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Musica

Tutte le strade portano al punk

Anche se a volte sembra una definizione usata a sproposito, il punk rock ha contagiato ogni forma d'arte.

Andy Warhol. Foto di Mario De Biasi/Mondadori Portfolio/Getty Images.

Ogni semestre faccio fare ai miei studenti un esercizio di libera associazione della parola "punk"—citano nomi di artisti (Green Day, The Clash, M.I.A.), sottogeneri (emo, hardcore), accessori (piercing, giacche di pelle) e aggettivi assortiti a cui pensano appena sentono quella parola. È un modo per dimostrare come i generi siano strumenti imprecisi con cui descrivere la musica, ma mette anche in evidenza le contraddizioni implicite di questo termine e quanto eccessivamente sia stato usato dai tempi dei Dolls e dei Pistols.

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Tuttavia, per quanto questa parola sia stata spremuta, non è stata prosciugata. Nel corso degli ultimi quarant'anni, il punk si è inserito così tanto nella cultura globale da portarlo a venire associato con quasi ogni altra parola, dall'aerobica alla genitorialità. Esiste anche il Punk Rock Marketing, una forma di imbroglio da SEO che farebbe inorgoglire Malcolm McLaren.

"Arte punk", quindi, è un'espressione che presenta un certo grado di contraddizione. I due significati principali dell'aggettivo—un'estetica superficiale passata di generazione in generazione vs. un principio fondante di provocazione a partire dalle ideologie base della società—sembrano contraddirsi a vicenda, con il risultato che la convivenza tra i due nel mondo moderno risulta problematica. Da una parte c'è un codice di comportamento e apparenza che comprende spille da balia usate come piercing, scritte in caratteri da lettera di riscatto e voci roche che urlano banalità passate per rivoluzionarie. Dall'altra, c'è un'ideologia che opera il più possibile al di fuori del sistema e gioca secondo le regole del mondo reale soltanto il minimo indispensabile per continuare ad esistere parallelamente a esso—inclusa, verrebbe da pensare, la moda e i suoi dettami su come bisogna apparire.

Una bella fetta dell'arte considerata "punk rock" si conforma alla prima di queste idee; è codificata in modo simile alle mode di quarant'anni fa oppure coinvolge direttamente persone che hanno vissuto quel periodo, come il protagonista di "Losing My Edge" degli LCD Soundsystem. A volte, però, la parte superficiale e quella essenziale vengono violentemente modificate e ribaltate, ed è a quel punto che il punk diventa sublime e lancia la sua sfida al capitalismo di massa con stile e ironia. La poetessa Eileen Myles, che frequentava il giro CBGB a fine anni Settanta e inizio Ottanta e più avanti ricevette l'onore di una retrospettiva sul Times, ha un approccio alla versificazione che sovverte stilisticamente la forma mentre allo stesso tempo recita verità più potenti di qualunque frecciata di John Lydon. Come ha scritto in "American Poem":

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I thought
Well I’ll be a poet.
What could be more
foolish and obscure.
I became a lesbian.
Every woman in my
family looks like
a dyke but it’s really
stepping off the flag
when you become one.

"…I am not/ alone tonight because/ we are all Kennedys./ And I am your President", conclude la poesia, una proclamazione che non si può che definire "punk" per la sua pura sfrontatezza—anche se Myles è troppo discreta per calcare apertamente la mano.

Anche le opere più recenti della visual artist Kelsey Henderson sono protese in questa direzione. Dopo una lunga carriera come pittrice di soggetti al margine, il suo quadro del 2015 "Pleasure in Excitement" contrappone la copertina di una rivista porno tedesca anni Settanta con un ritratto violento che sembra essere di un mosh pit; "Aggressive Girls" mette insieme il titolo di un periodico erotico di Los Angeles con una donna dal tipico aspetto duro, con piercing e trucco appariscente in stile punk.

"Ho spulciato una montagna di vecchi giornali porno alla ricerca di frammenti di testo e copertine che non fossero esplicitamente sessuali per associarli a immagini di altro tipo", ha detto a Sang Bleu in ottobre. "Inserisco immagini di sottoculture degli anni Settanta e Ottanta, a volte Novanta, collegandole all'affascinante mondo dei font porno (ride), giocando con la loro parte erotica e con la connessione perlopiù immaginaria che la gente ha con il punk e la gioventù e le sottoculture". Mettendo in dubbio sia il sistema della pornografia che quello del consumo sottoculturale e al contempo usando il loro fascino, con i suoi dipinti—la cui caratteristica più evidente è il modo in cui ritrae giovani che si comportano pericolosamente usando una pennellata soffice e delicata—riporta alla mente lo spirito di "Typical Girls" e di "Mind Your Own Business", un modo di sovvertire la sessualità utilizzandola come mezzo per attirare l'attenzione.

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Forse le migliori manifestazioni future di "arte punk rock"—a dire arte che ribalta i canoni e offre resistenza alle strutture passate—assomiglieranno al metodo messo in pratica dall'artista Fritz Haeg nel suo progetto Edible Estates. Haeg ha preso l'odio dei punk per i suburban lawns (i giardini delle villette in periferia) e gli ha dato uno scopo. Li ha trasformati in orti, permettendo alle famiglie residenti di imparare a coltivare il proprio cibo e reinventando il concetto di "giardino" nel contesto suburbano:

"Questi semplici orti low-cost e le loro storie sono stati concepiti per ispirare le persone e per dimostrare che cosa si può ottenere con un po' di volontà e un piccolo pezzo di terra tra la casa e la strada. Invece di quelle utopistiche immagini di perfezione che si vedono nelle riviste di design e giardinaggio, chiunque può guardare questi orti e pensare di fare la stessa cosa a casa propria."

Il progetto di Haeg coniuga lo spirito fai-da-te e uno sguardo al futuro con il motto rip it up and start again—creando arte che non sia solo espressione di un desiderio di un mondo migliore, ma un sentiero che conduce a un futuro libero da alcuni tratti dello stile di vita odierno, costoso e superficiale. La spinta motivante del punk veniva (e viene) in gran parte dall'idea che là fuori c'era altro; per quanto il coltivare verdura in periferia sembri distante dalla violenza del pogo in un seminterrato affollato, entrambe le cose offrono una visione di resistenza alla cultura mainstream.

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