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Musica

Cosa ascoltano davvero gli studenti di architettura

Cosa ascoltano davvero le persone in Italia? Abbiamo una rubrica tutta nuova attraverso cui lo scopriremo. Partiamo con gli universitari, facoltà di architettura.
Sonia Garcia
Milan, IT

L'autrice di spalle che scatta una foto all'interno della sua facoltà. Foto di Marco Fantoni via Instagram.

La reale condizione di interesse e passione per la musica da parte degli italiani è qualcosa che, benché ne parliamo un sacco, non conosciamo davvero. Sappiamo bene quanto ci si sente spaesati alla domanda "Che musica ascolti?"—è stato chiesto pure a noi al colloquio per entrare qua dentro ed è stata un'esperienza annientante—ma considerando che siamo esseri umani curiosi per natura, nulla ci impedisce di invertire le parti e studiare approfonditamente i gusti musicali altrui, per semplice amore di virtute e canoscenza. Per esplorarli a fondo e nel più veritiero dei modi, abbiamo deciso di ragionare per macrocategorie sociali, anche riconducibili a semplici ambiti professionali. Insomma, che musica ascolta il controllore infame che qualche giorno fa vi ha fatto la multa? O i creativi della moda? O i finanzieri di Piazza Affari? Bo.

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Oggi partiamo con una categoria di esseri umani ancora peggiore di tutte le precedenti: gli universitari.

Lungi da me dare opinioni stucchevoli sulla facoltà che ho frequentato per tre anni—quella di architettura—cominciare da qui è stata una semplice questione di comodità, dato che mi reco in università ogni settimana e nel tempo libero do esami. In preparazione dell'ultimo, ho approfittato per mettere in pratica i buoni propositi di cui sopra e intervistare la fauna Politecnica sul mio argomento preferito: la musica. Finalmente ho avuto l'opportunità di scoprire cosa ascoltano realmente tutti i piccoli laureandi e/o laureati appassionati di Tadao Ando, mentre preparano i loro esami di laboratorio e usano "brutalismo sovietico" come intercalare. A molti di loro è piaciuto un sacco parlare di musica, perché nei lavori di gruppo—è una facoltà in cui si lavora quasi sempre in gruppo—fa da collante sociale. Ad altri no e mi hanno pure trattato di merda perché "non era momento". Inutile sottolineare che in quasi cinque anni di università non avevo mai instaurato così tanti dialoghi come negli ultimi due giorni.

MASSIMO, PRIMO ANNO MAGISTRALE

"Sto riscoprendo la musica di alcune decadi fa, anni Settanta e Ottanta. Sono molto interessato alla musica elettronica, allo spazio sperimentale che può offrire a livello di sonorità, ritmi etc. Lo ritengo un genere che cerca di fondere la melodia con i suoni, e magari un testo che non si limiti ai soliti temi. Mi piace che ci siano voci umane, con un bel registro lirico però sempre con testi profondi. Ad esempio Battiato, o i primi Matia Bazar. La loro spinta sperimentale è stata incredibile, hanno pure fatto brani con architetti e hanno trasposto in musica concezioni e stili artistici diversi, come l'arredamento o l'abbigliamento. Poi in generale mi piace tutto il synth pop, gli Ultravox, YMO, i Kraftwerk per esempio, di italiani invece Alberto Camerini, Garbo e altri che non mi vengono in mente."

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PAOLA, SILVIA E SIMONE, SECONDO ANNO MAGISTRALE Silvia: Non abbiamo un genere specifico, dal pop rock all'elettronica. Dipende da quello che stiamo facendo, parlo proprio perché sono studentessa di architettura. Spesso ascoltiamo musica insieme ed è un ritmo e una compagnia per lavorarci su.
Simone: Ci piacciono i Buena Vista Social Club a tutti e tre.
Paola: Più aumentano i ritmi di lavoro, più aumentano le trashate che ascoltiamo. Le playlist di Spotify aiutano per il momento. Potrei iniziare la giornata con Thom Yorke o i Belle and Sebastian, e finirla con Britney Spears perché è stata una giornata difficile.

FEDERICO E MATTEO, SECONDO ANNO Federico: Ascolto rap soprattutto: italiano, americano, qualcosa di francese, ma poco. Di italiano ascolto principalmente Marracash, poi J-Ax, che non è rap, ma una cosa tutta sua, il primo Fedez… in realtà vario. Ascolto anche Battisti, robe così. Però quando lavoro qui preferisco il rap. Quando esco ascolto anche Hardwell, un po' di tutto.
Matteo: Mi piace molto di più l'house, in stile Ultramusic. Sennò One Republic, Coldplay… di italiano anch'io rap, J-Ax, Marracash.

LEI E LUI DI CUI NON MI RICORDO I NOMI

Lei: "In genere ascolto musica commerciale, musica da radio. Con la mia compagna di gruppo siamo andate in loop con l'ultima dei Maroon 5."
Lui: "Io sono più sul rock, indie rock, folk. Tipo Vampire Weekend, Radical Face, MGMT, Arctic Monkeys. Di italiani i Baustelle."

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MARCO E FRANCESCA, NON SO PERCHÉ NON HO CHIESTO LORO L'ANNO Marco: "Ultimamente gli Alt J, Azealia Banks. L'ultimo album dei Black Keys."
Francesca: "Indie rock, soprattutto elettronica. Crystal Castles, Is Tropical. Ultimamente siamo stati agli Alt J, ai Disclosure, ma anche agli Arctic Monkeys. Quando lavoriamo mettiamo l'elettronica, ma ogni tanto partono le playlist trash anni Novanta… soprattutto quando giunge la nottata, tipo alle quattro di notte."

BIONDA E MORA DI CUI NON MI RICORDO I NOMI

"Boh, io ascolto RTL. Ora abbiamo ascoltato tremila volte una playlist di Spotify, una di quelle più famose. La toplist."

"Canzoni del momento, musica commerciale. Che nomi ti posso fare… artisti italiani del momento tipo Jovanotti, Ligabue, Fedez, oppure internazionali, tipo Rihanna." NICOLÒ, SECONDO ANNO

Io suono. Sto portando avanti il mio progetto solista di voce, chitarra elettrica, basso e batteria elettronica. Faccio tutto da solo, registro e per suonare live ho trovato altri ragazzi. Saremmo in tre. Le influenze principali vanno dai Kings of Leon, ai Biffy Clyro, Ratatat, Air, Chet Faker, spazio molto. L'ultimo concerto a cui sono andato è di James Bay a gennaio, gran cantante, poi i Disclosure. Il 2 marzo invece c'è il concerto dei Verdena e ci andrò. Ti piacciono?

No in realtà…
Neanche a me interessavano tanto all'inizio. Sono molto bravi, puntano tanto sulla melodicità americana. Ascoltalo perché è molto bello, poi se non ti piace va bene lo stesso… de gustibus.

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Chiaro. Di elettronica ti piace niente?
Mi piacciono i Rudimental, fanno drum 'n' bass, ma suonata. Melodica, non quella che superpompa, non riesco ad ascoltarla. Neanche la techno, non ce la faccio proprio. È che soffro di tachicardia. Se mi dici techno berlinese vabè, sì. Tipo Karlkbrenner mi piace, però altro non conosco. Sono più incentrato verso il rock. Ah sì, anche Gramatik mi piace un sacco.

ANNA E FEDERICA

Anna: Il mio cantante preferito è David Bowie, ascolto musica vecchia. Queen, Beatles, Rolling Stones, musica abbastanza andata. Per fare le tavole diciamo che ascolto questa roba. Di musica recente non ascolto molto, non mi piace tantissimo.
Federica: Anch'io preferisco musica abbastanza vecchia, rock non troppo pesante, country. Mi viene in mente John Denver, ma anche John Mayer ad esempio mi piace, nonostante sia molto recente. L'elettronica mi piace solo quando vado a ballare, ma da ascoltare da sola no. Non li ascolto abitualmente. Per lavorare qui in uni ascolto anche musica classica, ma elettronica no.

Wow, sei la prima che dice di ascoltare musica classica. Cosa in particolare?
Federica: O musica da pianoforte tipo Einaudi, o Vivaldi. Rilassa da morire. BENEDETTA, SECONDO ANNO MAGISTRALE

Cambio musica a seconda dal contesto in cui la ascolto. Di mio ascolto il folk italiano, Guccini, De André, sono cresciuta con quel tipo di musica e sono legata a quello. Del contemporaneo sono stata per tanto tempo sfegatata degli Afterhours, al momento mi piacciono Mannarino e Capossela. Però ripeto, mentre sono qui mi do anche alle trashate. Altrimenti rock straniero non tanto contemporaneo, Pink Floyd, Doors etc. Tendenzialmente sono un po' datata, purtroppo non ho una grande conoscenza del panorama attuale, ogni tanto mi sforzo ma non ne so molto. È un po' anche che non vado a concerti, a giugno vado a quello dei Metallica, poi Guccini, ma perché sono delle sue parti, tra Bologna e Modena. Per me lui è come una ninna nanna. La mia mamma è del paese di Vasco ed era a scuola con lui, lo conosco personalmente diciamo, anche se lo ascolto meno rispetto a prima. Ha fatto scelte musicali non adeguate oggi che lo hanno fatto scadere. Al contrario, apprezzo la parabola di un Jovanotti, che nasce come un ragazzino, si fortifica, e arriva a toccare tematiche e musiche più profonde…

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Be', insomma…
In confronto a quello che faceva prima da ragazzino, con musiche molto semplici, almeno adesso prova il campo della sperimentazione, che è apprezzaibile. Che ti piaccia o no ha cambiato tematiche. Io "accuso" Vasco di essersi fermato alla stessa musica per anni, non lo accetto. Mi vengono i brividi a sentire cantare un ottantenne, potrebbe benissimo essere mio padre. Non puoi cantare le stesse cose per vent'anni. LUIGI, PRIMO ANNO MAGISTRALE

Luigi: Nell'ultimo periodo sto ascoltando Nawang Khechog. È musica dal Tibet, sai quelle cassettine di quando eri bimbo? Quelle col lupo e la montagna dietro, tu la mettevi su e… ti rilassavi. Questo però è più elaborato. Poi sì, mi sono fissato con i Yawning Man che fanno desert rock, o i Labyrinth Ear… suono in gruppo che affonda le sue radici nel folk, e l'abbiamo suonato per gran parte del nostro percorso, magari anche solo per arruffionarci il pubblico. Ora ci stiamo evolvendo, riusciamo ad essere post rock a modo nostro, a dare quella punta di sperimentazione in più, inseriamo nuovi elementi nei nostri suoni.

SEBASTIANO E LUCA, TERZO ANNO

Sebastiano: Ascoltiamo quasi solo elettronica, dubstep in particolare.
Luca: Excision, Datsick, Kalkbrenner… Boys Noize, Bloody Beetroots.

Ultimi concerti a cui siete stati?
Luca: DJ Fresh al Leoncavallo un mese fa.
Sebastiano: Fritz Kalkbrenner al Magnolia, a luglio.

Nota per i più sensibili e deboli di cuore: "Che articolo classista e ignorante. Io ascolto roba molto più valida, gli architetti non sono tutti così" è un commento che ci piace e che esigiamo trovi spazio qua sotto, sotto quante più forme possibili.

Segui Sonia su Twitter—@acideyes