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Musica

Essere femminista e lavorare per Borgore

"Una volta che ebbi stabilito che Borgore non era un sociopatico sciupafemmine fatto di crack con malattie veneree che gli uscivano dalle orecchie, fui in grado di rilassarmi."

Il mio primo giorno di lavoro per Borgore, come addetta al digital marketing della sua label Buygore, fu il giorno che Buzzfeed pubblicò un articolo in cui lo chiamava "L'uomo più odiato dell'EDM". Ricordo che rimasi bloccata davanti allo schermo a pensare se accettare questo lavoro non fosse stata una pessima idea. Come avrei potuto io, una femminista dichiarata, essere capace di lavorare per questo tizio e dormire bene la notte? Avrei dovuto aggiungere al mio curriculum "making dat ass clap"? Arrivai addirittura a scrivere una lettera di dimissioni per il suo management, ma non la inviai. Mi dissi che non c'era nulla che potessi fare per cambiare l'immagine di Booty For Borgore dall'esterno e che, perlomeno, l'esperienza di questo lavoro mi avrebbe fornito una storia niente male da raccontare.

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E poi ero nervosa perché, anche se avevo già iniziato a lavorare, non avevo ancora firmato il contratto dopo settimane di trattative. Ancora una volta, mi rassicurai con l'argomento del "fallo per la storia". Una parte del contratto conteneva un patto di riservatezza, per cui, finché lui non firmava, non c'era alcun patto in vigore, e un giorno avrei potuto scrivere le mie rivelazioni su come sarebbe stato lavorare per lui. Ed eccoci qui!

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I miei inizi nel music business sono stati nel genere metal, lo stesso mondo da cui proviene Borgore, per cui ho una certa esperienza di lavoro con artisti che hanno testi incredibilmente violenti e misogini ma nella vita reale sono degli orsacchiotti di zucchero. Dicono tutti la stessa cosa, che essenzialmente si riduce a: "È solo il mio personaggio, non bisogna prenderlo sul serio". Niente di male, forse, ma come si fa a sapere quando non si conosce la persona? Di chi è la responsabilità verso il pubblico, che in molti casi prende estremamente sul serio l'artista?

La prima volta che andai a una riunione creativa di Buygore con il Signor Mastro Borgore in persona, il mio stato mentale è descrivibile solo dalle parole terrore paralizzante totale. Prima che si comprasse la obbligatoria casa sulle Hollywood Hills, Asaf viveva in un appartamento relativamente modesto con la sua ragazza. Mi ci vollero dieci minuti di monologo interiore prima di trovare le palle per bussare alla porta. Sam Vogel AKA Jauz mi aprì, e io gli sono saltai quasi al collo dalla contentezza di vedere un altro essere umano. Mi disse di togliermi le scarpe e mi accompagnò in salotto dove un allora-ventiseienne Asaf Borger in calzettoni blu elettrico con cagnolini sulle dita stava seduto alla tastiera e suonava un'aria triste e drammatica. Fece un cenno di saluto, ma sembrava davvero concentrato su quello che stava suonando così mi sedetti in silenzio vicino a Sam aspettando che concludesse.

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Quando smise di suonare Asaf si voltò verso di noi, con un'aria un po' timida ma totalmente impassibile, e disse: "Non penso che questa finirà sull'album". Questa scena fu l'esatto opposto di quello che mi aspettavo.

Dopo questa prima riunione, che andò piuttosto bene, dovetti ammettere a me stessa che si tratta di un bravo ragazzo, seppur goffo e con cui è difficile entrare in confidenza. Mi scoprii a cercare giustificazioni per il tono del suo brand, e rimasi colpita da una dichiarazione che aveva fatto a Buzzfeed: "Non penso che Sacha Baron Cohen sia razzista, prende solo per il culo". Questa frase mi fornì la chiave per riuscire a capire Borgore. Rilessi tutte le sue interviste, i suoi testi e i suoi tweet immaginandomeli con la voce di Borat, e questo fece sembrare tutto quello che aveva detto e fatto come minimo innocuo, e al massimo una potente critica sociale.

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Anni fa, lavorai per una compagnia di management per un altro act israeliano chiamato Infected Mushroom e, in confronto, Borgore è stato uno zuccherino. La band era a posto, ma il loro agente di booking e sedicente guardiano era la persona più sprezzante che avessi mai conosciuto. Non sapevo come gestirlo. Avevo 23 anni, ero entusiasta di lavorare per la prima volta nel mondo dell'EDM, e mi ritrovai a piangere in bagno dopo essere stata letteralmente spinta via con la forza da questo tizio mentre tentavo di far firmare ai ragazzi alcuni CD per una distribuzione che avrebbero dovuto fare. Ogni volta che gli parlavo lui non mi guardava nemmeno. Fu un vero shock.

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Un mio amico israeliano alcuni giorni dopo mi spiegò che non avrei dovuto sentirmi male per quanto era successo perché si trattava di una questione culturale. Mi disse che gli uomini israeliani si comportano spesso da falsi patriarchi, che vengono cresciuti super macho ma è tutto una copertura per il fatto che le loro vite sono completamente governate da severissime mogli e madri ebree. Una volta conobbi i genitori di Asaf e riscontrai che rientravano perfettamente in quella descrizione, almeno da un punto di vista esterno. Sua madre era veramente minacciosa, mentre suo padre era super gioviale e aveva un sorriso esagerato dipinto sul viso. Sembravano felici e molto orgogliosi del figlio.

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Una volta che ebbi stabilito che Borgore non era un sociopatico sciupafemmine fatto di crack con malattie veneree che gli uscivano dalle orecchie, fui in grado di rilassarmi e mi sentii abbastanza a mio agio da mandare avanti il mio programma. Quando lanciammo #BootiesForBoobies, il primo dell'anno, sentii che stavamo arrivando da qualche parte. L'idea era di trasformare #BootyForBorgore in una missione di solidarietà, donando un dollaro a un'associazione per la cura del cancro, Keep Abreast, per ogni culetto condiviso.

Ci fu un'unica volta in cui mi sentii di stare compromettendo i miei valori di femminista lavorando per lui, e fu quando stavamo facendo promozione per lo show di capodanno di Asaf a New York City con Kirill, davvero uno degli esseri umani peggiori di EDMlandia. Anche se a livello superficiale i brand di Kirill e Borgore sembrano assomigliarsi, la differenza è lampante. Il messaggio di Borgore per le donne è "tirate fuori il culo e facciamo festa!", mentre il messaggio di Kirill è "tirate fuori il culo, TROIE! I vostri papà vi odiano!" Questa, a casa mia, è una differenza enorme.

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Un'altra occasione in cui mi sono chiesta che cazzo stesse succedendo fu quando il padre di una ragazza sedicenne portò lei e nove sue amiche a una delle date del primo tour Buygore. Il padre (#RaveDaddy) aveva un account Twitter e seguiva Borgore per cui sapeva perfettamente che cosa stava facendo, e io non riuscivo a crederci. Lo spettacolo sarebbe stato un mercoledì sera, a centocinquanta miglia da dove abitavano! #RaveDaddy avrebbe permesso a sua figlia di partecipare anche al contest di twerking? Seguii il viaggio di tre ore in un furgone a noleggio di questo tizio minuto per minuto, visto che lui e sua figlia facevano il live-tweeting. In un certo senso erano adorabili. Mi resi conto che vivendo in una piccola cittadina non capitava mai di poter vedere un grande DJ in tour, e anche nel mainstream la maggior parte degli spettacoli è per maggiorenni, per cui questa era davvero una grande occasione per loro.

Fui sopraffatta dall'empatia tanto per la figlia quanto per Papà Rave. Scrissi un sms ad Asaf e gli chiesi di salutare il tipo dal palco in modo da farlo diventare l'eroe di sua figlia, e lui lo fece! Donare felicità ai fan è sempre bello. Le loro opinioni sono l'unica cosa che conta per lui. I tweet negativi realitivi a un set o a un'uscita erano l'unica cosa che lo sconvolgeva sempre. Non lo sentii mai alzare la voce con nessuno, l'unica volta che lo vidi perdere il controllo fu durante la festa in piscina #BuygoreMansion trasmessa in diretta streaming su Twitch. Il numero di culetti ballonzolanti divenne così alto e così NSFW che la diretta fu interrotta. Asaf era fuori di sé e tutti erano pieni di Jaeger, e lui si sfogò con il rappresentante di Twitch presente. Me lo ricordo che correva in giro come un pazzo e che a un certo punto mi lanciò il suo telefono mentre saliva le scale e mi urlò: "Di' a Twitter che i culi di #BuygoreMansion hanno rotto Internet!"

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Altra cosa da dire sul vero Asaf: non parla male di nessuno, anche se provocato. Non tradisce la sua ragazza, una vera mosca bianca nel suo campo. Produce tutta la sua musica, senza eccezioni. Non si fa neanche una briciola di droghe da naso e fuma pochissima erba. Non l'ho mai sentito riferirsi alle donne con appellativi offensivi, eppure sento tantissimi altri artisti maschi farlo regolarmente. Quindi chiedo, chi è peggio: il misogino in pubblico per provocazione ma gentiluomo tra quattro mura, o la persona con l'immagine pubblica immacolata ma che usa le donne come depositi di sperma usa-e-getta quando si spengono le telecamere?

Se Borgore usasse la strategia del "è solo uno scherzo" e fosse davvero sprezzante o critico verso le donne nella realtà, questo articolo sarebbe molto diverso. Ma non è così. Per rispondere alla domanda di come sia possibile cogliere la satira nel personaggio di Borgore: davvero non lo so. Si può credere alla sua parola, credere alla mia parola, o andare affanculo. Personalmente, preferirei che ritwittasse le foto dei diplomi con lode delle ragazze, ma anche #BootiesForBoobies non è così male.

I'll leave you with some existential booty-food-for-thought – if every girl in the whole world tweeted a pic of her butt at the same time, would we all be sluts or none of us? If I'm ok with Miley telling us to get our get out titties out (#FreeTheNipple, fam), how can I not be ok with Borgore telling us to get our butts out? Fuck it, y'all I'm going for it.

Vi lascio con una riflessione a tema culo: se tutte le ragazze del mondo twittassero una foto del proprio culo allo stesso tempo, saremmo tutte troie o nessuna lo sarebbe? Se sono in pace con il fatto che Miley mi dica di tirar fuori le tette (#FreeTheNipple, zia), come posso non esserlo con il fatto che Borgore mi dica di tirar fuori il culo? 'Fanculo, chi se ne frega, io lo faccio.

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