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Musica

No, Sanremo non ha escluso il pezzo degli ex-New Trolls perché "sovranista"

È solo che la canzone è brutta, e attribuire un significato politico alla scelta di Baglioni è una scusa per fare di nuovo polemica (e difendere le indifendibili posizioni del governo).
Giacomo Stefanini
Milan, IT

Sanremo, esclusa la canzone "sovranista" degli ex New Trolls, strilla Il Giornale. Il Secolo D'Italia invece titola addirittura Sanremo, scartata la canzone dei New Trolls: parla degli italiani che non arrivano a fine mese. Ma, prima di parlarne, facciamo qualcosa che, immagino, nessun altro ha avuto il coraggio di fare: ascoltiamo la canzone nel video qua sopra.

Gli Of New Trolls sono il nome con il quale si esibiscono Nico Di Palo e Gianni Belleno dei New Trolls, storica band prog italiana sciolta nel 2011. È successo che i due si sono presentati alle selezioni per Sanremo 2019, specificando di non aver usato il nome Of New Trolls per evitare favoritismi, con la canzone intitolata "Porte Aperte" che abbiamo ascoltato qua sopra. Non hanno passato la selezione, e fin qui tutto normale, visto che il pezzo suona come un demo da tastierone Casio con un duo da sagra di paese che ci canta sopra una melodia che assomiglia tantissimo a "Hotel California" degli Eagles. Ma secondo la stampa di destra italiana il problema starebbe nel testo:

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E la paura poi ci assale / nelle vie delle città / non ci permette più di camminare / con l’amata libertà / sono troppi gli occhi sconosciuti / troppi intorno a noi / tutti i nostri sacrifici / sono a rischio sai.

Insomma, "vengono qua e ci stuprano il lavoro".

Volendo spezzare una lancia a favore di Belleno e Di Palo, c'è da dire che la loro polemica non verteva su una supposta "censura politica", ma semplicemente sull'ingenuo assunto che il direttore artistico del Festival di Sanremo dovrebbe telefonarti nel momento in cui la commissione decide di escludere la tua canzone. “Al Festival di Sanremo siamo andati come New Trolls ben sette volte e abbiamo stabilito un record, visto che siamo sempre arrivati ultimi", ha raccontato Belleno al Secolo D'Italia. "Non è la prima volta che ci rifiutano una canzone, ricordo quando Baudo non volle ‘Quella carezza della sera’: ci chiamò e ci spiegò le sue ragioni, lui. Con Baglioni non è stato così, avrebbe potuto chiamarci, chiederci il senso del brano, ragionare con noi, dispiace anche perché con lui i rapporti erano sempre stati ottimi”.

Su questa dichiarazione ho tre cose da dire: 1. LOL "siamo sempre arrivati ultimi"; 2. "Quella carezza della sera" è uscita nel 1978, quando Baudo era lontano dal palco dell'Ariston da dieci anni, prima di tornarci nel 1984. 3. Da quando "le faremo sapere" significa che effettivamente Claudio Baglioni ti telefona per farti sapere?

Non avrei mai pensato di trovarmi a difendere il processo di selezione del Festivàl, ma è chiaro che quest'anno, con l'inclusione tra i big di nomi come Achille Lauro, Zen Circus, Ghemon, Motta, Mahmood, Ex-Otago e Shade, la gestione Baglioni abbia cercato di svecchiare e di conquistare un pubblico più giovane, oltre che di assecondare le tendenze del mercato musicale italiano. Semplicemente, la canzone dei New Trolls puzza di naftalina da chilometri di distanza. Attribuire un significato politico alla scelta della commissione, appoggiandosi alle dichiarazioni di Baglioni sulla chiusura dei porti, è solo una scusa per fare di nuovo polemica e difendere le indifendibili posizioni del governo. Forse ci siamo cascati anche noi.

Giacomo è su Instagram.

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