La lo-fi house è il primo genere nato da un algoritmo

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La lo-fi house è il primo genere nato da un algoritmo

La lo-fi house di Ross From Friends e DJ BORING è il genere del momento, ed è merito di un algoritmo di YouTube se siamo qua oggi a parlarne.

Qualche settimana fa Iran Ahmed, talent scout di XL Recordings, è apparso come DJ su NTS Radio, una stazione radiofonica online di base a Dalston, Londra. Il suo lavoro è tenere le orecchie aperte in cerca di musicisti sulla soglia del successo, ma il programma è una buona opportunità per mettere a frutto le sue conoscenze e far girare la musica che lo prende bene. "Il mio lavoro consiste nel trovare la prossima generazione di artisti dell'etichetta, persone tanto di talento quanto quelle che hanno definito il passato di XL," dice Ahmed nell'introduzione al programma. "Gente come King Krule, i Radiohead, Jai Paul… il programma che faccio qua ogni mese è un po' una distillazione delle mie ricerche, credo—le cose migliori che trovo in giro al momento." Nel mix di Ahmed ci sono edit di esordienti illustri come Sega Bodega e Mal Devisa, ore di produzioni hip-hop ed elettronica zuccherosa e piena di bassi; ma il suo punto focale è la traccia che ha reso famoso il produttore inglese Ross From Friends, "Talk To Me You'll Understand", che Ahmed mette verso la fine. La particolarità di "Talk to Me" in quel contesto è che—in certe scene—era già una hit. Il suo primo upload su YouTube aveva già raggiunto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni, ed è sembrato un po' strano che Ahmed la presentasse come qualcosa di nuovo. Di solito i tastemaker riconoscono il valore di un artista prima che l'internet gli regali attenzioni simili, ma il percorso che "Talk to Me" ha seguito per arrivare al mainstream potrebbe essere un segnale di una nuova modalità con cui scopriamo e ascoltiamo musica dance.

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"Talk to Me You'll Understand" di Ross From Friends. Nell'ultimo anno, il termine "lo-fi house" è diventato qualcosa di più di una parola usata da uno stretto circolo di nerd dell'elettronica, cristallizzandosi in un sound definito: è elettronica granulosa, equalizzata in modo tale da suonare come se stesse venendo letta dal nastro di una cassetta, piena di bassi e composta usando synth e sample piuttosto semplici. Seguendo questa formula, artisti come Ross From Friends, DJ Boring, DJ Seinfeld e molti altri hanno trovato il successo. Sono produttori che grattano via la grandiosità della storia recente della house fino a rivelarne la miscela di suoni che sta al suo cuore, facendola sembrare qualcosa di nuovo nonostante venga interamente dal passato. Pezzi come "Talk to Me You'll Understand", con i suoi accorti di settima e la sua cassa a un volume esagerato all'interno del mix, aprono in due la house fino a raggiungerne il cuore pulsante. Riescono a sembrare fresche come le cose della Trax, l'etichetta che—assieme allo storico Warehouse di Chicago—giocò un ruolo fondamentale nella nascita del genere ormai quasi quarant'anni fa. Inizialmente, le attenzioni nei confronti della lo-fi house non erano particolarmente positive. I produttori venivano accusati di "non avere nuove idee", e il termine esisteva come una sorta di gag tra addetti ai lavori e appassionati del genere. Gli artisti esitavano quindi a distinguere il loro suono nascente dai continua delle sottoculture musicali di internet e da quello più tradizionale della house e della techno, quasi consci della tipica brevità della vita dei generi nati online. Mentre generi come la hardvapour fanno tutto il possibile per sentirsi unificati sotto una singola etichetta, la lo-fi house esiste in un'intersezione tra diversi stili con una grande storia, ognuno di essi più interessato alla creazione di ritmi durevoli più che a come sostenere il peso di qualche effimera categorizzazione modaiola. Ma la domanda resta una: come ha fatto "Talk to Me" a essere notata da una delle etichette più grandi di Londra, se le uniche attenzioni mediatiche che aveva ricevuto erano principalmente descrizioni sommarie e prese per il culo? La lo-fi house è nata grazie alle pubblicazioni di etichette come L.I.E.S.1080p, che si sono dedicate al genere fin dai loro inizi, e ha trovato una sua casa nelle piattaforme del nuovo web, sempre più chiuso. I suoi principali sbocchi sono Slav, il canale YouTube che lanciò "Winona" di DJ Boring, e The Overload, una community su Reddit—ma il principale fautore della diffusione della lo-fi house è un altro: l'algoritmo che regola i video consigliati su YouTube. Anche dopo aver aperto video di pezzi molto lontani dal paradigma lo-fi house, mi trovo costantemente diretto verso le stesse produzioni distorte, non importa quante volte cancello la cronologia e i cookie, svuoto la cache, provo diversi browser e diversi account. La domanda da porsi è quindi: la lo-fi house è diventata qualcosa di più di un meme internettiano solo grazie a un pattern di raccomandazione? La conversazione è in pieno svolgimento, con articoli usciti su Bandcamp, Fact e Mixmag a notare la quantità di visualizzazioni fatte dai brani del genere ultimamente. Ma il merito è tutto di YouTube?

"Winona" di DJ Boring. Paul Covington, Jay Adams, e Emre Sargin, sviluppatori di Google e YouTube, hanno pubblicato nel 2016 un paper per una conferenza di settore in cui espongono le meccaniche base che guidano l'algoritmo che comanda i video consigliati. Con l'evolversi del sito e un progressivo allontanamento dal primitivo sistema di tag con cui YouTube era nato, gli sviluppatori ora si basano sugli input delle reti neurali artificiali proprie degli algoritmi basati sull'apprendimento automatico, o machine learning in inglese. Oggi, l'algoritmo è composto da due reti neurali principali. Innanzitutto, "la rete dedicata alla generazioni dei candidati prende come input eventi dalla attività su YouTube dell'utente, e identifica quindi un piccolo sottoinsieme di un centinaio di video da un grande corpus," scrivono i ricercatori. Questo processo implica una sintesi, sia umana che artificiale, degli ID dei video guardati dall'utente, delle sue ricerche e di una serie di dati demografici presi da un ampio numero di imprecisate fonti. A quel punto, la seconda rete neurale "mette in classifica" potenziali video adatti "assegnando un punteggio a ognuno in base a una funzione-obiettivo desiderata." Usando un grande pool di "big data" accumulati grazie a statistiche come i tassi di click-through rate e i tempi di permanenza su ogni singolo video—e ulteriori statistiche basate sulla storia del singolo utente in questione—il sito presenta quindi una serie di video che presume l'utente possa gradire.

L'artwork di Season 1 di DJ Seinfeld.

Ma perché questi algoritmi continuano a presentare gli stessi risultati? Il motivo potrebbe essere in parte il modo in cui l'apprendimento automatico modella l'interesse umano. Inserendo in un modello la percentuale di raccomandazioni guardate e quelle skippate, il sistema lavora costantemente per tentare di presentare all'utente i risultati più recenti e armonici con i gusti di un pubblico più grande possibile. Anche dall'esterno, è facile capire come la lo-fi house stia—come dicevamo—in una zona di intersezione tra i grandi insiemi che sono certe scene e certi stili. Parlo dei fan di lunga data dell'house come di una nuova generazione ormai insensibile allo zeitgeist proprio della vaporwave, entrambe categorie al cuore dell'utenza del genere. La lo-fi house ha semplicemente dato a chi ascolta elettronica una nuova vena di pezzi in cui perdersi. Ci sono dentro il downtempo dell'house balearica degli anni d'oro di Ibiza, l'austerità primitiva della techno e del synth-funk, richiami al recente revival della new age: la lo-fi house è un insieme di stili collassati in cui chiunque ascolti elettronica può trovare qualcosa di interessante. Forse questa sovrapposizione rappresenta un nuovo filone, inevitabilmente più populista, negli sviluppi del gusto condiviso; uno strano collasso dei legami che la lo-fi house ha con il proprio passato.  Internet ha spesso aiutato la musica dance a uscire dai confini della propria esistenza discografica, spesso anonima e basata esclusivamente sulla produzione di singoli, ma al contempo i trend musicali nati sul web si sono fatti sempre più banali. La lo-fi house, allo stato attuale delle cose, è un interessante termine logico del fenomeno; è il primo "genere" cresciuto quasi interamente grazie alla piattaforma in cui sono stati piantati i suoi semi. Lo sviluppo dell'apprendimento automatico porterà probabilmente il processo di scoperta musicale a diventare molto più semplice e impeccabile di quanto potrà mai esserlo con dietro un essere umano, e la lo-fi house crea un precedente che ci può far capire come le cose potrebbero andare in futuro: una serie senza fine di video, proposti in autoplay, hit nate grazie agli algoritmi che stanno già cominciando a influenzare pesantemente l'industria musicale. Per ora, tutto quello che possiamo fare è cercare di stare al loro passo.  Segui Noisey su Twitter e su Facebook. Altro su Noisey: Breve storia dei generi gag nati su Internet La hardvapour è la vaporwave nichilista di cui avevamo bisogno L.I.E.S. Records in cinque pezzi (non) facili