per protestare contro un accordo commerciale promosso dalla World Trade Organization—quella che sarebbe poi stata ricordata come la "Battaglia di Seattle." Dopo un innamoramento per l'elettronica, che ha progressivamente preso la forma di una performance elettro-acustica in cui numerosi oggetti prendono posto degli strumenti sul palco Filastine ha cominciato a produrre e girare il mondo, fino a trovare una nuova casa in Catalogna, a Barcellona. Ci siamo scambiati qualche idea via mail, per fare il punto su Drapetomania e su alcune esperienze fondamentali per la sua carriera—tra cui una performance alla celebre Giungla di Calais, campo profughi sgomberato a ottobre 2016.

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Il video di "Perbatasan." Noisey: Quanto sei a tuo agio con il fatto che la tua musica venga definita tramite sottogeneri, dato che in un certo senso sono una versione musicale dei confini fisici che la tua musica vuole attraversare e sovvertire?
Filastine: Le parole sono sempre un filtro, povero ma necessario, per descrivere la musica—che si descrive al meglio semplicemente per quella che è. La buona musica trascende le categorie, si rifiuta di essere infilzata al terreno ed etichettata come una farfalla morta. Drapetomania: come hai scoperto quel termine? E perché hai scelto di usarlo?
Ero in una classica shotgun house di New Orleans, tutta in legno, per una cena. Un mio amico di lunga data, un ragazzo di colore, queer e attivista, ha parlato della drapetomania durante una conversazione e tutti hanno fatto cenno di sì con la testa. Insomma, una tavolata di attivisti del sud sapeva di cosa si stava parlando, mentre io non ne avevo la minima idea. È un termine che tratta lo stesso tema di Abandon, ma lo porta un passo più in là. È una parola che espone la patologia che sta al cuore della schiavitù, e spero possa causare una sorta di riflessione sulle patologie della nostra era, che abbiamo imparato a ignorare e normalizzare. Perché lavorare con una vocalist, e perché proprio Nova? Come vi siete conosciuti?
Il mio progetto precedente consisteva in una marching band da venti elementi, quindi inizialmente ho provato un forte senso di libertà a poter esprimere la mia creatività da solo. Inoltre, andare in tour era improvvisamente molto più facile. Con il passare del tempo il senso di novità è svanito, e pian piano ho cominciato a sentirmi solo. I blocchi creativi si riescono a superare meglio quando ti senti parte di una squadra, e le esperienze di vita sono più ricche quando sono condivise. Ho incontrato Nova a Giacarta, a un mio concerto che lei aveva organizzato lì. La prima volta che ci siamo incontrati è stato in un love hotel di proprietà di sua suocera—era lì che aveva organizzato la serata.

Filastine si esibisce alla "Giungla di Calais." Fotografia di Ivan Gallego.

Pensi che la "musica di protesta" beneficerebbe staccandosi dalla ripetizione gridata di slogan, comprendendo che la sua potenza sta nella sua stessa esistenza?
Mi stai facendo una domanda a cui i fatti hanno già dato una risposta. Nonostante un ecosistema in fase di collasso, una crisi migratoria paragonabile a quelle causate dalle guerre mondiali e l'ascesa di nuovi facisti, la musica popolare non è ancora apertamente politica. Ma è politicamente impegnata, anche solo leggermente—guarda Beyoncé, per esempio. Noi siamo un progetto musicale iper-politico, ma non ci basiamo su slogan: salire su una scatola per gridare il proprio dissenso è una forma passata, propria del Diciannovesimo secolo, ingenua e poco convincente per un pubblico moderno così abituato alla saturazione mediatica. Nessuno vuole più sentirsi imboccato. Quando e perché hai scelto di stabilirti a Barcellona?
Sono più di dieci anni che vivo lì, e alla base della mia scelta ci sono motivazioni culturali e politiche, la densità del suo urbanesimo, e il suo posto nel mondo: esattamente a metà tra quel caldo caos che è il Marocco e la fresca organizzazione tedesca. Forse non lo sai, ma il sindaco e l'amministrazione attuali sono anarchici non dichiarati! Si stanno realmente impegnando a rovesciare le priorità stabilite, a ri-orientare la città per i suoi residenti invece che per i turisti. Quali sono in questo momento i movimenti musicali che ti interessano di più, sia a livello sonoro che etico? E perché?
Il sottopancia morbido della bass music, uno stile che prende molto dalla fonetica trap ma rendendola in qualche maniera sognante e femminile. Sto scoprendo molti nuovi produttori che esplorano queste sonorità su SoundCloud—credo che un esempio già famoso possa essere Cashmere Cat. E ovviamente mi interessa molto quello che sta succedendo attorno al Cairo con l'electro-chaabi, è decisamente roba mia.

Il video di "The Salarymen (Abandon: Part III)." Come sei finito a suonare in un campo per rifugiati a Calais? Mi racconti com'è andata tutta l'esperienza?
Un amico stava insegnando fotogiornalismo ai residenti del campo, così da permettergli di documentare i loro viaggi. Era un progetto che si chiamava Jungleye. E niente, ci venne l'idea di fare una performance proprio lì. Inizialmente avevo dei dubbi, pensavo fosse un po' frivolo fare un concerto in un luogo di sofferenza e necessità, ma non viviamo solo per il pane che mangiamo. È stata facilmente la mia esibizione più impattante di sempre, sia per il pubblico—che ci ha quasi schiacciato con il suo entusiasmo—che per noi, che abbiamo potuto conoscere quelle persone e quel posto. È un'esperienza che ha rinnovato la mia fede nei confronti dell'umanità, in diversi sensi. Date le condizioni disperate, le differenze linguistiche e religiose, la Giungla di Calais era un sito di cooperazione e aiuto reciproco. Che cosa ne pensi del modo in cui la musica occidentale più mainstream sta progressivamente integrando nelle sue strutture musica Africana, Centroamericana e Sudamericana? Fenomeni come l'adozione di una vaga estetica esotica da parte di Diplo nei Major Lazer, l'apparizione di canzoni influenzate dalla dancehall nell'R&B e nel rap…
Provo a mantenere un atteggiamento generoso nei confronti di figure "alla Elvis" come Diplo; lui e i suoi molti imitatori stanno comunque facendo musica per un pubblico allargato, e musicalmente è meglio di molta dell'offerta pop contemporanea. Certo, continua a perpetuare certi tropi della sessualità nera e della trasgressione bianca… parliamo di twerking? Ma è come guardare un blockbuster di Hollywood, preferisco rilassarmi e non ammazzare il divertimento intellettualizzando troppo la questione. Drapetomania di Filastine & Nova è fuori ora . Segui Noisey su Twitter e Facebook.