FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Abbiamo chiesto a Laioung di intervistare MHD

L'inventore dell'afro trap farà un concerto a Milano, quindi lo abbiamo fatto parlare con un rapper italiano con cui ha diversi punti in comune.
laioung

È da qualche anno che il rapper francese MHD costruisce ponti tra Europa e Africa grazie alle sue canzoni. Le prime le ha chiamate "Afro Trap" e le ha usate come trampolino di lancio per costruirsi una carriera: "La Puissance", "Champions League", "Le Meuv" e molte altre sono diventati inni a tutti gli effetti in Francia, influenzando il mondo intero con il loro incedere battagliero. In Italia se ne sono accorti ad esempio Quentin40 e poi Achille Lauro con "Thoiry", oltre che Speranza con "Chiavt' a Mammt'". Sebbene non abbia ancora sperimentato con quelle sonorità se ne è accorto anche Laioung, che con MHD ha più di qualche punto in comune.

Pubblicità

Sia con la RRR Mob che con il suo lavoro solista, Laïoung canta fondamentalmente d'amore: per se stesso, per la sua gente, per il mondo intero. Il modo che ha per convincersi della verità del suo messaggio è dedicarcisi con anima e corpo, seguendo una stretta disciplina e allenando il cuore e lo spirito di giorno in giorno a forza di flow. Nel suo rap si sente la stessa "puissance" che anima la musica di MHD; sebbene siano cresciuti in contesti diversi, entrambi sembrano alimentati dalla stessa fiamma.

Dato che MHD sta per arrivare a suonare in Italia per un concerto, il prossimo 21 novembre ai Magazzini Generali di Milano, abbiamo pensato di chiedere a Laïoung di fare qualche domanda al suo collega francese così da farli conoscere meglio. Sarà un'occasione per sentire dal vivo i brani del suo secondo splendido album, intitolato 19. Questo è quello che si sono detti.

Laïoung: Che cos'è la "puissance", la "potenza" di cui canti per te, oggi, dopo il cammino che ti ha portato fino a qua?
MHD: La puissance è una mentalità, prima di ogni altra cosa. Molto lavoro, molta passione e non mollare mai. Il cammino che ho percorso mi rende fiero, ma nasce prima di ogni altra cosa dal lavoro.

Quali sono i tuoi primi ricordi legati alla musica?
La musica ha sempre fatto parte della mia vita. La ascolto da quando sono piccolo, sia tanto rap che molta musica africana. È quello che girava in quartiere. Mio padre è di origine guineana e mia madre è senegalese, quindi è fin da piccolo che mi fanno sentire artisti africani come Salif Keita e Kofi. Non riesco a ricordare i primi momenti in cui li ho sentiti dato che probabilmente ero così piccolo che ero nella culla! Tutta la mia famiglia ascolta musica, a casa mia cantiamo e balliamo sempre.

Pubblicità

Che cosa significa per te e per la Francia, oggi, il nome MHD?
Per la Francia non saprei, ma per me resta sempre il mio nome Mohamed. È il soprannome che mi venne dato da piccolo e quando ho cominciato a fare rap ho scelto di tenermelo. Sono le mie lettere, sono io!

Che obiettivi vuoi raggiungere sul mercato francese?
Voglio durare, continuare a fare buona musica, concerti, a incontrare il mio pubblico e fare casino assieme. Uno dei più grandi obiettivi che io e il mio team ci eravamo fissati era stato di suonare un giorno a Bercy, il più grande palazzetto di Parigi. Ha 20.000 posti. E ci suonerò il 29 marzo 2019. Non vedo l'ora.

Che cosa vuoi trasmettere al tuo pubblico con la tua musica?
Anche se mi capita di usare la mia musica come un diario, per esprimere qualcosa che provo e i miei sentimenti, quello che vorrei "passasse" al mio pubblico è soprattutto la gioia, il senso di festa. Siamo una generazione a cui piace divertirsi e ballare… ed è per questo che mi piace stare sul palco. Perché posso condividere direttamente questa gioia con il mio pubblico.

Qual è la musica che hai amato crescendo? E come ti ha portato a creare l'afro trap?
Tutte le stelle della musica africana, in particolare gli artisti tradizionali della Guinea. L'afro trap alla fine è solo un misto di sonorità, l'incontro tra le due musiche che ascoltavo. Perché non mischiarle, mi sono detto. Ho cominciato a rappare su una strumentale afro, mi sono reso conto subito che funzionava, e così è cominciato tutto.

Pubblicità

Che passioni hai oltre alla musica?
Il calcio! Mi sarebbe piaciuto diventare un calciatore professionista. Ad ogni modo non me la cavo male, gioco spesso. Resto sempre informato sulle partite, le varie competizioni, e vado allo stadio ogni volta che posso.

Mi puoi raccontare com'era il quartiere in cui sei cresciuto?
È un quartiere multiculturale di Parigi. Ci convivevano tutte le origini, tutte le culture, tutte le religioni. Ci viveva il mondo, praticamente, e c'era un vero senso di condivisione. Penso che la mia musica sia nata come immagine del mio quartiere, pieno di diversità e influenze. Mi piace l'idea di mescolare lingue e culture.

Con chi sogni di lavorare e perché?
Sorpresa! Lavoro d'impeto e preferisco non dire altro, mi piace più fare cose concrete.

Come ti immagini a cinquant'anni?
Con una famiglia, una moglie, dei figli. Forse continuerò a fare musica, ma è dura proiettarsi così in là.

MHD suonerà ai Magazzini Generali di Milano il 21 novembre, i biglietti sono già in vendita. Ci vediamo lì.

Segui Noisey su Instagram e su Facebook.

Leggi anche: