linecheck festival
Fotografia tratta dall'edizione 2016.

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Musica

La guida di Noisey a Linecheck 2017

Funk brasiliano, elettronica iraniana e portoghese, R&B austriaco, 70 conferenze: sì, c'è bisogno di una guida.

La settimana prossima, da martedì 21 a domenica 26, a Milano si terrà l’edizione 2017 di Linecheck Festival. Una delle sue particolarità è che non è solo una serie di band che suonano nello stesso posto, ma anche un music meeting. In altre parole, è uno di quegli eventi—come l’Eurosonic Noorderslag olandese, il Reeperbahn tedesco o il Waves austriaco—in cui ai concerti si unisce tutta una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di inquadrare e analizzare una determinata idea di musica e mercato.

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Nel caso di Linecheck quest’idea è inclusiva, ibrida e transnazionale—e quindi è un luogo adatto per affrontare tematiche a noi molto a cuore come l'ibridazione in musica, il funzionamento dell'industria musicale italiana ed europea, la fine del dominio dell'occidente nel direzionare il discorso musicale. Dato che si tratterà di un evento piuttosto ampio e sfaccettato, abbiamo preparato una guida pratica per districarvici dentro. Pronti? Via.

DAY 0 - MARTEDÌ 21

Ok Lucio Dalla è importante etc etc, mi piace pure eh, ci mancherebbe, ma c’è solo una cosa a cui riesco a pensare ed è SEVDALIZA <3. Occhio che per vederla vi serve l’abbonamento plus e bisogna farsi lo sbatti fino al Magnolia, però ne vale la pena, lo giuro, se volete vi invio in pvt i video che le ho fatto quest’estate a Siracusa. (EV)

DAY 1 - MERCOLEDÌ 22

Il rapporto tra musica elettronica e neoclassica si è ormai stretto a tal punto da suggerire un po’ di domande: possiamo ancora parlare di tradizione o lo sguardo è diretto solo al futuro? Potete scoprirlo andando a sentire il fondatore di !K7 Records—cioè l’etichetta che pubblica quella serie di mix pazzesca che è DJ-Kicks—parlarne. Ma potete anche interrogarvi sul significato della parola “indipendente”, in un contesto dominato da multinazionali e grandi aziende come quello musicale. E rendervi conto di quanto la musica sia strumentale alla rinascita urbana, capire che c’è un modo italiano di fare i festival che potrebbe essere il futuro, e scoprire quello che ci aspettiamo succeda nel 2018 nella musica in Italia.

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E poi si passa alla musica. Il primo giorno è il più avvolgente e ovattato del festival, e i concerti da non perdervi sono due. Il primo è quello di Sofia aka L I M a BASE, che speriamo suoni dal vivo qualche anticipazione dal suo nuovo album—a quanto promette il suo ultimo video "Rushing Guy", pubblicato su NOWNESS, si tratterà di un'elettronica calda e più vocale che in passato, con una costante attenzione alla sperimentazione.

L'altro è il set di Amy Becker, che salirà invece sul palco del Rocket assieme ai ragazzi di Akeem of Zamunda. Amy ha solo 21 anni ma sembra che mischi generi e idee da quando è nata. Per farvi un'idea di quello che vi aspetta, potete dare un'occhiata a questo suo DJ set per Boiler Room in cui, per dire, mixa la dancehall di latta dello "Sniper Riddim" di Endgame con la linea vocale di un classico dell'R&B come "The Boy Is Mine" di Brandy & Monica. (EA)

DAY 2 - GIOVEDÌ 23

Potete cominciare il vostro giovedì ascoltando il responsabile dell’archivio sonoro della British Library parlare con il managing director dell’Archivio Storico Ricordi dell’archivistica musicale del futuro—e dato che la ricerca musicale si basa sempre più sull’uso di sample, è un’opportunità da non perdere. Poi si cerca di capire come ha fatto Levante a diventare famosa, se le piattaforme di streaming stanno aiutando o mettendo i bastoni tra le ruote ai nuovi artisti, del florido rapporto tra musica e gaming. Ma anche come si usa Instagram bene ai concerti, com’è che l’indie italiano fa i milioni di visualizzazioni, e di come l’industria musicale possa diventare un luogo sicuro e accogliente.

In poche parole, in una giornata potete farvi un viaggione che parte dagli approcci compositivi del futuro, passa per il modo in cui funzionano la scena e l’industria italiane, e si conclude con un ragionamento sui safe spacesuna tematica fondamentale di cui si è cominciato a parlare seriamente da qualche tempo a questa parte—nel contesto musicale che condividiamo.

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Anche giovedì ci sono due concerti a cui non potete mancare, entrambi caldi e umidi come un bacio alla francese. Si comincia alle 22:00 con Moses Sumney, una delle rivelazioni neo-R&B del 2017: invece di fossilizzarsi sull'innocua hip-electro di scuola Flume e Chet Faker, Moses si concentra sulle qualità d'ambiente della voce umana. Il suo Aromanticism è un gioiellino di minimalismo aurale, impreziosito da una scrittura che parla di sentimenti evitando le banalità. Moses probabilmente sceglie invece le parole lanciando un dado a dodici facce sulle pagine di un dizionario: "Doomed", uno dei suoi pezzi migliori, ha un incipit che sembra un dito che invita l'ascoltatore a seguirlo dietro a un telo di velluto: "Hollow one / With inverted tongue / From whence does fulfillment come?"

Alle 23:00 arriva poi Mike Hadreas aka Perfume Genius aka una delle persone che negli ultimi anni hanno meglio incarnato e messo in musica i valori della comunità LGBTQ+ mondiale. Le sue sono composizioni gloriose e corali e sembrano sempre fluttuare, a volte morbide come una mongolfiera con dietro un tramonto e altre disordinate come piume che esplodono fuori da un cuscino. Il suo No Shape è uno degli album dell'anno, e l'ultima volta che è venuto in Italia a farcelo sentire, a Torino, qualcuno ha ben pensato di ringraziarlo urlandogli contro degli idioti insulti omofobi. Il concerto di Linecheck sarà un'ottima occasione per lasciarsi dietro tutta quella robaccia. (EA)

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DAY 3 - VENERDÌ 24

Comunico con la presente all’ufficio personale di VICE Italia la mia assenza dall’ufficio per venerdì 24 novembre, giornata in cui mi occuperò piuttosto di: — Capire cosa vuol dire che la SIAE lancia un nuovo ufficio export (11.00 - Italia Music Export: un nuovo ufficio di esportazione per la musica italiana.
— Dire a Teho Teardo che ha fatto la mia colonna sonora preferita, cioè quella de Il Divo (12.00 - Metasync - Redefining Soundtrack)
— Andare a vedere Biazzetti che parla con i Niagara di come integrare le nuove tecnologie nei live per far scoppiare la testa al pubblico (12:30 - Dall'intrattenimento all'esperienza, nuove tecnologie nella performance musicale) NO SCUSATE QUESTA È SABATO
— Scoprire come creare un festival che subissi tutti gli altri (14.30 - Who’s next? The new Generation of Festival Creators)
—Imparare finalmente a fare l’hakken (15.30 - The Global Hard Dance Scene) con una vecchia conoscenza.
—Sentire Elia Alovisi di Noisey che modera un dibattito sulle bellissime recrudescenze della musica ancestrale nelle sonorità urban e contemporanee (16.45 - The (New) New World Tendencies)

A proposito, Elia vorrebbe aggiungere una cosa:

Lo scorso settembre ero a Vienna a un festival e ascoltando le persone che ci avrebbero suonato ho scoperto Wandl, che è un ragazzo austriaco. Andate a vederlo perché è davvero, davvero bravo. Uno dei mali contemporanei è l'overdose di tizi che fanno R&B generico, e Wandl è l'antidoto giusto. Fa quella cosa ma la fa davvero bene, a tal punto che sembra James Blake meets Mac DeMarco meets la trap meets Alex G meets l'ambient. Suona tutto dal vivo ed è bravissimo a tenere il palco. Coccatevi il video di "Window Color" qua sotto.

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Il venerdì sera sono in seria difficoltà perché pare che devo capire come essere ubiqua entro quella data. Aiuto? Anzitutto voglio sentire Kokoko!, che fino a quando non me ne hanno parlato nell’evento stampa di Linecheck non sapevo nemmeno chi fossero e adesso sono completamente innamorata del mix di sonorità africane e da urbe europea. Suonano poco dopo mezzanotte allo Swatch stage. Il problema è che a mezzanotte e mezza suona anche Telefon Tel Aviv:

A farmi contenta è anche la specularità del modo in cui aprirò (23.30) e chiuderò (02.00) la mia serata, con due show 3D gentilmente offerti da Ash Koosha, producer iraniano che suona il futuro, e dai Niagara. Il primo ha fatto della commistione tra suoni e visual un tratto così implicito nella sua arte che se ne parla come di un artista trasmediale, i secondi sono una nostra (anche vostra, immagino) vecchia conoscenza che si è sempre più intrippata con il mondo visual. Ci tengo a questa parte perché l’ultima volta che qualcuno mi ha consigliato di andare a uno spettacolo audio-visual sono finita a farmi flashare le retine da Roly Porter ed è stato bellissimo. (EV)

DAY 4 - SABATO 25

Non so come vi relazionate ai festival in genere come oggetto ontologico, ma dato che in questo ufficio c’è una tendenza a prenderli in tuffo-spanciata con risultati sulla china discendente al terzo giorno e interruzione dei parametri vitali e delle pubblicazioni rese disponibili online al quarto, abbiamo deciso di concedervi un programma leggero per il sabato.

(Comunque ci sono delle premesse necessarie per farvi passare la voglia di finire a vedere i mostri come fate ogni anno al Primavera: 1. per metà delle cose interessanti di Linecheck serve anche la capacità di input/output di linguaggio 2. Non siamo a Barcellona, “e quello che succede al Primavera etc”, siamo al BASE a Milano e quello che succede al BASE a Milano è il tuo vicino di casa, il fidanzato della tua collega, un organizzatore 3. vi prego non voglio che torni De Corato a va be’ ormai è sabato cosa parlo a fare.)

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Quindi partiamo dalle 12.30 quando non so voi ma io vado a sentire Colapesce plays La voce del padrone di Battiato. Perché fa una cosa che può solo uscirgli peggio dell’originale? Non lo so. Perché io ci vado? Troppe persone che capiscono di musica mi hanno detto di farlo e non sopporto il peso della peer-pressure.

Alle 16.00 c’è il panel Solid Music Market: Dancing with Algorythms in cui il ragazzo prodigio della redazione di Motherboard Italia Federico Nejrotti discuterà con due pezzi grossi come Andrea Signorinelli e Simone Scardapane di cosa succede all’intersezione tra musica, intelligenza artificiale e deep learning. Poi dalle 19.00 c’è Solid Music Market: Culture Musicali e Alimentari in cui Bottura e Alioscia dell’Elita Bar parlano di musica e cibo, così ti viene fame. Infine direi di prepararti alla serata ascoltando cosa ha da dire sul funk MC Bin Laden capo mondiale del funk (ore 20.00. S MM: MC Bin Laden Talks Funk). Per copertura fotografica di MC Bin Laden che a quanto sappiamo non parla inglese ed è atteso al festival ma nessuno sa bene esattamente dove sia (così in caso puoi andare a cena), controlla queste pagine nei giorni dopo il festival.

MC Bin Laden, dicevamo: dato che il Brasile è un paese superiore, pezzi come "BOLOLO HAHA" (che potete ascoltare qua sopra) macinano milioni e milioni di visualizzazioni con il loro funk paulista ipergrezzo fissato con i ritmi ammazzaginocchia. Questa sarà la vostra unica opportunità nel futuro prossimo di poter vedere esibirsi l'uomo dal nome d'arte migliore della storia senza prendere un aereo intercontinentale, quindi fareste meglio a non mancare. Il contingente che parla portoghese è completato dalla presenza di Nidia (non più Minaj), che già a diciannove anni faceva impazzire i dancefloor tra bassi grime, synth iperrealisti e percussioni latine mentre noi eravamo a prenderci bene perché potevamo firmarci le giustificazioni da soli al liceo. Quest'estate ha pubblicato il suo esordio, Nídia é Má, Nídia é Fudida, musica febbrile e staccata da qualsiasi contesto geografico. (EA)

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Si continua a mezzanotte e 45 con Thundercat, in collaborazione con Jazz Re:Found. Su Thundercat non so nemmeno da dove partire, se vi piace qualsiasi cosa tra jazz, funk, r&b, anche solo se vi piace la musica vale la pena sentirlo, una volta nella vita. Poi mega stanca mi sa che vado a dormire felice. (EV)

DAY 5 - DOMENICA 26

Prima di tutto, un contributo da parte di Elena:

Se posso dare un consiglio in qualità di abitante del quartiere, i cornetti del Bar Giorgia all’angolo Bergognone/Solari sono davvero buoni.

Grazie Elena. Dopo esservi fatti un bel caffettino + cornetto, dirigetevi quindi a BASE per le 12:00 così da beccare il primo degli incontri conclusivi di Linecheck. Ci sarà la presentazione de La storia del rap, nuovo libro che ripercorre gli eventi che hanno portato le quattro discipline alla dominazione mondiale—interverranno anche Paola Zukar e Marta Blumi Tripoldi, co-autrice del libro di Sfera Ebbasta. Hell Raton, CEO di Machete Empire, racconterà la storia e il funzionamento di uno dei collettivi rap di maggior successo della storia italiana recente. Si parlerà di italo disco e new wave come rivoluzione dal basso. E se volete mettere le mani su qualcosa invece di restare a braccia conserte, ci sarà anche un workshop sulla produzione con Ableton.

Si comincia con i concerti alle 18:00, con un'esibizione gratuita di Cromo e Vegas Jones—registrazioni qua—così da poter ascoltare la loro ultima hit "Italieno" dal vivo. Ma il vero gioiello della serata è l'uomo che concluderà il festival, cioè quella garanzia di solidità lirica e coerenza artistica che si chiama Freddie Gibbs.

Il suo ultimo album You Only Live 2wice, uscito a marzo, ha chiuso un brutto capitolo della sua vita: nel 2014 il suo entourage venne assalito e due suoi amici vennero feriti da colpi di pistola, e nel 2016 venne ingiustamente (come ha stabilito un tribunale) accusato di molestie sessuali in Francia. Poter ascoltare dal vivo brani come "Homesick", in cui Freddie racconta il periodo passato dietro le sbarre in Europa, e "Andrea", con le sue cartoline liriche da una vita passata, è un privilegio. Non mancate. (EA) Segui Noisey su Instagram, YouTube e Facebook.