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Musica

Fuck Buttons: Il DNA di "Soft Focus"

Uno sguardo ravvicinato al terzo album dei Fuck Buttons

Al terzo album, i Fuck Buttons riescono ancora a produrre tra i più graffianti e rumorosi suoni della scena sperimentale inglese. Lavorano insieme da dieci anni e il loro ultimo disco, Slow Focus, è molto probabilmente il loro migliore fino ad ora. Si è posizionato subito nella top 40 Inglese appena dopo Ellie Goulding, diventando così il loro disco più venduto. Abbiamo parlato con Benjamin John Power, che ci ha raccontato dei loro attuali lavori, del nuovo set up dello studio e di cosa si prova a sentire i propri pezzi alle Olimpiadi.

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Farselo da soli

Slow Focus è il primo disco interamente prodotto dai Fuck Buttons e non hanno di certo voluto farlo alla cazzo. Si sono procurati uno studio tutto loro (si chiama “Space Mountain”, in origine era un magazzino) e hanno buttato giù le tracce come gli andava. “Autoprodurci è stata una scelta logica. Con i primi due dischi non eravamo ancora tecnologicamente coscienti dei software che avremmo potuto usare in fase di registrazione.” Slow Focus è rimasto così come l’avevano prodotto fino a quando non è stato mandato al mastering. Power sostiene che ritorneranno a Space Mountain per nuove registrazioni, tra i vari vantaggi c’è che le parrucchiere lì accanto non si fanno problemi per il rumore.

Capirsi al volo

Foto: Kate Glicksberg

Power e Hung lavorano insieme da quasi dieci anni e il loro rapporto ha superato ogni discussione su paure e incertezze. “Riusciamo a comunicare senza un linguaggio, perlomeno uno parlato” dice Power. “Quando cominciamo una traccia abbiamo veramente carta bianca, nessuna previsione di quali saranno i risultati finali. È come una jam prolungata, qualsiasi sia la strumentazione ci ritroviamo davanti. Può andare avanti per 20 minuti o per 3 ore.” Quando una traccia comincia a prendere forma, sia Ben che Andy se ne accorgono. “Puoi avere un’impressione di ciò che l’altro sta pensando, anche da una piccola frase, guardando lo sforzo con cui affina una particolare texture. Traiamo energia l’uno dall’altro.”

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Spirito Olimpionico

“Olympians”, traccia del 2010, è stata scelta insieme a “Surf Solar” come colonna sonora della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi. La band è stata contattata da Rick Smith degli Underworld, il cui lavoro consisteva solo nel mettere insieme la musica. “Era una di quelle situazioni in cui ti dici, non mi sto a esaltare troppo per questa cosa, dai, di sicuro hanno contattato altri 700 artisti chiedendo loro se sono interessati” ammette Power. Anche se assistere a milioni di persone che ascoltano la tua musica è stata “una cazzo di bomba”, la cosa non ha comunque fatto venire voglia ai ragazzi di dedicarsi ad ulteriori inni sportivi.

I titoli dei pezzi

Con pezzi intitolati “The Red Wing” e “Prince’s Price”, ero curioso di sapere cosa accade durante il processo di creazione di un disco dei Fuck Buttons. La risposta sembra essere "niente", Power e Hung decidono appositamente di partire dal vuoto, per poi dedicarsi ai nomi delle tracce solo quando sono ben immersi nella produzione. “Durante le primissime fasi, quando uno di noi preme il primo pulsante, non abbiamo davvero idea di come sarà il prodotto finale. Le tracce sono nominate alla fine, ci sediamo e pensiamo a quali immagini ci evoca ogni singola traccia. Il nome “Slow Focus” per esempio dovrebbe corrispondere al “momento in cui i tuoi occhi rimettono a fuoco dopo un sonno incostante, magari ibernati. Ti svegli e capisci che ti trovi in un ambiente estraneo e forse spietato.”

Decompressione

Lavorare in coppia è un processo intenso e oneroso, quindi le pause sono una necessità. Una traccia può avere completamente un altro suono, quando si riprende. Cosa fanno i Fuck Buttons durante queste mini vacanze? “Andy gioca a tetris e io fumo come un dannato”.