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Musica

Cosa sappiamo dell'endorsement a Trump di Kanye West

Come succede spesso con le sparate del profeta Yeezus, interpretare le sue parole è più complesso di quanto sembri.
Lauren O'Neill
London, GB

Dire che Kanye West è un personaggio che predispone alla controversia è un eufemismo. Kanye non predispone semplicemente l'umanità al mindfuck totale, ma cerca di mandarcela a nozze. Potremmo dire che il nostro Yeezus è in una relazione molto seria con il mindfuck.  Questa confusione mentale apparente, oramai è uno dei suoi marchi di fabbrica. La si nota soprattutto durante i poderosi discorsi che Kanye dedica al suo pubblico durante i live. La scorsa notte sembra che abbia avuto qualcosa di più assurdo del solito da dire ai fortunati presenti alla data di San José, California, in cui il picco comico della serata suonava più o meno così: "Se avessi votato, avrei votato per Trump."

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Ok, è Kanye, uno il cui cervello sembra andare a una velocità trecento volte superiore rispetto a quella di tutti gli altri esseri umani, uno che supera addirittura il livello di boiate di Morrissey o dei fratelli Gallagher, quindi non è che le sue affermazioni si possono prendere sul serio, anzi, è più interessante tentare di capire da dove cazzo gli sia nato un pensiero del genere.  La politica sta prendendo visibilmente sempre più piede nell'immaginario di Kanye, e questo si vede molto bene nei suoi ultimi show, in cui spesso interrompe i propri pezzi per fare spazio a discorsi deliranti e osservazioni fuori di testa sulla situazione negli Stati Uniti—così succede che ogni tanto tiri fuori qualcosa su Hillary o su Trump oppure sul suo progetto di candidarsi alla Casa Bianca nel 2020. Sul profilo Twitter di @RaptorJesuss (oramai un eroe per tutti i giornalisti musicali del mondo) è possibile vedere un resoconto live del concerto e, dal suo punt di vista, sembra che i commenti riguardanti Trump, benché confusissimi, facessero parte di un quadro generale in cui Kanye elogiava più che altro lo stile "anti-Politicamente Corretto" del nuovo Presidente degli Stati Uniti, e ragionava sul fatto che la sua vittoria sia utile perché "costringerà i razzisti ad uscire alla luce del sole."  Nel suo discorso, Kanye ha pensato bene di sparare anche sui media (in particolare sul macchinone mediatico che ha portato al mondo la convinzione che Hillary Clinton avrebbe vinto le elezioni con grande margine), e di ribadire che ha intenzione di essere "Un altro tipo di Presidente" nel caso in cui si decidesse davvero a scendere in campo per le prossime elezioni.  I discorsi di Kanye non sono certamente le cose più semplici da decodificare (vi ricordate, vero, quello che fece ai VMA dello scorso anno?) e questo, in particolare, lascerà perplessi e delusi alcuni fan—anche perché ogni endorsement a Trump, per quanto intellettuale o astratto possa essere, appoggia sempre indirettamente le istanze omofobe, xenofobe e razziste che sono connaturate alla sua discesa in campo. Però almeno una cosa sembra sicura: il treno dei desideri presidenziali di Kanye sembra aver iniziato la sua marcia. Sembra che il 2020 sarà un anno divertente.

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