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Tutto il mondo voleva vederla cadere, ma Britney è ancora in piedi

Durante il suo periodo folle del 2007-2008, i tabloid facevano a gara per screditarla. Invece eccola qui, più forte di prima.

Foto presa dall'Instagram di Britney Spears.

In una recente intervista con il giornale inglese Metro, la cantante LeAnn Rimes ha parlato di Britney Spears e della sua delicata condizione mentale che, da un certo momento in poi, è stata sotto gli occhi di tutti. LeAnn racconta che anche lei "ha indossato quei panni," e che, certo, magari non si sarà rasata a zero davanti a una mandria di paparazzi mannari, la sua sofferenza non sarà andata dritta sulle copertine di tutti i tabloid, ma ciò non toglie che anche lei abbia passato momenti veramente bui.

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"La capisco a pieno," dice. "Non sono arrivata a quel punto, ma sapevo che il rischio di caderci era concreto."

Ovviamente, le sue dichiarazioni hanno portato a una stringa di articoli con titolacci tipo "LeAnn Rimes Almost Had a Breakdown Like Britney Spears." Perché a volte l'umanità non merita di sopravvivere a un cataclisma nucleare.

Il prossimo febbraio sarà il decimo anniversario del punto di non ritorno di Britney, che ha avuto luogo in quel salone di bellezza di Tarzana, California, da cui è uscita con un ombrello in mano, pronta a prendere a mazzate la macchina di un fotografo. Tutto il suo tracollo, come sappiamo, è avvenuto, nemmeno a farlo apposta, sotto gli occhi di una folla isterica.

Pare che il suo sfaso si sia scatenato dopo che si era lamentata delle proprie extension con la parrucchiera; questa le avrebbe chiesto come mai le avesse fatte, e lì pare che Britney le abbia risposto: "Non voglio che nessuno mi tocchi. Tutti mi toccano in continuazione. Sono stanca."

Non serve un grande psicanalista per capire come mai, dopo una vita passata sotto i riflettori, costantemente controllata e con il calendario pieno di impegni frenetici, mentre la tua privacy è praticamente inesistente, tu possa sclerare. Non è da "pazzi" o da "fuori di testa", per qualcuno che si trovi in una situazione simile a quella di Britney, pensare di mandare tutto a fanculo. Semplicemente, ti mancano le forze. Anzi, è quasi sorprendente che abbia retto così tanto o che non sia sbottata più spesso. Forse ha tenuto duro perché nessuno, prima di lei, si era trovata così esposta.

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Le difficoltà psichiche di Britney sono emerse pubblicamente tra il 2007 e il 2008: mai, prima di quel momento, una situazione così delicata era stata scoperchiata all'interno della cultura pop. Allora Britney era all'apice della sua fama, non poteva nemmeno andare al cesso senza essere seguita da uno stuolo di persone. Ogni passo che faceva era immortalato da qualche fotografo, da qualche articolo di Perez Hilton o da qualche tabloid. Ovunque ti girassi potevi vedere qualcuno intento a strappar via un po' di privacy alla povera Britney. Veniva presa in giro, inseguita, insultata, messa in imbarazzo e infamata in continuazione. Una foto upskirt rubata in cui era evidentemente senza mutande fece il giro del mondo per intere settimane. Aveva 26 anni ed era madre di due bimbi. Tutto il mondo la stava a guardare e alimentava la sua instabilità. Tutti fomentavano la sua delicata condizione psicologica. Il voyeurismo perverso nei suoi confronti non aspettava altro che vederla cedere sotto tutta quella pressione, per poterla sbattere in prima pagina mentre impazziva e vendere qualche copia in più. Tutto questo perché infierire su una mente debole è un modo facile per fare soldi. Nel pezzo del 2008 di Vanessa Grigoriadis per Rolling Stone, "The Tragedy of Britney Spears," l'autrice ci invitava a conoscere La Vera Britney. "The Tragedy of Britney Spears." Come se fosse una pièce teatrale, più che un essere umano complesso e pieno di sfumature. "Non è una brava ragazza," scriveva Grigoriadis. "Non è la dolce fidanzatina d'America. È un essere paludoso che fuma una sigaretta dietro l'altra, non si fa le unghie, urla ai reporter di andarsene a fanculo, di succhiargliela, di fottersi e ti prende a insulti se le chiedi una foto per la tua sorellina." Britney era sepolta sotto le parole inclementi di Grigoriadis, condite da racconti di diverse persone che avevano avuto con lei relazioni dannose e manipolatorie. Altre storie pesanti andavano a comporre il "nuovo" profilo di Britney, quello in cui ad esempio veniva forzata a fare esercizio perché era fuori forma o quello in cui, da giovanissima, aveva dovuto sopportare un padre drogato e parassita. L'articolo di Grigoriadis non mostrava nemmeno un briciolo di empatia. Anzi: Britney ne veniva fuori come una puttanella in cerca di successo che non vedeva l'ora di prenderci in giro per poterci guadagnare un altro po'. Le vittime eravamo noi, e lei era soltanto una delusione.

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Britney sulla cover di V Magazine.

La storia di copertina di Rolling Stone, però, ci ha lasciato qualcosa: è un documento tangibile di tutti i momenti in cui Britney ha dato segni di cedimento. Riusciamo a vedere quei segnali chiari e forti, i segnali che quella fama strabordante le stava facendo perdere il controllo. Possiamo tracciare il percorso del suo stato d'animo, da quando era semplicemente la "brava ragazza" americana, sempre gentile e sorridente, un piacere lavorarci, fino a quel personaggio stizzito e sospettoso, a quella donna talmente rosa dalle paranoie da non riuscire nemmeno a dare una piccola soddisfazione ai fan che l'adoravano. Non è difficile capire come mai avesse perso completamente la fiducia in chi la circondava.

Nel paragrafo conclusivo del pezzo di Grigoriadis—meno di cento parole dopo la parte in cui descrive il suo tentativo di suicidio, la volta in cui, nel 2007, aveva un po' ecceduto nelle dosi dei suoi medicinali—l'autrice ci tiene a sottolineare che "dopo aver incolpato tutti gli altri dei propri problemi, Britney sta finalmente iniziando a comprendere quanto la sua testa sia incasinata, se non che il suo orgoglio le impedisce di ammetterlo a se stessa, oltre che a chiunque tenti di aiutarla."

Nel novembre del 2008 tutto il mondo fu invitato ad andare un po' più a fondo nella psiche di Britney, grazie al documentario Britney: For the Record. Mettendo insieme una serie di interviste intime e di riprese dietro le quinte, For the Record ci ha mostrato un lato della nostra Britney che non eravamo pronti a scoprire.

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Ora potevamo vedere com'era davvero essere Britney. Non più la ragazza della porta accanto, la Britney di "…Baby One More Time". No. Questa era la Britney col cuore spezzato, quella che stava attraversando un terribile divorzio. La Britney che stava cercando di riprendersi dopo che la sua salute era andata a puttane. La Britney a cui i fotografi strappavano letteralmente i figli dalle mani mentre cercava di raggiungere la macchina che li avrebbe portati via, e che il giorno dopo si vedeva su tutti i giornali nella famosa foto in cui sembra che il bimbo le cada dalle braccia. Quella foto, spalmata sulle prime pagine di tutti giornali del mondo, usata contro di lei per provare la sua inadeguatezza.

In una scena del documentario (quella che tutti citano sempre), Britney cerca di ripercorrere ciò che aveva passato negli ultimi mesi—il suo matrimonio con Federline, la lotta per la custodia dei figli, la storia dei capelli. In quel momento cede: scoppia a piangere e sussurra "I'm sad." E pensare che quel film doveva segnare il suo ritorno in grande stile. Nelle scene tagliate di quel documentario si vede una Britney ancora più disturbata. "Se non avessi tutti questi vincoli," dice, riferendosi alla prigione della sua vita quotidiana, "Potrei sentirmi libera. E quando provo a raccontare come sto è come se… Mi sentissero… Ma non mi ascoltassero mai per davvero."

"Anche quando vai in prigione sai che un giorno uscirai da lì. Ma in questo caso…" —scoppia a piangere— "….Non finisce mai."

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Dopo l'uscita di quel video, i giornali iniziarono a parlare degli abusi nei confronti di Britney e della sua fragile psiche, qualcuno addirittura sosteneva che fosse controllata tramite droghe dal suo ex manager Osamah "Sam" Lufti. Come già successo in altri casi in cui il "braccio destro" della superstar fa leva sulla sua confusione per approfittarsi di lei, pare che, dal suo incontro con Lufti, la vita di Britney abbia iniziato a prendere direzioni strane.

Britney e Lufti si conoscono in discoteca, li presenta un amico in comune. Lui, ai tempi, era consulente per una compagnia petrolifera. Lufti dice a Britney che vuole prendersi cura dei suoi affari, in cambio di un modesto 15% del suo guadagno mensile, ai tempi di 800.000 dollari. Un salario di 120.000 dollari al mese. Pare che Sam avesse scaricato un contratto da Internet e gliel'avesse fatto firmare così.

Foto dall'Instagram di Britney.

Il padre di Britney fece partire un'ordinanza restrittiva nei confronti di Lufti, per timore che realmente lui stesse un po' troppo addosso alla figlia: controllava i suoi orari, i suoi beni, la sua musica—in breve, la sua vita. Lufti si era trasferito a casa di lei e le aveva tagliato le linee telefoniche. Molte persone vicine a Britney sono pronte a sostenere che, ai tempi, lui le infilasse a tradimento strane sostanze nel cibo. Sam Lufti ha ottenuto in tutto tre ordinanze restrittive. Oggi è ancora intento a trascinare Britney in tribunale, sostenendo che lei gli debba dei soldi e accusandola di essere dipendente da metanfetamine.

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Ripercorrendo tutto ciò che Britney ha dovuto affrontare—ma anche quello che ancora affronta: basta cercarla su Google e gli articoli che spuntano fuori dicono cose tipo "è difficile ricordare i tempi in cui era famosa per la sua musica e non per la sua pazzia"—verrebbe da pensare che dovremmo aver imparato la lezione. Ma se Amanda Bynes e Lindsay Lohan sono riuscite a passare oltre, la tendenza predatoria della stampa e del pubblico è ancora in piena vita. E questo è molto, molto triste.

LeAnn Rimes, nella sua intervista con Metro, parla anche di quanto ammira Britney. "Quando la guardo penso che il modo in cui è rimasta in piedi abbia dell'incredibile. È bello vedere qualcuno che passa al lato oscuro, ma che poi riesce comunque a tornare sull'onda."

Ecco, una frase del genere merita di essere riportata in altri articoli. Quella frase. Perché Britney Spears è ancora una delle donne più potenti del pop.

Potete far finta di niente e non pensare a quanto coraggio ci sia voluto perché Britney potesse tornare sotto ai riflettori, a quante palle ha dovuto tirare fuori per rimettersi su un palco, lasciandosi alle spalle tutte le volte che ci siamo presi gioco di lei e abbiamo speculato sulla sua psiche—lasciandosi alle spalle la consapevolezza che molti avrebbero preferito vederla cadere. La sua forza, è vero, ha dell'incredibile, ma non è nemmeno questo il punto.

Dopo il 2008 sono usciti ben tre album di Britney Spears, e un altro, Glory, uscirà a breve. Ha affrontato altri due tour mondiali. Pensateci: per due volte è stata in giro per il mondo con il suo show Piece of Me, lo stesso che ha portato in scena durante la sua residency a Las Vegas, cinquanta volte l'anno, negli ultimi tre anni. Roba da pazzi.

E non dimentichiamoci che è pure stata giudice della seconda stagione di X Factor negli Stati Uniti. Non solo: è stata il giudice più pagato della storia dei talent show. Nel 2012, Forbes Magazine l'ha incoronata come musicista più ricca del mondo. Ma la cosa più importante è che, recentemente, ha dichiarato alla rivista People di "non essere mai stata così felice." Non le credete? Fatevi un giro sul suo Instagram.

Insomma. Non importa quanto tutto il mondo abbia sperato che questa donna crollasse, perché lei è ancora in piedi. Saremo per sempre fan di Britney. Seguici su Twitter: @Noisey_IT