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Musica

Gli artisti più cercati dagli italiani su YouTube ci rivelano che popolo siamo

Un popolo che volta le spalle a Vasco Rossi per ascoltare il "Waka Waka", ecco cosa.

L'Italia, si sa, è il regno del belcanto. C'è stato, infatti, un periodo in cui il nostro bellissimo Paese ha dominato, musicalmente parlando. Quell'età dell'oro va più o meno dal Seicento a Pavarotti&Friends, e ancora riusciamo a sentirne gli echi lontani quando guardiamo dritto negli occhiali uno dei componenti della boyband Il Volo. Uscendo da quella comfort zone da amanti della lirica, però, rimane una distesa desolata di vacuità, popolata da questioni spinose tipo i talent show o le serate in discoteca con Gigi D'Ag e Gabry Ponte.

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Qualche tempo fa notavo, parlando del fenomeno one-hit-wonder che ha animato le nostre classifiche nei gloriosi anni Zero—anni in cui nella nostra discografia c'era spazio per qualche sparuta novità—che, salvo casi unici come il botto sproporzionato di Calcutta o la rinascita dell'hip hop nostrano, la nostra industria discografica è satura dei soliti quattro o cinque nomi grossi, più o meno sempre gli stessi, che non sembrano voler lasciare spazio a qualcosa di non dico più dignitoso, ma quantomeno nato in un'epoca in cui le comunicazioni non erano affidate al telegrafo.

Un recente thread di Reddit ha confermato, invece, le mie più grosse paure. L'utente baubauciaociao, che ringrazio, ha creato una gif, divisa per regioni, utilizzando i dati raccolti da Google Trend dal 2009 al 2014. Lui stesso ammette che ora Google Trend funziona in maniera un po' diversa, quindi non ha potuto aggiornare la sua ricerca, e di conseguenza la Gif, ma possiamo comunque tirare qualche conclusione a partire dai dati che abbiamo, che evidenziano soltanto il cantante più cercato in assoluto. Se siete in cerca di un'analisi che vada più nel profondo nel tessuto sociologico evidenziando altresì ricerche secondarie, vi rimando a questo articolo di qualche tempo fa ad opera del più bello della linea 74 di Milano, Niccolò Carradori, che dopo quelle sue scottanti scoperte è stato radiato per sempre dal mondo della musica.

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Iniziamo quindi la nostra disamina partendo dal lontano 2009, anno in cui ricordo le classifiche furono dominate dal brano "I Gotta Feeling" dei Black Eyed Peas, seguito da "Domani" di artisti Uniti per l'Abruzzo e "Poker Face" di Lady Gaga.

Dicevamo: nel 2009 le classifiche nazionali erano dominate, al terzo posto, da Lady Gaga, ma questo sembrano averlo capito soltanto in Sardegna e Trentino-Alto Adige, non a caso due tra le regioni in cui Gaga è stata più spesso in concerto (Gaga, ammerda, fai contenti i miei connazionali sardi e trentini e passa a trovarli, ogni tanto, loro hanno creduto in te sin dall'inizio). Colpitissimi dalla morte del mitologico Michael Jackson, invece, i pugliesi, i veneti, i liguri e i piemontesi hanno deciso di ricordarlo ancora e ancora, riguardandosi tutti i suoi videoclip. Ma qualcuno qui dovrà essersi accorto che stavamo diventando un po' troppo esterofili, quindi per fortuna sono intervenute le regioni-spina dorsale d'Italia, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria e Abruzzo, a ricordarci che puoi guardarti tutti i video americani che vuoi, ma alla fine tornerai sempre dal Blasco. Più romantiche le regioni Marche, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia che giustamente decidono di rendere giustizia a Re Tiziano che effettivamente, a fine 2008, aveva tirato fuori il capolavorone Alla Mia Età che ha fatto piangere tutti, ma soprattutto gli amici delle regioni sopracitate. A quanto pare gli amici calabresi, valdostani, basilicatesi (basilichesi?) lucani e molisani non hanno aperto YouTube durante tutto l'anno, forse per un'altra forma di lutto per la scomparsa di Michael Jackson.

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Vuoi dirmi che in Italia siamo così masochisti da aver volontariamente cercato su YouTube il "Waka Waka" di Shakira? Ebbene. Tranne Molise e Basilicata che stavano ancora in silenzio stampa, una meravigliosa Calabria che, con un po' di lag, si è unita alle regioni blasche dell'anno precedente, la Sicilia semper fidelis a Tizianone e il Trentino che non abbandona la speranza di vedere, un giorno, la signora Gaga surfare sul lago di Garda—che verrebbe chiaramente per l'occasione ribattezzato Lago di Gaga—tutti gli altri hanno deciso di rovinarsi la vita ancora più del dovuto sottoponendosi a quel brainwash di vuvuzele e sculettamenti dell'inno dei Mondiali di Calcio. Se mi chiedessero di illustrare la tristezza della condizione della musica nel nostro Paese, mostrerei immediatamente questa slide.

Ma chi vogliamo prendere in giro. Il mondiale l'avremo pure perso, ma non abbiamo certo perso la fede nel nostro unico e vero Dio della musica, il Blasco. Il 2011 è decisamente l'anno della reconquista per Vasco Rossi, il cui potere è talmente omnipervasivo che riesce addirittura a risvegliare regioni fino ad allora sopite come Molise e Basilicata. Per la Valle D'Aosta ancora non è il momento di usare Internet. Dal superpotere di Vasco, però, inspiegabilmente riescono a fuggire alcune regioni, tra cui la sua! L'Emilia Romagna, come altre regioni contigue (tranne i lombardi, che nel frattempo avevano "Vita Spericolata" in repeat) si affrancano dal Blasco a cui preferiscono (come dargli torto) la più fresca Rihanna, che in quell'anno in effetti aveva pubblicato il suo album meglio riuscito, Talk That Talk. Qui poi si presenta un caso particolarissimo, una regione, isolata, che dice di NO. Sorprendentemente in controtendenza, la Campania decide di dedicare i propri ascolti a Don Omar—supponiamo per la sua "Danza Kuduro", una reminiscenza del terrore che l'Italia intera, ma che dico, il Globo Terracqueo, aveva dovuto sopportare l'anno prima col "Waka Waka". Campania, perché ti vuoi male?

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Attenzione ribaltone: nel 2012 Rihanna si riprende tutto chill' che è o suo, incluso il Molise che, con un gesto da voltagabbana, anziché portare rispetto a Vasco che, ricordiamo, era stato responsabile dell'ingresso di questa regione nelle classifiche YouTube, si concede a Rihanna. Stessa cosa per Sardegna, Liguria, Lombardia, Toscana, Abruzzo e Calabria. Rimangono fedeli al Blasco Lazio, Umbria, Puglia e Basilicata. La Sicilia, romanticona, invece non si stacca da Tiziano, trascinando con sé i colleghi del Regno delle Due Sicilie, i cugini campani, che finalmente mollano i ritmi kuduro e si dedicano alla loro vita sentimentale. Val D'Aosta ancora non pervenuta.

Nel 2013 succede però qualcosa di inaspettato: le regioni d'Italia si frammentano in maniera incomprensibile. Vasco scompare dalle vette delle ricerche, lasciando il posto (in ordine di numero di regioni coinvolte) a P!nk, immagino per il pezzo "Just Give Me a Reason", che conquista Molise, Basilicata, Abruzzo, Umbria, Liguria, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. Secondo classificato Naughty Boy, che ho onestamente dovuto cercare su Internet (allineandomi al trend di queste regioni di tre anni fa, ognuno ha i suoi tempi scusate) scoprendo che in effetti aveva piazzato un bell'asso con la sua "La la la" feat. Sam Smith. Un pezzo che al momento su YouTube conta 736 milioni e passa di visualizzazioni, di cui il 70% credo sia merito degli amici siciliani, stufi una volta per tutto di Tiziano Ferro. Ai tre estremi del triangolo-Italia, Puglia, Sardegna e Friuli Venezia Giulia, svettano incontrastate le Serebro, le spice girls russe che, semplicemente andando in macchina ed essendo gnocche, hanno spodestato il Blasco dai cuori del popolo pugliese. Cos'avranno le Serebro che Vasco non ha. In controtendenza, il Veneto cerca gli One Direction, il Piemonte Fedez e i campani decidono di darsi al Kilometro Zero, promuovendo giustamente l'artista locale Clementino.

Vi ricordate di "Happy"? Ve lo ricordate bene? Ve lo ricordate anche voi amici campani, molisani e calabresi? No perché non mi sembravate attenti l'anno in cui TUTTA ITALIA praticamente ha ascoltato all'unisono, da ogni dispositivo, in continuazione, quell'incubo di pezzo. Fedeli alle proprie radici, i campani spingono un altro artista local, Rocco Hunt, emulati dalle regioni Basilicata e Calabria. Come in quella divertente vignetta che ritrae i Browser, l'Abruzzo rimane col cuore e con il browser, appunto, nel 2011, continuando a perpetrare l'italica tradizione di tenere unicamente Vasco in quel bizzarro motore di ricerca chiamato vita.

Ora vi aspettereste che io tiri qualche conclusione generale sui dati che abbiamo appena analizzato. Dato per assodato che Vasco è ancora (grazie all'Abruzzo) il re indiscusso d'Italia, la regione Abruzzo vince il premio Blasco, rubandolo con un colpo di coda all'Emilia Romagna. I sardi dimostrano di avere carattere e gusti variabili, dato che ogni anno si buttano su un big differente, i campani risultano quelli più coerenti col territorio, la trinacria invece è la regione più amante di Tiziano Ferro, che dovrebbe di conseguenza rivedere il suo rapporto con il Lazio, che dal 2009 in poi gli ha voltato le spalle. Il premio coerenza, invece, va alla Valle D'Aosta che, in tutti questi anni, non ha MAI acceso il computer. Bravi, amici valdostani, il vostro stratagemma vi ha permesso di salvarvi da questa valanga di musica infestante che ha colpito più o meno tutti i vostri connazionali.

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