La guida di Noisey al rap francese

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La guida di Noisey al rap francese

In Francia non ci sono solo i PNL, Booba, Kaaris e Maître Gims​: eccovi un'agile guida, a cura dei nostri colleghi francesi, per iniziare a parlare con cognizione di causa del rap con la erre moscia.

Il rap è arrivato in Francia più di trent'anni fa. Inizialmente, era considerato solo una moda pacchiana per ragazzini—il primo programma televisivo mai trasmesso in Francia, H.I.P.H.O.P., era basato quasi solo sulla breakdance ed era pensato per essere visto principalmente da adolescenti. Insomma, le prime interviste che i Public Enemy, Eric B e Rakim concessero in Francia furono organizzate da un programma per ragazzi. Oggi, il genere è cresciuto immensamente e l'opinione generale è che sia qua per restare. Man mano che si è sviluppato e ha raggiunto un pubblico sempre più ampio, il rap francese si è fatto sempre più vario a livello sonoro. Abbiamo quindi chiesto a Yérim Sar, un nostro collega di Noisey Francia, di farci una panoramica sulla scena ad inizio 2017. Diversità Ci sono voluti anni, ma sembra proprio che lo scontro tra "vero rap" e "rap commerciale" sia finalmente finito, in Francia. Ci sono album usciti qualche anno fa che dopo essere inizialmente stati considerati patetici tentativi di svoltarla entrando nel mainstream, sono oggi percepiti come veri classici. Un esempio è Première Consultation di Doc Gyneco, uscito nel 1996: un album fantastico che, dopo essersi attirato l'odio di tutta la scena appena uscito, tutti hanno imparato ad apprezzare semplicemente perché è una bomba (un criterio piuttosto importante nel selezionare, da ascoltatore, che cosa mettere nelle proprie orecchie). Chi ascolta rap in Francia oggi è più pragmatico e si lascia andare meno a ovvietà: "successo" e "popolarità" non sono più parolacce. Il che ha permesso ai rapper di abbandonare qualsiasi inibizione e provare soluzioni nuove, con risultati sia buoni che cattivi.

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Il video di "Nirvana" di Doc Gyneco.  Ed è questo il motivo per cui il rap francese, oggi, è estremamente vario (nonostante l'opinione contraria della frangia più nostalgica della scena)—forse più di quanto lo sia mai stato. Alcuni stili vanno per la maggiore, ma non bisogna scavare troppo a fondo per trovare gemme potenzialmente apprezzabili ugualmente dai megafan come da chi non ascolta solitamente rap, da chi cerca potenza di fuoco e skill al microfono come da chi vuole semplicemente divertirsi. L'esistenza di persone come AlKpote, VALD o Oreslan, solo per dirne alcuni, sarebbe stata problematica qualche anno fa. Ma nel 2017 i poster che annunciano i loro nuovi album e mixtape sono su tutti i muri di Parigi, e tutti si beccano amore e rispetto sia dall'underground che, diciamolo, dai ragazzini delle medie.

Il video di "Meilleur Lendemain" di AlKpote e VALD. Street Rap In francia non si usa molto il termine "gangsta rap", dato che solitamente viene visto come qualcosa di tipicamente (se non solamente) americano. Ma abbiamo il nostro equivalente, il rap de rue, o street rap, che è praticamente la stessa cosa. Se fai rap de rue parli, in nessun ordine particolare, di: risse, spaccio, come sopravvivere in un ambiente ostile, droghe, qualsiasi cosa sia definibile "hardcore". Va però detto che il solito canovaccio del tizio tutto incazzato che fa il duro è ormai percepito come vecchio, e anche gli street rapper più pazzi ormai hanno iniziato a prendersi meno sul serio quando rilasciano interviste e se ne escono con punchline super-ironiche nei loro pezzi.

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I video di "#Jesuispasséchezso" di Sofiane. Conscious rap Il conscious rap ha ancora una certa importanza nella scena rap francese, anche se non è il genere che vende di più oggi come oggi. La società attuale, però, regala al genere una varietà lirica mai vista prima: c'è da parlare di islam e razzismo, terrorismo, paranoie, ingiustizie, disuguaglianza sociale… Insomma, gli ultimi due anni sono stati particolarmente duri per la Francia, e il conscious rap ha avuto terreno fertile per fiorire. La morte di Adama Traoré il 19 luglio 2016, un ragazzo presumibilmente ucciso dalla polizia senza alcun motivo particolare durante un controllo, è stata motivo di grandi dimostrazioni, tra cui un concerto organizzato da due tra i principali conscious rapper francesi: Kery James e Médine. Per l'occasione, a loro si sono uniti diversi artisti generalmente considerati più vicini allo street rap (gente come Sofiane, Mac Tyer e Dosseh).  Gli artisti più importanti del genere sono probabilmente i La Rumeur, che non pubblicano niente da anni ma continuano a suonare dal vivo con regolarità—due dei membri del gruppo hanno però girato e pubblicato un film l'anno scorso, e hanno finalmente annunciato di essere al lavoro su un nuovo album. Una curiosità: i La Rumeur hanno vinto una causa contro Nicolas Sarkozy, ex presidente francese, durata otto anni—la band era stata accusata di diffamazione e calunnia nei confronti della polizia francese.

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Il video di "Musique Nègre" di Kery James feat. Lino & Youssoupha. Rap-varietà Uno dei sottogeneri essenziali del rap francese è il "rap-varietà", o "pop rap". Come il nome suggerisce, è musica a cui siamo tutti inevitabilmente sottoposti dato che è lo stile che ha avuto, e ha, più successo tra la popolazione. Che si tratti di Maître Gims, Soprano o Black M, tutti hanno una formula costruita su misura per un pubblico mainstream, una macchina pop apprezzata in particolare dai bambini e dagli anziani. Quando si parla di produzioni, qua, siamo più vicini a territori alla Lady Gaga o Rihanna che a qualsiasi cosa anche remotamente legata all'hip-hop. Il pubblico più underground e hardcore non fa altro che disprezzare artisti come questi—ma recentemente le cose hanno iniziato a cambiare, in parte perché i rapper-varietà sono sempre felici di lasciare spazio agli "street rapper" per un featuring nei loro pezzi (premettendo allo street rapper di turno, in cambio, di raggiungere un pubblico più ampio). Ad aiutare il processo c'è anche il fatto che i rapper-varietà non sono usciti dal nulla, nonostante siano estremamente famosi: tutti si sono fatti le ossa come membri di gruppi rap più tradizionali (Soprano era un membro dei Psy4 de la Rime, Gims e Black M dei Sexion d'Assaut).

 Il video di "Tout donner" di Maître Gims. Dall'altra parte dello spettro c'è tutta una gamma di rapper tradizionali che, nonostante non vendano tantissimi album, contano ancora qualcosa quando si tratta di dimensione live. Parlo di gruppi fondamentali come i La Scred Connexion, di un'intera generazione che va da Kohndo a Nakk Mendosa, o ad altri come i Les Sages Poetes de la Rue—tutti nomi ancora ben conosciuti oggi. Stranamente, i loro fan non bazzicano molto i negozi di dischi ma sono ben felici di andare a vederli dal vivo. Altri artisti, come Casey o Virus, riescono tranquillamente ad andare in tour senza alcun progetto musicale da proporre: i loro fan rispondono sempre, quando sentono di essere chiamati in causa. Trap francese Ogni volta che i francesi abbracciano un trend nato dall'altra parte dell'Atlantico, raramente tutto va liscio—ed è esattamente quello che è successo con la trap in Francia. Solo pochi artisti ben selezionati sono riusciti ad adattarla al loro stile, mentre molti si sono accontentati di copie generiche e impersonali. Grazie a dio, alla fine, è arrivato Kaaris.  Come era facile predire, la trap francese ha perso presto la sua ragione d'essere, e molti artisti la considerano solo una moda che presto finirà. I suoi giorni sembrano contati e molta gente ha semplicemente abbandonato lo stile senza pentirsene particolarmente. Ma ci sono altri che sembrano decisi a reinventarla: non dobbiamo dimenticare i giovani trappeur che vogliono solo provare a dimostrare il loro valore anche se tutti gli ripetono che ormai hanno perso il treno, assomigliando ad allenatori di Pokémon Go che continuano a vagare per strada anche se tutti hanno smesso di giocarci tre mesi fa. Un risultato c'è però stato, a livello di evoluzione: l'ultimo fenomeno è la cosiddetta "afro-trap", resa popolare da MHD. Il principio è piuttosto semplice: prima, MHD registra i suoi versi e un ritornello usando una base tradizionalmente trap. Poi, la sostituisce con una base afro-beat e ta-dan! Finito il lavoro. Come era prevedibile, diversi rapper hanno aderito al movimento lanciato da MHD, oggettivamente l'esordiente di maggior successo nella Francia di oggi.

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Il video di "AFRO TRAP Part.7 (La Puissance)" di MHD. Bravi ragazzi & stramboni Il costante allargamento del pubblico rap ha permesso inoltre a diversi rapper di concentrarsi sulla musica che adorano piuttosto che sulla sacra street cred. Il risultato più evidente del fenomeno è il successo di Nekfeu. A nessuno, o quasi a nessuno, frega un cazzo della legittimità di ciò che ascolta, e meglio così. Perché Nekfeu, e tutta la sua crew L'Entourage, non è altro che un ragazzo normale che adora il rap, ed è facile rendersene conto ascoltandolo. Un altro risvolto positivo della cosa è che tutti gli artisti che condividono questo approccio sono ben felici di collaborare gli uni con gli altri.

L'audio di "Donne-moi ta main" di Gradur feat. Nekfeu. Scendendo un po' di più nei meandri della scena troviamo anche un po' di stramboni, che sono venuti fuori dal nulla e sono riusciti a sorprendere (quasi) chiunque.  È difficile categorizzare Jul, che viene da Marsiglia. Principalmente perché le sue influenze sono in costante evoluzione, e il risultato è un bordello incredibile ma, al contempo, decisamente riconoscibile. Anche se non fa altro che coprirsi la voce con l'auto-tune, Jul è paradossalmente il rapper più francese che abbiamo in Francia—abbraccia l'eredità musicale del suo paese (successoni degli anni Ottanta che nessuno ammette di aver ascoltato un casino, per esempio), e la unisce con tutto ciò che puoi trovare per le strade: musica raï algerina, reggaeton, rap e R&B americano. Curiosità: l'ultima volta che Young Thug ha rilasciato un'intervista a Parigi ha detto che Jul "gli assomiglia", e che "potrei fare anch'io quello che fa lui." Il che è estremamente lusinghiero, ma ricordiamoci che Young Thug è un tizio che non si prende nemmeno la briga di presentarsi alle riprese dei suoi stessi video. Il che ci permette di guardare la cosa da un'altra prospettiva. Quando si tratta di scrivere canzoni, Jul riesce a risaltare dato che continua a essere decisamente umile nonostante venda vagonate di dischi. Le sue cose sono al contempo prese bene e malinconiche, e il suo segreto è il modo in cui unisce le due cose. L'anno scorso ha pubblicato almeno cinque album e non si fa problemi a registrare mixtape e progetti gratuiti per soddisfare i suoi fan. Inoltre, tiene con loro un rapporto molto stretto sui social (ed è uno dei pochi artisti che parlano direttamente con i suoi fan).

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Il video di "On M'appelle L'ovni" di Jul. I PNL hanno contribuito a rendere popolare questo rappare ibrido, ma la loro formula è così unica che anche i loro amici d'infanzia non riescono ad assomigliargli veramente quando provano a riprenderla. Ademo e N.O.S. sono riusciti ad essere estremamente produttivi e a imporre velocemente il loro stile: una scrittura apparentemente semplice e in realtà elaborata, un po' di viaggioni egoisti e una serie infinita di racconti su quanto siano tristi le giornate di uno spacciatore senza alcuna prospettiva di un futuro migliore. Inoltre, continuano ad avere un'aura di mistero scegliendo di non rilasciare interviste e far parlare la musica. La sinergia tra le loro voci (auto-tunate) ha giocato un ruolo importante nel loro successo; hanno già messo il loro ingegnere del suono sotto le luci dei riflettori, una cosa che accade molto raramente nella scena francese. Inoltre, già molti si sono accorti di loro fuori dai confini francesi; sono già apparsi su una copertina di The FADER e suoneranno al Coachella di quest'anno.

Un altro esordiente che ha avuto un successo inaspettato è stato SCH: nonostante abbia uno stile decisamente eccentrico e abusi dell'auto-tune, il pubblico ha fatto il tifo per lui dal primo momento in cui il suo nome ha iniziato a girre. Quando si parla di pubblicare album, i grandi vecchi della scorsa genrazione sono meno costanti delle loro controparti giovani e ipereccitate, capaci di pubblicare mediamente almeno due progetti all'anno, ma continuano a resistere.  IAM sta registrando un nuovo album, il nuovo progetto di NTM avrà dentro campionamenti registrati nelle corsie di un supermercato, Rockin'Squat degli Assassin è ancora attivo… e grazie al potere della nostalgia, i pionieri del genere stanno facendo grandi numeri dal vivo collaborando per una serie di concerti dal nome "L'era d'oro dell'hip-hop".

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Un concerto intero della serie L'Âge d'Or du rap français, girato a Parigi.

Quanto durerà ancora la vecchia generazione? Booba è ancora una stella, ma ha sempre detto che arrivato a una certa età smetterà di rappare; Rohff ha confermato che il suo prossimo album sarà senza dubbio il suo ultimo; e Oxmo Puccino ha scelto un sentiero diverso un sacco di tempo fa, preferendo uno stile più liscio e jazzato con una live band sul palco. C'è anche Lino, idolo delle punchline degli Ärsenik, che sputa barre come il primo giorno—e non potremmo essergli più grati. Sta anche lavorando a un nuovo album, e continua ad andare spesso in tour. Ma quando si tratta di vendite, la vecchia guardia è stata sorpassata definitivamente dalle nuove leve.

I confini dell'impero

Negli anni Novanta, il rap francese veniva tutto da Parigi o da Marsiglia—se eri un rapper e vivevi da qualsiasi altra parte, le tue robe non sarebbero mai arrivate a nessuno. Fortunatamente, le cose sono cambiate. Internet ha abolito i limiti geografici. Gradur, per esempio, viene da un'area quasi inesistente nella mappa del rap francese: il nord del paese. E ha avuto un successo clamoroso, confermando che alla gente non frega più niente della tua città. In realtà, il rap francese a volte viene da altri paesi, come il Belgio. C'è una grande tradizione di appropriazione della loror cultura, in Francia: ogni cosa belga che spacca il culo—che si tratti di fumetti, libri o pornostar—diventa immediatamente francese. La stessa cosa vale per il rap e per Damso, un rapper belga scoperto da Booba, e per Hamza, un MC nato per scrivere pezzi da strip club e ha scelto di recitare la parte del trafficante.

Il video di "La sauce" di Hamza. Una nuova strategia economica Le vendite sono diminuite per chiunque faccia musica, e quindi anche per chi fa rap; ma i rapper si sono adattati al sistema meglio di molti altri. Mentre diversi artisti continuano a seguire lo schema tradizionale di promozione dei loro album, molti hanno adottato approcci radicali. Il merchandising e i concerti sono ormai molto più importanti degli album venduti e delle rotazioni delle radio. Molti rapper hanno dei propri brand, e tutti fanno anche apparizioni in discoteca. Anche se ci è voluto un sacco di tempo, i club mettono spesso rap e sono ben felici di pagare i rapper per esibirsi dal vivo. Il che spiega perché certi MC che non vendono una sega riescono a vivere tranquillamente grazie alla loro musica e fanno impazzire migliaia di persone in settimana in settimana con i loro concerti. Nel 1996, Booba disse che Parigi era "come gli Stati Uniti dieci anni fa". Ora non è più così: abbiamo raggiunto un altro livello e abbiamo ridotto il gap tra noi e loro, quindi ora siamo più o meno messi come gli Stati Uniti… nove anni fa. E forse può essere solo un dettaglio per gli americani, ma per noi francesi è davvero tanto.

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